USA: NYT, intercettazioni senza mandato non diedero nessun risultato
Le contestate intercettazioni condotte senza mandato negli Stati Uniti non hanno portato a nessuna svolta nella lotta al terrorismo, scrive oggi il New York Times che per primo denuncio' lo scandalo. Il presidente George Bush, che ha ammesso di averle autorizzate, aveva definito il programma ''vitale'' per la lotta al terrorismo. Fonti dell'Fbi, l'agenzia federale che si occupa anche della lotta al terrorismo sul suolo americano, riferiscono che l'enorme mole di dati, raccolti dalla National Security Agency e inviati dopo gli attentati dell'11 settembre, ha soltanto caricato di lavoro gli agenti investigativi senza produrre grandi risultati. A quanto affermano piu' di una dozzina di agenti a riposo o ancora in servizio, le informazioni della Nsa ''li hanno portati a pochi potenziali terroristi nel paese di cui non conoscessero l'esistenza tramite altre fonti e distolto gli agenti dell'antiterrorismo da compiti considerati piu' produttivi''. Il direttore dell'Fbi Robert Mueller aveva intanto sollevato con l'amministrazione il dubbio ''se il programma avesse un fondamento legale'', ma aveva poi accettato la risposta positiva del dipartimento della Giustizia. ''Dovevamo dare la caccia ad un numero di telefono, scoprivamo che era un insegnante per il quale niente indicava che fosse mai stato coinvolto nel terrorismo internazionale e chiudevamo il caso''- ha raccontato un ex agente Fbi- ''Dopo che hai ricevuto un migliaio di numeri e nessuno porta a qualcosa, cominci a essere fustrato''. Le intercettazioni di telefonate ed e-mail potrebbero aver aiutato nella scoperta di un gruppo legato ad al Qaeda in Oregon, ma diverse fonti smentiscono l'asserzione dell'amministrazione Bush sul loro ruolo nella individuazione di un complotto terroristico a Londra nel 2004 e di un piano per colpire il ponte di Brooklyn a New York.
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