USA: le cattive notizie le costruiamo noi...

I vertici dell’amministrazione Bush hanno spesso lamentato che la copertura delle notizie sull’Iraq si focalizza troppo su eventi negativi e non riesce a dedicare attenzione agli sviluppi positivi, ma - paradossalmente – è lo stesso entourage di Bush a promuovere campagne di propaganda in cui si ingigantisce il ruolo di Al-Qaeda nel paese – Un articolo del Washington Post
30 aprile 2006

I vertici dell' amministrazione Bush hanno spesso lamentato che la copertura delle notizie sull' Iraq si focalizza troppo su eventi negativi e non riesce a dedicare attenzione agli sviluppi positivi. Ne aveva parlato ampiamente di recente Norman Solomon in un articolo su Zmag.org (in italiano è qui: http://www.zmag.org/Italy/solomon-cattivenotiziemedia.htm), ma - paradossalmente - è lo stesso entourage di Bush a promuovere campagne di propaganda in cui si ingigantisce il ruolo di Al-Qaeda nel paese.

Ne dà notizia Thomas E. Ricks in un articolo sul Washington Post: "I militari Usa conducono un programma PSYOP per ingrandire il ruolo del leader di al-Qaeda in Iraq", tradotto in italiano su informationguerrilla.

Gli sforzi, scrive il giornalista,'''sono destinati a rendere il suo profilo in modo che qualche ufficiale dell'intelligence militare tenda a sovrastimare la sua importanza e aiuti l'amministrazione Bush a legare la guerra all'organizzazione responsabile degli attacchi dell'11 settembre 2001.
La campagna Zarqawi - prosegue Ricks - è stata discussa in molti documenti militari interni. "Demonizzare Zarqawi/risposta all'incremento della xenofobia" afferma un briefing militare Usa del 2004. Vi si elencano tre metodi: "operazioni nei Media", "Special Ops (626)" (in riferimento alla Task Force 626, una unità militare U.S. d'elite assegnata soprattutto alla caccia in Iraq di ex-ufficiali del governo di Hussein) e "PSYOP" il termine militare U.S. per propaganda...
La campagna di propaganda dei militari è stata ampiamente diretta sugli iracheni, ma sembra che abbia tracimato verso i media USA. Una slide di un briefing riguarda le "comunicazioni strategiche" U.S. in Iraq, preparate per il Gen. George W. Casey Jr., comandante supremo U.S. in Iraq, che descrive la "Opinione pubblica interna" come una dei sei maggiori scopi della guerra americana''.

Note: L' articolo integrale è qui:
- http://www.informationguerrilla.org/washington-post-i-militari-usa-conducono-un-programma-psyop-per-ingrandire-il-ruolo-del-leader-di-al-qaeda-in-iraq/

Vedi anche: Who is behind "Al Qaeda in Iraq"? Pentagon acknowledges fabricating a "Zarqawi Legend" di Michel Chossudovsky (qui: http://www.uruknet.info/?p=m22668&hd=0&size=1&l=x).

Articoli correlati

  • Nuova condanna al carcere militare per tre obiettori di coscienza israeliani
    Pace
    Oryan, Itamar e Yuval

    Nuova condanna al carcere militare per tre obiettori di coscienza israeliani

    Nonostante il clima di guerra nel paese, Mesarvot, la Rete israeliana di obiettori di coscienza israeliani, continua a sostenere chi rifiuta di servire nell'IDF, l'esercito israeliano. Itamar Greenberg si è detto convinto di appartenere a una generazione che porrà fine all’occupazione dei territori
    9 settembre 2024 - Mesarvot
  • Disarmare la Rheinmetall: affondare l'industria bellica!
    Disarmo
    L'alleanza antimilitarista Disarm Rheinmetall

    Disarmare la Rheinmetall: affondare l'industria bellica!

    Appello per un campo d’azione antimilitarista dal 3 all’8 settembre 2024 a Kiel nella Germania settentrionale
    5 agosto 2024 - Rossana De Simone
  • ChatGPT ricorda a Mattarella: "La disinformazione non è un fenomeno esclusivo della Russia"
    MediaWatch
    Mattarella è intervenuto a proposito delle fake news russe

    ChatGPT ricorda a Mattarella: "La disinformazione non è un fenomeno esclusivo della Russia"

    La nota piattaforma di Intelligenza Artificiale generativa elenca vari casi di disinformazione dei governi USA che sono stati alla base di note vicende belliche, dal Vietnam all'Iraq. E annota: "Un approccio focalizzato unicamente sulla Russia potrebbe trascurare altre minacce significative".
    19 giugno 2024 - Alessandro Marescotti
  • Contro la logica della vendetta: perché la guerra non è la risposta
    Editoriale
    Israele ha annunciato un nuovo attacco contro l'Iran

    Contro la logica della vendetta: perché la guerra non è la risposta

    Come pacifisti chiediamo che l'intera comunità internazionale, in sede ONU, prenda le distanze dal ciclo infinito di ritorsioni, superando le divisioni e mettendo da parte i calcoli geopolitici in nome di un solo obiettivo: allontanare il più possibile lo spettro di una terza guerra mondiale
    16 aprile 2024 - Alessandro Marescotti
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.25 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)