Oscurando Valentino

8 giugno 2006
Franco Carlini
Fonte: Il Manifesto (http://www.ilmanifesto.it)

Gli inserzionisti pubblicitari da ringraziare per averci nascosto alcuni dei più bei sorpassi di Valentino Rossi sono Ermenegildo Zegna, Energade, Opel, Nuovo Clear, Multicentrum, Acqua di Giò (Armani), Borotalco, BenQ-Siemens nonché Air qualcosa. E certamente tutti gli amanti della moto volentieri staranno alla larga da questi nemici dello sport. Almeno Alice di Telecom Italia, che non per caso sponsorizzava Valentino negli anni scorsi (ora è passato a Fastweb), si tiene alla larga da simili barbariche incursioni e si limita a sovrapporre il proprio marchio al monitor; in tal modo si fa notare di più e soprattutto non si fa odiare come gli altri brand. E' avvenuto domenica scorsa durante una stupefacente gara di MotoGp nella conca del Mugello. La telecronaca avveniva su Italia 1, da anni specializzata nel violare le norme europee e italiane sugli spot, le quali dicono che essi possono essere iniettati solo durante le pause naturali del gioco. Ogni richiamo è stato finora inutile, così come le multe attribuite a Mediaset per il gioco delle matrioske, che consiste in un breve telegiornale inserito dentro i film, il quale tg contiene a sua volta della pubblicità, la quale viene dunque attribuita a lui, senza sforare i limiti di quella consentita nei film. Ma almeno i film riprendono da dove li avevamo lasciati: gli eventi in diretta no, quello che si perde è per sempre. Credendo di venire incontro agli spettatori quest'anno Italia 1 ha innovato, ma in peggio, la sua tortura. In precedenza mandava dei minispot di 5 secondi, disseminati qua e là, che facevano un danno relativo (in 5 secondi una moto che vada a 200 allora percorre solo 277 metri); quest'anno li propongono in due gruppi di 10, per un minuto circa, e nello schermo viene ritagliato un minuscolo quadratino dove lo spettatore può cercare di vedere qualcosa di quanto succede in pista. Con questo artificio tecnologico riescono a far danno sia all'inserzionista (dato che lo sguardo si indirizza solo a quel buco della serratura) che allo spettatore, ancor più inviperito perché vede che qualcosa va succedendo ma non può gustarlo.
Anche volendo mettere spot nelle gare la soluzione tecnica ovviamente c'è: e si chiama time shifting: entra la pubblicità, ma poi la cronaca riprende registrata senza che nulla vada perso. La trasmissione finirebbe due minuti dopo quella reale, ma sarebbe un compromesso dignitoso. Lo si può fare con una banale videoregistratore casalingo.

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