Intervista ad Andrea D'Ambra
Andrea d'Ambra è l'ideatore della petizione per l'abolizione dei costi di ricarica relativi alla telefonia mobile[1]. "Un'anomalia tutta italiana" ci spiegherà in quest'intervista.
Probabilmente si è trattato di mettere in pratica quello che moltissime persone pensavano, un po' come per la ruota: tutti desideravano un sistema più agile per il trasporto di oggetti pesanti finché qualcuno - armato di paziena e buona volontà - ha dato forma allo strumento che mancava.
Andrea, come è nata quest'idea?
Non ne potevo più di pagare questi cosiddetti costi di ricarica e dopo essermi reso conto che era un'anomalia tutta italiana ho deciso di creare una petizione.
Come hai verificato il fatto che in altri Stati non ci fossero simili balzelli
Viaggiando sono stato in diversi paesi Europei: Francia, Germania, Austria, Svizzera, Spagna dove - con mia grande sorpresa - mi sono accorto che questi costi non esistono e, al contrario, per alcuni tagli quando si effettua una ricarica si riceve un bonus. Ad esempio paghi 10 e ricevi 15: in Italia non possiamo dire che avviene il contrario perché la matematica ce lo vieta, ma non ci manca tantissimo.
Per gli altri paesi, invece, sono stati amici, corrispondenti e - successivamente alla petizioni - centinaia di persone, ognuna delle quali mi ha raccontato la sua esperienza relativa ai paesi che ha visitato o dove ha vissuto.
A questo punto, cioè: preso coscenza che l'Italia è un paese anomalo a chi ti sei rivolto?
Ho deciso di chiedere spiegazione ai gestori, ho chiamato i vari call center [non avendo il numero dei direttori generali bisogna accontentarsi] che o mi hanno risposto dicendo di non avere alcuna idea del motivo dell'esistenza di questi costi ed altri dicendomi che sono "decisioni aziendali". Le aziende nascono in un mercato di libera concorrenza e - come tali - sono libere di fare le scelte che ritengono piu' opportune... la cosa che proprio non digerivo è che tutti i gestori hanno, a conti fatti, lo stesso costo di ricarica.
Se non sbaglio, a questo punto, nasce la petizione on-line che ormai tutti dovrebbero conoscere. Il passo successivo [contattare la Commissione Europea] come l'hai partorito?
Grazie ai miei studi, tutt'ora in corso, di Scienze Politiche. Ho pensato di inviare una copia della petizione anche alla Commmissione Europea e all'Autority Antitrust.
Sono stati gli studi di Diritto Comunitario che mi hanno fatto scattare quella molla grazie alla quale ho deciso di indirizzare la petizione alla Commissione Europea, Direzione Generale Concorrenza e Consumatori e, per opportuna conoscenza, all'Antitrust Italiana.
Ti hanno risposto?
Con mia grande sorpresa mi risponde prima la Commissione Europea e dopo... molto dopo [dopo che la Commissione sollecita l'Antitrust] anche questa mi risponde. Sono ancora in dolce attesa di una risposta scritta da parte dall'Agcom.
Ma ormai il "terremoto" è gia iniziato.
Hai contattato altre agenzie, giornali?
Contatto immediatamente le associazioni dei consumatori, che mi deludono facendo le orecchie da mercante e i principali media.
Ricevo riscontro da Punto Informatico che ringrazio ancora per essere stati i primi a credere nell'iniziativa e dopo qualche giorno, per l'esattezza il 10 maggio Beppe Grillo se ne occupa sul suo blog, dandomi una risonanza inaspettata.
Chi segue il caso sin dal principio però sa che Agcom e Antitrust hanno aperto una loro indagine parallela attribuendosi la paternità dell'iniziativa.
La Commissione Europea, a scanso di equivoci, non solo è stata la prima ad agire, ma ha risposto al sottoscritto [con missiva datata 3 maggio 2006 a firma ANGEL TRADACETE COCERA] e quindi inviato una lettera alle due Authority italiane [Antitrust ed Agcom]. Queste ultime quindi annunciano l'apertura di un'indagine congiunta sui costi di ricarica.
Questo, penso, chiuda ogni spazio a qualsiasi polemica.
A questo punto cos'è successo?
Nell'annuncio delle due authority non si è fatto alcun riferimento né alla Commissione Europea, né alla petizione, né tantomeno al sottoscritto. L'Ansa ha rilanciato l'annuncio del Presidente dell'Agcom Corrado Calabrò. Dopo due ore arrivano i commenti di alcune associazioni di consumatori [che fino a quell'istante non avevano alzato un dito sulla vicenda]. A questo punto, quando vedo che nel secondo take dell'Ansa non c'è alcun cenno al promotore dell'iniziativa, né tantomeno alla petizione cerco di contattarli per avere una rettifica ma ormai è tardi e non trovo più nessuno in redazione.
Il giorno dopo [è domenica 4 giugno] su tutti i principali quotidiani è uscita prima notizia economica l'apertura di un'indagine sui costi di ricarica con sotto il commento delle associazioni dei consumatori, ma della mia petizione non c'era traccia. Ho cercato di mettermi in contatto con l'Ansa per chiedere una rettifica e avere almeno lo stesso spazio dato alle associazioni dei consumatori che con il successo mediatico dell'iniziativa pavoneggiavano in prima fila. In un primo momento miè stato detto sì da una redattrice dell'Economico, poi non vedendo alcuna novità il giorno dopo risponde un giornalista che mi dice "Lei chi è? Un'associazione? No. Allora non è nessuno. Dal punto di vista giornalistico Lei non interessa, Lei è un singolo, l'Ansa non può dare spazio ad un singolo cittadino[...]".
Nonostante io gli facessi notare che quel singolo cittadino era stato capace di far scattare tutta questa cosa e che se avevano dato spazio alle associazioni dei consumatori avrebbero dovuto darmene anche a me come promotore dell'iniziativa e colui che ha fatto sì che oggi ci sia quest'indagine in corso. Niente da fare, il redattore dell'Ansa mi invita a farmi una passeggiata e la conversazione finisce lì.
Dopo essermi dovuto sentire cose del calibro che - sempre secondo questo giornalista - la Commissione non sarebbe intervenuta a seguito della petizione del sottoscritto... cosa devo sentire ancora? Ho provato a chiedere rettifica contattando giornale per giornale ma nel migliore dei casi mi è stato giustamente risposto "noi abbiamo ripreso un'agenzia". Evidentemente, ho concluso, l'agenzia deve essere il Padreterno e, come tale, non può essere messa in discussione.
A questo punto come è nato il caso mediatico, visto l'atteggiamento dell'Ansa?
Perché c'è stata una risposta positiva da parte di alcuni programmi televisivi di risonanza nazionale. L'intere di testate giornalistiche del calibro di Tg3, RaiNews24, Euronews, Mi manda Rai3, Tg2 - nell'ordine - ha fatto sì che i fatti venissero conosciuti nella loro interezza. Parallelamente diverse radio hanno parlato di me. In rete poi sono nate spontanee catene di Sant'Antonio che hanno diffuso l'iniziativa, in particolare tra le persone più sensibili ed attive, e la petizione assume così un risalto come non me lo sarei mai aspettato.
Tuttavia il 16 maggio 2006 - alle ore 18.40, se vogliam essere pignoli, la petizione raggiunge la ragguardevole cifra di 350.000 firme, tutti i tiggi' del mondo: come cambia la tua vita?
Personalmente non cambia, nel senso che sono sempre la stessa persona, naturalmente con la consapevolezza che con un po' di volontà e meno pigrizia magari si può arrivare ad un risultato anche non piccolo.
Sei una star, ma non grazie a Maria De Filippi, al Grande Fratello o un'Isola dei Famosi qualsiasi. Come sono cambiati i rapporti con i tuoi amici? Vedi ora gente intorno a te solo per il fatto che ora sei "qualcuno"?
I rapporti con i miei Amici - ed è il caso di sottolineare la A maiuscola - sono sempre gli stessi. Gli amici veri si riconoscono al volo mentre, per quanto riguarda i conoscenti [tanto per distinguere], è naturale che anche se visti un giorno nella vita, sperduti da chissà quanto, si avvicinano quando diventi "qualcuno" con incredibile puntualità solo perché magari puoi tornargli utile o per il semplice gusto di raccontare che ti conoscono.
Ma queste sono cose secondarie. Molto secondarie.
Invece per quanto riguarda i tentativi d'essere scavalcato rubandoti la partenità dell'idea.
Sì, purtroppo ce ne sono stati e molti, soprattutto da parte di associazioni di consumatori come Telefono Blu/Sos Consumatori ed altri.
Infine una domanda molto originale: che cosa farai da grande?
Spero un mestiere che mi piaccia dove possa esercitare il mio spirito critico e poter continuare a manifestare e concretizzare le mie idee.
Per ora l'obiettivo immediato è la laurea in Scienze Politiche, poi chi vivrà vedrà.
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