La libertà di stampa non è mai stata messsa così male

Nel 2005 63 giornalisti uccisi, 800 reporter arrestati, più di 1.330 aggrediti
24 giugno 2006
Flore Murard
Fonte: Liberazione (http://www.liberazione.it)

Raramente la libertà di stampa è stata cosi messa male in tutto il mondo. Il 2005 è stato l?anno nero, il peggiore degli ultimi dieci anni per l?informazione nel mondo: 63 giornalisti uccisi con 5 collaboratori, 800 reporter arrestati, più di 1.330 aggrediti o minacciati. Sono le cifre di Reporters sans frontières (Rsf).
L?anno in corso si annuncia anche peggiore con 22 professionisti già uccisi nell?esercizio del loro mestiere dal mese di gennaio. Oggi sono ancora 120 giornalisti e 56 cyberdissidenti attualmente incarcerati per avere voluto solo informarci. Questa escalation non trova giustificazione solo nella guerra in Iraq (che resta il paese il più pericoloso, con quasi cento colleghi uccisi finora), ma anche nelle politiche repressive in atto in numerosi paesi sopratutto in Asia orientale e centrale e in Medio Oriente, dove la repressione delle autorità o la violenza dei gruppi armati ostacolano la libertà di espressione.
Ultima su 167 paesi analizzati, la Corea del Nord (167ª), preceduta dall?Eritrea (166ª) e dal Turkmenistan (165°), paesi che costituiscono veri buchi neri dell?informazione, dove non esiste stampa indipendente. Bocciati in Asia orientale la Cina (159ª) - per le censure sulla stampa e l?arresto di internauti - la Birmania, il Laos e il Vietnam; l?Uzbékistan, l?Afghanistan e il Kazakhstan per l?Asia centrale. Male anche Cuba (161ª), mentre vi sono note di merito per diversi paesi poveri come Benin, Bolivia, Mozambico e Timor-Est. Si segnalano positivamente invece alcuni Stati che hanno conquistato recentemente l?indipendenza come la Slovenia (9ª), la Lituania (21ª) e la Namibia (25ª).
Se si guarda all?insieme delle 189 stati registrati alle Nazioni Unite si scopre che quelle giudicate libere o a situazione corretta sono solo 81. Questi paesi ospitano però appena il 17 per cento della popolazione mondiale.
Sono tutte storie che sembrano non riguardarci, lontane. Ma non è così. L?assalto alla libertà di stampa si fa spazio anche nelle nostre democrazie occidentali. L?ultima notizia inquietante arriva addirittura dagli Stati Uniti scivolati al 44esimo posto per l?incarcerazione dell?inviata del New-York Times, Judith Miller, e delle misure giudiziarie in vigore che mettono in pericolo la protezione del segreto delle fonti.
Un elemento interessante di quel rapporto è sopratutto l?nfelice situazione del nostro paese. L?Italia è infatti 42ª e ultima fra i paesi dell?Europa occidentale, dopo nazioni come il Benin e la Bosnia-Herzegovina, una considerazione che costringe chiunque a riflettere. L?organizzazione imputa la posizione del nostro Paese al conflitto di interessi di Silvio Berluscon. Dati negativi anche per il nostro vicino francese, dovuti ad alcune recenti perquisizioni nelle redazioni e convocazione di giornalisti.

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