Nuovo scandalo sulla violazione della privacy nel Regno Unito: il «Daily Mirror» di ieri ha infatti rivelato che le impronte digitali di almeno settecentomila allievi delle scuole elementari in Gran Bretagna sono conservate negli schedari delle biblioteche scolastiche dove uno scanner elettronico ha sostituito la tradizionale tessera per il prestito dei libri. Riportando la denuncia di No2Id, un gruppo di pressione che si batte contro l'introduzione delle carte d'identità, il quotidiano ha citato un commento durissimo del portavoce dell'associazione, Phil Booth: «Questa tecnologia rappresenta un'enorme violazione della privacy e un passo in avanti verso la schedatura di massa. Agli adulti viene richiesto un consenso informato per rilasciare le proprie impronte digitali, ma è oltraggioso che lo stesso metodo venga praticato su bambini di cinque o sei anni». Ribatte Andy O' Brien, direttore di Micro Librarian Systems, l'azienda che ha messo a punto il sistema per le librerie scolastiche: «I genitori se vogliono possono opporsi e chiedere che per i figli sia emessa una tesserina con codice. Ma finora non abbiamo ricevuto proteste».
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