Telegiornale a bocca chiusa

Telecolor, giornalisti imbavagliati

Protesta dei redattori della storica tv siciliana contro la chiusura decisa da Ciancio, il «Berlusconi del sud»
7 luglio 2006
Patrizia Abbate
Fonte: Il Manifesto (http://www.ilmanifesto.it)

Come liquidare la concorrenza guadagnandoci pure un bel po' di milioni. Potrebbe riassumersi così l'ultimo colpo di Mario Ciancio, editore e uomo d'affari catanese, il «Berlusconi del Sud» lo definiscono in molti. E la definizione gli calza a pennello.
La concorrenza annientata è quella di Telecolor, storica emittente televisiva siciliana - nata nel '76 - che negli anni si era conquistata un ruolo di primo piano nell'isola, unica tv a respiro davvero regionale, con sedi decentrate e una redazione di professionisti con contratti Fnsi che rappresentava un'anomalia nel panorama meridionale. Per anni Telecolor è stata un'avversaria imbattibile per Mario Ciancio, editore del quotidiano La Sicilia e dell'emittente Antenna Sicilia-Tele Etna, e proprietario di quote in quasi tutti i grandi giornali meridionali (dal Giornale di Sicilia, alla Gazzetta del Sud alla Gazzetta del Mezzogiorno) e le televisioni. Quella redazione è adesso in dismissione: tre dei giornalisti si sono dimessi, altri due - un vicecaporedattore e un caposervizio - sono stati licenziati tre giorni fa, come anticipo dei complessivi nove licenziamenti annunciati l'anno scorso dal nuovo padrone: Ciancio. L'imprenditore, ex presidente della Fieg e attuale vicepresidente dell'Ansa - nel '98 ha infatti iniziato una scalata che nel 2000 l'ha portato ad acquisire Telecolor, per annunciare un anno fa il dissesto finanziario e i «tagli inevitabili»: 9 giornalisti su 13, e 7 tecnici. I conti di Ciancio vengono contestati dai giornalisti: «Finora Telecolor è stata piuttosto un ottimo affare per lui», afferma Nicola Savoca, fiduciario di redazione, che mercoledì si è presentato in onda con quattro colleghi imbavagliati alle spalle, «per mostrare ai telespettatori, fisicamente, il bavaglio che si mette a delle voci libere dell'informazione siciliana».
Il nocciolo della vertenza, secondo i giornalisti, non è affatto finanziario. Nel bilancio 2004 portato a simbolo della crisi, in squilibrio c'erano solo le entrate e uscite «correnti», ma l'emittente aveva comunque molte plusvalenze, grazie alla trentina di milioni di euro che Ciancio ha incassato, vendendo l'anno scorso molte frequenze di Telecolor alla 7 e a Mediaset. Tra le spese che determinerebbero il disavanzo, ci sono 2 milioni e mezzo che secondo i giornalisti servono a pagare i costi dell'agenzia Asi, creata dalla figlia Angela e che da un anno copre i servizi sportivi, ex «fiore all'occhiello» di Telecolor. Nonostante ciò, i giornalisti avevano accettato un «piano di risparmio» che stava per essere sottoscritto davanti al prefetto, quando la situazione è precipitata. Alla redazione infatti è stato presentato un protocollo che imponeva i servizi della Asi per tutti i settori, non solo quello sportivo. Il definitivo esautoramento della redazione, insomma. Che a quel punto non ha firmato più l'accordo.
Ciancio non è tornato indietro neppure davanti alle prese di posizione di numerosi esponenti politici, da Raffaele Lombardo dell'Mpa al sindaco forzista Scapagnini, a tutto il centrosinistra che proprio ieri ha presentato un'interpellanza urgente alla Camera. Grazie a un gioco di società a «scatole cinesi» affidate a fedelissimi e familiari - i figli, la stessa moglie - è sempre riuscito ad aggirare i controlli dell'antitrust e a dirsi «estraneo» alle vicende dell'emittente. «Questa vertenza è lo specchio grottesco e drammatico della libertà d'informazione in Sicilia», dice il diessino Claudio Fava. Che invita anche l'ordine dei giornalisti a occuparsene, visto che Mario Ciancio risulta naturalmente iscritto.

Articoli correlati

  • Schede
    Un presidio femminista per la pace e contro la logica della violenza

    Presidio Donne per la Pace di Palermo

    Il Presidio Donne per la Pace di Palermo, nato in risposta all'invasione russa dell'Ucraina, è un punto di riferimento per l'attivismo femminista pacifista in Sicilia.
    20 ottobre 2024 - Redazione PeaceLink
  • Incarcerare Julian per poter incarcerare qualsiasi giornalista
    CyberCultura
    “Day X”, il giorno fatidico per Assange, si avvicina

    Incarcerare Julian per poter incarcerare qualsiasi giornalista

    Stella Moris Assange, moglie di Julian, ha tenuto una affollatissima conferenza stampa ieri a Ginevra dove ha annunciato che la data del pronunciamento dell’Alta Corte è vicina. Nel gergo degli attivisti, quel giorno è “Day X” mentre il giorno dell’estradizione di Julian, subito dopo, è “Day Y”.
    11 luglio 2023 - Patrick Boylan
  • Compie 52 anni Julian Assange e si manifesta per lui in tutta l’Italia
    CyberCultura
    3 luglio, il compleanno del co-fondatore di WikiLeaks

    Compie 52 anni Julian Assange e si manifesta per lui in tutta l’Italia

    Per festeggiare il giornalista australiano ancora in prigione, si sono tenute molteplici iniziative in una decina di località italiane.
    5 luglio 2023 - Patrick Boylan
  • “Sì, Robert F. Kennedy jr. me l’ha detto: se eletto, libererò subito tuo figlio.”
    Cultura
    Inizia il tour italiano del film Ithaka

    “Sì, Robert F. Kennedy jr. me l’ha detto: se eletto, libererò subito tuo figlio.”

    Così il padre di Julian Assange ha risposto in remoto, dopo la proiezione del suo film Ithaka, ad una delle tantissime domande degli spettatori che gremivano la sala di un cine teatro comasco. Segue un sunto delle risposte principali date.
    23 giugno 2023 - Patrick Boylan
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.21 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)