Mentre si moltiplicanoi segnali di una crisi epocale di quotidiani e riviste, negli Usa si è aperta negli ultimi mesi una corsa all'acquisto (e alla vendita) di proprietà nei media stampati che sembrerebbe contraddire l'atmosfera «da Titanic» che viene descritta in molti articoli. Il colosso Tribune Co., proprietario di 2 dei maggiori quotidiani statunitensi, il Chicago Tribunee il Los Angeles Timessarebbe in procinto di vendere il giornale californiano che aveva acquistato dalla famiglia Chandler nel 2000, con la prospettiva di realizzare quelle mitiche «sinergie» soprattutto sul piano della raccolta pubblicitaria. Per il Timessi sono fatti avanti una serie di potenziali acquirenti, dal magnate dell'immobiliare Eli Broad al finanziere Peter Ueberroth a David Geffen, industriale discografico di successo e socio di Steven Spielberg e Jeffrey Katzenberg nella società di produzione cinematografica DreamWorks. Il Tribunevuole vendere, a pezzi il suo impero di giornali e Tv locali: nel solo mese di agosto ha venduto due stazioni Tv ad Atlanta e ad Albany (Ny). La stessa cosa ha fatto la seconda catena di quotidiani d'America, la Knight-Ridder, proprietaria di 32 quotidiani tra cui il San Jose Mercury News, il Philadelphia Inquirere il Miami Herald, che ha venduto al gruppo McClatchy . Quest'ultimo ha immediatamente spezzettato il pacchetto e venduto 12 quotidiani ad altrettanti acquirenti. «Sembra che stiamo assistendo - ha notato la Columbia Journalism Review- all'inizio di una de-centralizzazione del giornalismo americano». E' un fenomeno all'apparenza bizzarro, nei periodi di crisi di solito si marcia verso la concentrazione. Ed è strano che questa voglia di svendere avviene per proprietà, quelle dei quotidiani Usa, che sono tuttora profittevoli e con margini nettamente superiori a quelli di altri settori. Fanno profitti ora, dicono gli analisti di Wall Street, ma non hanno prospettive di crescita futura. E questo spiega perché se da un lato ci sono svendite e spezzatini, dall'altro si verificano grandi movimenti, e alleanze, sul piano degli «asset» Internet. E' di qualche giorno fa la notizia dell'accordo raggiunto dai tre maggiori gruppi editoriali Usa, Tribune, McClatchy e Gannett per la comproprietà e la gestione di due grandi siti che raccolgono «piccola pubblicità», CareerBuilder.com ShopLocal.com e di Topix.net, portale di «notizie locali per il mondo».
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