«Convergenza vuol dire trasferire bit - che poi sono servizi di voce, video e dati - attraverso varie piattaforme, fisse, mobili e televisione. Oggi si parla di triple play, ma si arriverà al quadruple play».
Era il 24 ottobre scorso a Roma, convegno su «Telecomunicazioni motore dello sviluppo europeo» e quelle parole le disse Marco Tronchetti Provera, opportunamente aggiungendo che «Il broadband sta abbracciando non solo il fisso, ma anche il mobile. Non ci rendiamo conto di poter contare su una forza enorme avendo insieme in Italia il fisso e il mobile». Uomo di poche interviste, ma di molte visioni, il capo di Telecom Italia. Cambiare idea è giusto, se cambia il contesto, ma cosa è cambiato da ottobre a oggi? Il mercato o i debiti?
Il più grande operatore mobile al mondo, la virgola rossa di Vodafone, va in cerca affannosamente di reti fisse cui agganciarsi e su questo l'amministratore delegato Artur Sarin si gioca probabilmente il posto nei prossimi mesi; Lo stesso Sarin ha cercato invano di prendere il controllo delle operazioni mobili dell'americana Verizon wireless, di cui Vodafone è grande azionista, ma i soci statunitensi gli hanno spiegato che a loro serve sia fisso che mobile.
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