Domenica 22, dieci giorni dopo il rapimento, scadrà l’ultimatum dei rapitori: l’Italia ritiri i suoi soldati dall’Afghanistan o Torsello sarà ucciso. Rapito sulla strada da Lashkargah a Kandahar, al reporter era stato sconsigliato di viaggiare in quella zona (lo riferisce la Farnesina): ma quando si dà la vita per diffondere al mondo la verità dei più deboli, quali raccomandazioni si possono seguire oltre quelle del proprio istinto?
Nel 2003, Gabriele Torsello ha pubblicato con Amnesty International un volume fotografico, "The Heart of Kashmir", un viaggio all’interno della guerra che da decenni dilania la piccola regione contesa da India e Pakistan. Alla presentazione del libro, Gabriele, confessando che il soggiorno tra le atrocità del Kashmir gli aveva stravolto la vita, affermava di non aver mai dato per scontata nessuna parola, nessuna ideologia. Un monito per chi accetta la visione bianco/nero del mondo, per chi segue ciecamente verità comode senza verificarle.
Navigando sul suo sito, nella sezione "Kabul daily life", ho trovato questa foto: mi ha lasciato a bocca aperta l’immagine del ragazzino dallo sguardo adulto che trasporta acqua. Vedo partecipazione umana in questo scatto, vedo l’occhio di un padre che osserva commosso la vita difficile di un bimbo che ha più o meno l’età del figlio. L’abbiamo sentito l’altro giorno l’appello del piccolo Gabriele, 4 anni, “Liberate mio papà”. Insieme a quel bambino, ripetiamolo tutti: Liberate Gabriele! Liberate Kash! Il nostro mondo ha un bisogno estremo della sua passione per la verità.
Articoli correlati
- Terza puntata dall'Odessa del fotoreporter Mauro Carlo Zanella
Ucraina, una guerra che l’Unione Europea poteva evitare, ma ha alimentato
La guerra in Ucraina ci porta indietro di oltre cent’anni, alla Prima Guerra Mondiale: le città sostanzialmente al sicuro, dove si prova a continuare a vivere una vita normale e i ragazzi in trincea a morire per conquistare o difendere la striscia di terra contesa.29 dicembre 2024 - Mauro Carlo Zanella - Il racconto natalizio di un inviato in Ucraina
Natale a Odessa
La mattina di Natale mi sono svegliato nel buio più totale. Fortunatamente un amico pacifista mi aveva regalato una minuscola torcia che fa una luce incredibile; senza di essa sarebbe stato problematico vestirsi e scendere le ripide scale in fondo al corridoio.28 dicembre 2024 - Mauro Carlo Zanella - Cosa possiamo fare per lui
David McBride, un nuovo caso Assange
In questa pagina web puoi leggere la storia di questo coraggioso avvocato militare australiano che ha denunciato i crimini di guerra in Afghanistan. E' stato condannato per aver obbedito alla sua coscienza e rivelato la verità.22 maggio 2024 - Alessandro Marescotti - Oryan, Itamar e Yuval
Nuova condanna al carcere militare per tre obiettori di coscienza israeliani
Nonostante il clima di guerra nel paese, Mesarvot, la Rete israeliana di obiettori di coscienza israeliani, continua a sostenere chi rifiuta di servire nell'IDF, l'esercito israeliano. Itamar Greenberg si è detto convinto di appartenere a una generazione che porrà fine all’occupazione dei territori9 settembre 2024 - Mesarvot
Sociale.network