Vaticano l'informatione cancellata
Bufera sulla tv del Papa. Tra processi, scandali e interrogazioni parlamentari, la cancellazione dell'informazione da Telepace è ormai diventata un caso diplomatico. «Il Vaticano nasconde male il suo imbarazzo - denuncia il quotidiano francese «Le Monde» -. L'emittente ha un prestigio planetario ed è identificata con l'attività del Pontefice al punto da aver provocato in Curia un intervento ufficiale del corpo diplomatico». In effetti Giovanni Galassi, ambasciatore di San Marino e decano dei rappresentanti diplomatici presso la Santa Sede, ha sollecitato chiarimenti in Segreteria di Stato riguardo il licenziamento dei giornalisti.
L'assessore della Segreteria di Stato, monsignor Gabriele Caccia precisa che Telepace è un ente a se stante, non fa parte della comunicazione ufficiale del Vaticano e pertanto non è possibile alla Santa Sede intervenire in questioni interne all'emittente. E il direttore, Guido Todeschini, si difende puntando l'indice contro «menzogne infamanti tese alla distruzione di Telepace». Il Vaticano, sostiene, «non ha alcuna intenzione di essere coinvolto in questo gioco» e nonostante i ripetuti attacchi in tutte le sedi (blog, articoli, interviste) da parte dei componenti della redazione «si è cercato di aprire un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali in uno spirito conciliante e tollerante». Quanto alle telefonate controllate ai giornalisti, «si tratta di modalità tecniche di gestione del telefono aziendale che costituisce bene dell'impresa e ne è consentito l'utilizzo solo per fini lavorativi».
La redazione, però, insorge. «In quindici anni non abbiamo mai ricevuto una busta paga, era in nero pure il filippino che faceva le pulizie - protestano -.Da un giorno all'altro all'anchorman Piero Schiavazzi hanno tolto persino la scrivania e la sedia». Adesso la vicenda è arrivata fino alle massime gerarchie ecclesiastiche che stanno acquisendo informazioni sul clima pesante e ben poco curiale a Telepace, legata alla Santa Sede da speciali accordi che consentono di ottenere «tutte le immagini relative all'attività del Santo Padre a titolo gratuito, per la diffusione del messaggio evangelico». La verità è ben diversa da quella raffigurata dalla redazione, ribatte don Todeschini: «Non è avvenuto nessun licenziamento, poiché è in corso una trattativa con il sindacato dei giornalisti e gli accordi con la Santa Sede consistono semplicemente nell'impegno di Telepace a inviare via satellite il segnale delle dirette del Ce ntro televisivo vaticano (Ctv), in cambio della fornitura gratuita da parte del Ctv delle immagini delle attività vaticane».
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