L' uomo dell' anno? Chi usa il Web «Time»: è la democrazia digitale
Proprio così: sulla copertina della prestigiosa rivista, che dal 1927 ogni anno incorona la persona che, nel bene e nel male, più ha contribuito a influenzare milioni di altri individui (Hitler nel ' 38, Khomeini nel ' 79), questa volta c' è un computer (già consacrato «persona dell' anno» nel 1982) con un video che ha una superficie a specchio in modo che chiunque guardi il settimanale possa vedere la propria faccia riflessa sotto la testata e la dicitura «persona dell' anno 2006». Nessuno, secondo Time, ha avuto influenza nel 2006 quanto l' utente di Internet «che usa o crea contenuti nel Web». L' immagine del lettore riflette «l' idea che voi, non noi, state trasformando l' era dell' informazione», chiarisce il direttore del settimanale Richard Stengel. MEDIA GLOBALI - «Per aver preso le redini dei media globali, per aver fondato e aver dato forma alla nuova democrazia digitale, per aver lavorato gratis e aver battuto i professionisti al loro stesso gioco, la Persona dell' Anno 2006 di Time siete voi», spiega Lev Grossman, giornalista che per Time si occupa di tecnologie. I creatori, ma anche i consumatori di siti Internet «user-generated content» mostrano l' esistenza di una comunità e di una collaborazione su scala planetaria, finora mai vista. «Si tratta dei molti che tolgono il potere ai pochi - scrive Grossman -, dell' aiuto reciproco gratuito, di come ciò non solo cambierà il mondo, ma anche il modo in cui il mondo cambia». Negli anni Novanta, agli albori del World Wide Web, di parlava di una realtà virtuale che stava in un altro mondo, il cyberspazio. Sono passati appena dieci anni da quella definizione, ma oggi ci appare lontana anni luce. Il Web è il mondo reale con il quale una parte dell' umanità si confronta ogni giorno, per scambiare informazioni, organizzare traffici, lavorare, studiare, tenere contatti con i compagni d' ufficio o persone in paesi lontani. Oggi il Web è uno strumento che mette insieme i contributi di milioni di persone: alcuni diventano anche importanti fino ad imporsi nell' agenda dei media di tutto il mondo. RIVOLUZIONE DEMOCRATICA - Alcuni siti, più di altri, sono il simbolo di questa rivoluzione democratica da parte degli utenti: MySpace, sito-community dei giovani americani, acquistato dall' editore Rupert Murdoch nel 2005 per 580 milioni di dollari, che oggi conta oltre 130 milioni di utenti nel mondo e registra circa 300.000 nuovi membri al giorno; YouTube, sito di condivisione di video, acquistato il mese scorso da Google per 1,65 milioni di dollari, che produce circa 100 milioni di pagine viste al giorno; Wikipedia, l' enciclopedia partecipativa, realizzata dagli utenti. Per avere un' idea di come funzioni e con quale rapidità, basti pensare che venerdì scorso, pochi minuti dopo che la notizia della morte del campione di formula uno Clay Regazzoni si era diffusa nelle redazioni, la voce sul pilota era già correttamente aggiornata con la data e le circostanze della morte. E poi ci sono i blog, alcuni ormai diventati una fonte importante anche per i media tradizionali, che secondo le proiezioni della società di analisi Gartner raggiungeranno i 100 milioni nel 2007. L' ultima rivoluzione del Web, che i guru della Silicon Valley hanno definito Web 2.0, come se si trattasse di una nuova versione di un vecchio software, ha avuto nei lettori i suoi protagonisti: l' aggiornamento delle informazioni che circolano in Rete non è più affidata esclusivamente ai professionisti dei media, ma anche a chiunque abbia una connessione Internet, sia in grado di usarla e abbia qualcosa da dire. «Questi blog e video portano gli eventi al resto di noi in un modo che spesso è più immediato e autentico di quanto fanno i media tradizionali», ha detto Stengel. LETTORI E EDITORI - Questi lettori-editori di se stessi, nella partita per diventare la «persona dell' anno» di Time, hanno battuto la concorrenza di candidati come il leader nordcoreano Kim Jong-Il, il presidente cinese Hu Jintao, quello iraniano Mahmoud Ahmadinejad e James Baker, neo segretario di Stato americano, tra i promotori del gruppo bipartisan «Iraq Study». Perché, come ha detto tempo fa, con lungimiranza, il direttore di Bbc World News, Richard Sambrook: «Noi non siamo più i padroni delle notizie». Meglio abituarsi all' idea, se non vogliamo restare fuori dal gioco e deperire lentamente. * * * In Rete Wikipedia È la più grande enciclopedia «aperta», oltre 2 milioni di voci You Tube I suoi video vengono «condivisi» da 20 milioni di visitatori al mese myspace Ha oltre 130 milioni di utenti, con una rete di contatti autogestita flickr Un «contenitore» di foto online in cui creare gratis album personali 198% l' aumento La crescita degli utenti del Web negli ultimi 6 anni
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