Da Skype alla tv del futuro
Con il primo colpo hanno rivoluzionato il mondo della musica offrendo a milioni di persone uno strumento per scaricare e condividere i brani preferiti: il software Kazaa. Con il secondo, Skype, hanno stravolto l'universo delle comunicazioni vocali rendendo la telefonia a pacchetti un fenomeno di massa. Al terzo tentativo hanno deciso di entrare nel territorio della televisione. Stiamo parlando di Niklas Zennström e Janu Friis, svedese e danese rispettivamente, che hanno investito parte dei 2,6 miliardi di dollari incassati dalla vendita di Skype per lanciare The Venice Project e lasciare con il fiato sospeso l'universo dell'intrattenimento. Ma in cosa consiste la nuova possibile rivoluzione della tv di cui tutto il mondo parla? Semplicemente in un software peer-to-peer (p2p, da pari a pari), poco ingombrante e poco esoso (12Mb di spazio per 512Mb di Ram necessari per faro girare), ma che permette di vedere con una resa molto alta i contenuti professionali sui quali i due imprenditori hanno negoziato i diritti con i big dell'intrattenimento. Il progetto, ancora in fase di test, mira infatti a prodotti di qualità e completamente legali. I programmi saranno fruibili solo in streaming, vale a dire scorreranno sullo schermo del Pc senza che l'utente possa scaricarli e quindi scambiarli e condividerli con altri. I soldi, infine, arriveranno dalla pubblicità. Il tutto grazie alla tecnologia p2p che permette di creare una rete tra le varie connessioni, rubando un po' di banda a tutti gli utenti ma permettendo loro di gustare un video a tutto schermo anche senza connessioni superveloci.
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