Bersani: “un attimo di pazienza”
Notiamo con disappunto le esternazioni del relatore del decreto Bersani On. Andrea Lulli (DS) che si è detto possibilista ad un rinvio e del Ministro dello Sviluppo Economico On. Bersani secondo cui “ci vuole un attimo di pazienza”.
“Di pazienza ne abbiamo avuta fin troppa, vengano rispettati i 30 giorni previsti dal decreto!” dichiara Andrea D'Ambra, Presidente di Generazione Attiva, nonché promotore della petizione contro i costi di ricarica che ad oggi ha raccolto oltre 820mila firme. Non ci sono motivazioni valide che giustifichino un rinvio dell'abolizione se non quelle di permettere agli operatori di continuare a perpetuare questo “furto legalizzato” a danno dei cittadini italiani. I 30 giorni sono piu' che sufficienti. Una modifica al decreto sarebbe intollerabile e l'autore o gli autori di quest'azione dovranno renderne conto ai cittadini italiani oltre che alle centinaia di migliaia di firmatari della petizione.
GENERAZIONE ATTIVA
Associazione Nazionale in Difesa dei Cittadini Consumatori
www.generazioneattiva.it
Ecco le e-mails dei nostri “dipendenti” di maggioranza componenti della Commissione Attività Produttive della Camera a cui inviare i nostri messaggi di protesta contro il rinvio dell'abolizione dei costi di ricarica:
capezzone_d@camera.it; tuccillo_d@camera.it; affronti_p@camera.it; brugger_s@camera.it; burchiellaro_g@camera.it; chicchi_g@camera.it; cialente_m@camera.it; cosentino_l@camera.it; ferrara_f@camera.it; lulli_a@camera.it; marino_m@camera.it; martella_a@camera.it; merloni_m@camera.it; mura_s@camera.it; pignataro_f@camera.it; provera_m@camera.it; quartiani_e@camera.it; ruggeri_r@camera.it; sanga_g@camera.it; squeglia_p@camera.it; testa_f@camera.it; tomaselli_s@camera.it; trepiccione_g@camera.it; vico_l@camera.it; zipponi_m@camera.it;
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AGGIORNAMENTO 11/02/2007 ORE 21.20
Beppe Grillo, non vede l'ora di sapere chi ha intenzione di regalare un semestre bianco alle compagnie telefoniche spostando i tempi dell'abolizione dei costi di ricarica…..
Vediamo chi è così masochista da voler ancora modificare il decreto e rinviare l'abolizione…
Ministri in ostaggio
Il ministro in ostaggio è una figura nobile del panorama politico italiano. La sequenza è nota. Un ministro si oppone a una vaccata del Governo oppure appoggia una legittima richiesta dei cittadini. I suoi colleghi lo ignorano. Il ministro si indigna (non sempre) e si rivolge alla pubblica opinione (non sempre). In ogni caso dichiara di essere ostaggio della maggioranza. Che, senza di lui (o lei), diventerebbe minoranza.
Quello che si vorrebbe sapere è chi tiene in ostaggio questi ministri. Chi impedisce di sapere la verità sul rapimento di Abu Omar bloccando i giudici con il segreto di Pulcinella di Stato. Chi non vuole che sia fatta piazza pulita degli inceneritori. Chi regala un semestre bianco alle compagnie telefoniche spostando i tempi dell’abolizione dei costi di ricarica. Chi vuole l’indulto anche se nessun cittadino sano di mente lo voleva. Chi pensa che 12/13 miliardi di euro per fare un tunnel in Val di Susa sia progresso e non demenza. Chi non vuole fare chiarezza sulle intercettazioni Telecom.
Non esiste un mr.Chi che tiene in ostaggio i ministri. Esiste invece un partito trasversale che si chiama Forza Ds con l’appoggio esterno della Margherita. I ministri in ostaggio dovrebbero prenderne atto e non continuare a pagare il riscatto con la perdita di credibilità. O vanno fino in fondo o lasciano perdere. Non ci infastidiscano con il Cip6, con l’Afghanistan, con Vicenza o con l’indulto. Sono cose che sappiamo già. Il loro ruolo è quello di fare qualcosa. Se non ci riescono, almeno tacciano, perchè di dimettersi non se ne parla proprio.
Beppe Grillo
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