Turchia, Bruxelles chiede libertà di stampa

La commissione esteri del parlamento Ue approva il rapporto sulla Turchia. Tra le priorità sollecitate la «rapida modifica» della legge sul diritto di epressione
7 ottobre 2007
Orsola Casagrande
Fonte: Il Manifesto (http://www.ilmanifesto.it)

E' stato approvato con quarantotto voti a favore e tre astenuti il rapporto sulla Turchia presentato alla commissione affari esteri del parlamento europeo. Redatto da Ria Oomen-Ruijten, il rapporto sarà sottoposto al voto del parlamento il 24 ottobre. I punti salienti del documento sono quattro: si interpretano positivamente le elezioni politiche del luglio scorso, si condannano fermamente le recenti azioni del Pkk, si condannano gli omicidi del giornalista armeno-turco Hrant Dink e di don Santoro (parroco a Trabzon), si dà un giudizio negativo della continua applicazione dell'articolo 301. L'articolo 301 è quello che regola la libertà di stampa e di espressione che, sottolinea il rapporto, «deve essere la priorità principale per il governo turco». Pur apprezzando l'impegno a continuare nel processo di riforme avviato un paio di anni fa dichiarato dal nuovo governo di Recep Tayyip Erdogan, il rapporto europeo chiede che l'articolo 301 venga rapidamente modificato.
Proprio in questi giorni si è concluso il primo grado del processo contro lo scrittore e regista Umur Hozatli che in un articolo pubblicato da Ulkede Ozgur Gundem e intitolato «uomini irritanti» criticava la polizia e il sistema giudiziario turco. L'articolo è stato pubblicato nel novembre del 2006. Sotto processo per aver insultato le forze di polizia e la magistratura, Hozatli ha detto in tribunale che il suo scopo «non è quello di insultare la polizia o il sistema giudiziario. Ho scritto questo articolo - ha detto - per criticare gli errori che ho visto commettere dalla polizia e dal sistema giudiziario. Io amo il mio paese - ha aggiunto nella sua deposizione - e proprio perché amo il mio paese è mio dovere criticare e denunciare gli errori che vedo con i miei occhi». La frase dell'articolo che è costata il processo allo scrittore dice: «La polizia turca è famosa per non lavorare con una mentalità di polizia, ma per cercare di diffondere la paura e trarre da questa paura benefici. Non importa se le persone sono innocenti o colpevoli. Uomini annoiati decidono di collaborare con giudici e avvocati che hanno la stessa cultura della paura. Identificano persone e gruppi che non hanno la loro stessa opinione, persone che trovano irritanti, le fanno arrestare, le accusano di essere terroristi. La polizia turca, assieme a giudici e procuratori lavora come una organizzazione che produce terroristi».
Il 27 settembre scorso Hozatli è stato condannato a sei mesi di carcere perché colpevole di aver «diffamato le forze di sicurezza dello stato a mezzo stampa». La sentenza è stata commutata in una multa di circa duemila euro. Lo scrittore ha presentato ricorso.
La commissione europea nel suo rapporto ha dedicato spazio anche allo scontro in Kurdistan. Ferma la condanna della violenza dei guerriglieri kurdi del Pkk, ma allo stesso tempo la commissione sottolinea che il nuovo governo deve mettere in atto iniziative politiche in grado di facilitare una soluzione della questione kurda. Questa strategia, si legge ancora, dovrà essere sostenuta da uno sviluppo socio-economico del sud est della Turchia. Gli eurodeputati della commissione pur riconoscendo che è necessario «proseguire la lotta al terrorismo» aggiungono che tale lotta «deve essere proporzionata alla minaccia e rispettosa degli strumenti legali internazionali». Il rapporto quindi chiede alla Turchia di evitare violazioni di territorio, cioè di non entrare con le sue truppe (che rimangono ammassate ai confini) in nord Iraq. In questi giorni il bilancio della guerra nelle zone kurde si è ulteriormente aggravato. Numerosi gli scontri tra guerriglieri e esercito. La settimana scorsa in un attentato ad un pulmino attribuito al Pkk sono morte 12 persone, sette delle quali guardie di villaggio. I guerriglieri hanno smentito di aver colpito il pulmino e hanno accusato del massacro l'organizzazione militare segreta Jitem. Nel mese di settembre sono stati uccisi 26 guerriglieri. Secondo il Pkk dall'inizio dell'anno l'esercito turco ha effettuato 483 operazioni militari usasando armi chimiche e cluster bombs.

Articoli correlati

  • Julian Assange a Strasburgo: “I giornalisti devono essere attivisti per la verità”
    CyberCultura
    La prima uscita pubblica del cofondatore di WikiLeaks da quando è uomo libero

    Julian Assange a Strasburgo: “I giornalisti devono essere attivisti per la verità”

    ”Journalists must be activists for the truth”: così Julian Assange ha concluso il suo intervento questa mattina a Strasburgo, davanti alla Commissione per gli affari giuridici dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (PACE).
    1 ottobre 2024 - Patrick Boylan
  • Undici misere pagine
    Pace
    Annalena Baerbock e Julian Assange

    Undici misere pagine

    In campagna elettorale l’esponente dei Grüne (verdi) Baerbock si è spesa per Julian Assange. Da ministra degli Affari esteri le sue iniziative a favore del giornalista incarcerato sono insufficienti
    19 dicembre 2023 - Michael Sontheimer
  • Sono la figlia di una terra rubata
    Conflitti
    100 anni dal Trattato di Losanna: un anniversario drammatico e dimenticato

    Sono la figlia di una terra rubata

    La mia patria è stata sacrificata e la sua divisione è stata pianificata dai Paesi potenti dell’Occidente che hanno creato delle Nazioni immolandone altre, come ad esempio, il Kurdistan.
    24 luglio 2023 - Gulala Salih
  • Incarcerare Julian per poter incarcerare qualsiasi giornalista
    CyberCultura
    “Day X”, il giorno fatidico per Assange, si avvicina

    Incarcerare Julian per poter incarcerare qualsiasi giornalista

    Stella Moris Assange, moglie di Julian, ha tenuto una affollatissima conferenza stampa ieri a Ginevra dove ha annunciato che la data del pronunciamento dell’Alta Corte è vicina. Nel gergo degli attivisti, quel giorno è “Day X” mentre il giorno dell’estradizione di Julian, subito dopo, è “Day Y”.
    11 luglio 2023 - Patrick Boylan
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.26 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)