Anche quest'anno la panna scaligera -sempre più montata- ha fatto il remake del rito da ‘prima’, badando bene però di puntualizzare, a beneficio della stampa non solo gossippara, il doveroso rispetto per “the minimal” da crisi, adagiando -o tentando di adagiare- una sorta di velo più o meno pietoso (tutto fa trend: dalla ‘milano da bere’ alla ‘milano da bare’). Una siura vip ha fatto notare il riciclo d’un suo vecchio abito, regalatole dal figlio 15 anni prima, rincarando con «ci si arrangia come si può» mentre il sovrintendente al teatro ha precisato che è «un fatto normale che a una prima si abbiano dei ripensamenti e si facciano dei cambi. Questo è il 7 dicembre e la nostra responsabilità, davanti al mondo, è portare il meglio», ma si riferiva al siluramento del tenore, mica ai ripensamenti che molti ospiti e giornalisti dovrebbero valutare anziché proseguire a infierire con ‘ste miserie e -finte- nobiltà. A 50 metri dal teatro ‘protetti’dalle forze dell'ordine stavano assiepati operai, impiegati e studenti quali testimoni viventi ad usum ‘arrampicatori delle prime' interessati, molto probabilmente, a precisare che se proprio di ‘prima’ si vuol trattare meglio sarebbe abbinarla all’avverbio di tempo nell’accezione di ‘prima di tutto’, compresa quella scaligera, anteposto ai diritti sanciti e omologati dalla nostra costituzione fin dal primo articolo, ma che oggi appaiono più che mai calpestati. Infatti, memori della prima dell’anno scorso ove fu osservato un minuto di silenzio per i sette arsi vivi della Thyssen contro i dieci minuti d’applausi per il ‘Tristano e Isotta’, quest'anno oltre al tragico anniversario si devono aggiungere circa altre mille morti (chiamate ‘bianche’ dai neologisti puristi) sul lavoro, poi ci sono i vivi che non arrivano a metà mese e per quanto riguarda gli studenti notiamo quanto i media abbiano abbandonato le piazze ancora gremite dalle loro proteste per rivolgersi a più, evidentemente, appetitosi servizi d’informazione dato l’entusiasmo di un tg1 che parlandoci dei politici affascinati dal web, c’informa che la ministra dell’istruzione sta avendo un successone in rete, guidando la top ten con 100mila contatti e15mila sostenitori, ma del quadruplo che s’oppone, agevolmente identificabile nei pedissequi commenti, oltre naturalmente a quelli che vengono censurati, non un fiato. Per stare in tema con i melomani ci vien giusto in mente il ‘Rigoletto’ nella fattispecie quel pezzo che fa “…cortigiani, vil razza dannata” [ o, se si preferisce, d'annata ndr].
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