Educhiamoci a dire la verità e a cercarla. Rifiutiamo l'informazione paternalistica e di regime. Sabato 19 settembre in piazza del Popolo a Roma.

Manifestiamo per la libertà di informazione, anche quella digitale

PeaceLink sollecita l'attenzione ad esempio sul DDL sulle intercettazioni telefoniche: colpisce i blog e la rete in genere. Introduce obblighi e tempi di rettifica così stringenti da porre in pericolo chi volesse fare siti di controinformazione.
12 settembre 2009
Alessandro Marescotti (presidente di PeaceLink)

"Ti racconto una balla così ti abitui"

PeaceLink aderisce e invita ad aderire alla manifestazione del 19 settembre per la libertà di informazione. La nostra scelta è quella di valorizzare un volontariato dell'informazione digitale che sostenga la cittadinanza attiva e dia voce alla mobilitazione sociale sui territori. Questa informazione dal basso rischia di essere "bastonata" ogni volta che insidia i poteri forti. Fioccano querele e intimidazioni, spesso vissute in solitudine e senza clamore mediatico.

Nell'era di Internet le reti sociali e l'informazione condivisa costituiscono una risorsa ma anche un soggetto debole e non garantito.

Ad esempio il DDL sulle intercettazioni telefoniche colpisce i blog e la rete in genere introducendo obblighi e tempi di rettifica così stringenti da porre in pericolo chi volesse fare siti di controinformazione i quali infatti avrebbero tempi strettissimi per pubblicare rettifiche e precisazioni, pena pesanti sanzioni. Occorre rendere chiaro che il DDL 1415A, in merito all’obbligo di rettifica, non deve riguardare i siti amatoriali del web e di internet in genere.

Il comma 28 dell’art. 1 del DDL in questione rischia di determinare un’inammissibile limitazione della libertà di manifestazione del pensiero in quanto assoggetterebbe il responsabile di qualsiasi “sito informatico” allo stesso obbligo di rettifica che la Legge sulla stampa (n. 47 dell’8 febbraio 1948) pone a carico del direttore responsabile delle testate giornalistiche. L’omesso adempimento a detto obbligo entro 48 ore – esattamente come accade nel caso di una testata giornalistica – comporterebbe per il responsabile del sito informatico la condanna ad una sanzione pecuniaria fino a 25 milioni di vecchie lire.

Il diritto di rettifica esteso ai siti informatici, senza ulteriore specificazione, comprime le liberta’ della rete. Occorre pertanto, data l'approvazione del DDL alla Camera, una modifica al Senato per evitare che la libertà digitale venga "normalizzata" con bastonate pecuniarie.

Ed è per questo che la manifestazione del 19 settembre deve unire e difendere tutti, anche le migliaia di cittadini attivi digitali che ogni giorno si espongono con coraggio per affermare il diritto inalienabile alla libertà di informazione.

Note: Per approfondimenti

"L'informazione non si fa mettere il guinzaglio". Sabato 19 settembre la Federazione Nazionale della Stampa Italiana organizza una manifestazione a Roma
http://www.liberainformazione.org/news.php?newsid=8682

L'appello e le adesioni
http://www.repubblica.it/2009/08/sezioni/politica/berlusconi-divorzio-23/appello-repubblica-sabato/appello-repubblica-sabato.html

L'editoriale di Roberto Morrione: "Il 19 Settembre, dunque, le organizzazioni dei giornalisti scendono in piazza a Roma con a fianco i sindacati e quella parte della società civile che in un’ informazione senza bavaglio vede il presupposto per sviluppare qualsiasi percorso di diritti sociali, di giustizia, di dignità dei cittadini". Continua su http://www.articolo21.info/1092/rubrica/8-leditoriale-di-roberto-morrione.html

Per audioadesioni
http://www.articolo21.info/5847/editoriale/le-audioadesioni-alla-manifestazione-sulla-liberta.html

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