No al decreto che sospende le agevolazioni postali per l'editoria
Un decreto interministeriale del 30 marzo 2010 ha disposto la sospensione delle agevolazioni postali per l’editoria.
A partire dal 1° aprile 2010 è entrato in vigore un nuovo regime tariffario che comporta un pesante aggravio per tutti gli operatori della stampa periodica e in particolare per chi fa informazione per il volontariato e la solidarietà.
Varie testate pacifiste e no-profit rischiano la chiusura o una insostenibile lievitazione di costi. Vengono cancellate agevolazioni postali previste da sempre (a cominciare dalla prima legge postale italiana del 1862) proprio per il valore sociale riconosciuto alla diffusione di prodotti di carattere informativo.
Le agevolazioni sono previste esplicitamente dal Codice postale (approvato con il D.P.R. 156/1973) e da altre più recenti e specifiche disposizioni di legge, che il governo non può ignorare del tutto nel fissare le tariffe, vanificandone il contenuto.
Infatti l'art. 56 del Codice dispone che, con lo stesso decreto interministeriale che fissa le tariffe, "dovranno essere stabiliti sconti per la spedizione di stampe periodiche che non abbiano carattere postulatorio e che non contengano inserzioni pubblicitarie, anche di tipo redazionale, per un'area superiore al cinquanta per cento di quella dell'intero stampato."
Convince poco che nella materia dei servizi postali l'ex Ministero delle Comunicazioni (ora dello Sviluppo Economico) sia stato individuato come Autorità indipendente, che tra l'altro appunto approva le tariffe!
Ancora una volta siamo di fronte ad un attacco mirato all'informazione libera.
PeaceLink si associa alla protesta corale di quanti chiedono che in tempi brevissimi venga abrogato questo decreto e siano ripristinate le tariffe agevolate per tutte le organizzazioni non profit.
PeaceLink invita a firmare la petizione promossa dal settimanale Vita: http://www.vita.it/news/view/102170
Associazione PeaceLink
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