Giovani e Media: Terzo Rapporto sulla comunicazione in Italia30 Ottobre 2003

Terzo Rapporto Censis/Ucsi sulla comunicazione in Italia
23 febbraio 2004
Censis
Fonte: Censis
Televisione, cellulare e radio sono i media in assoluto più apprezzati dai giovani, perché tutti e tre dotati di un modello di comunicazione diretto, fluido, personale, disimpegnato e interattivo. Internet è una vera eccezione, spacca in due il mondo giovanile: metà lo vive come il più avanzato coronamento della terna di cui sopra, metà come un difficile strumento che compromette la facilità e la fluidità della stessa. Tutto ciò che è cartaceo - libri, quotidiani, periodici - essendo percepiti all'opposto come pesanti, impegnativi, unidirezionali, rigidi, non giocano un ruolo preminente nelle diete mediatiche giovanili, pur essendo queste generalmente, molto variegate e molto ricche. I giovani italiani sono grandi consumatori di media. Fra i 14 e i 30 anni, infatti, il 90,7% è utente "abituale" della televisione, il 90,4% del cellulare, il 71,1% della radio, il 48,4% ha letto almeno tre libri nell'ultimo anno, il 44% sfoglia un quotidiano almeno tre volte alla settimana, il 38,7% è utente "abituale" di internet, il 15,2% sfoglia abitualmente periodici, e il 14,1% segue anche la TV satellitare. Questi dati sono tutti nettamente al di sopra di quelli rilevati per gli adulti, dai 31 anni in su, nelle precedenti indagini. Ma non tutti i media vengono percepiti allo stesso modo. Ci sono quelli sentiti più vicini al proprio universo e quelli sentiti come più lontani. I media più vicini all'esperienza giovanile sono generalmente quelli elettronici e quelli digitali, ma con qualche importante eccezione. La televisione è sentita vicina dal 59,3% dei giovani, e lontana dal 12,8%; il cellulare è vicino per il 52,3%, e lontano per l'11,3%; la radio vicina per una percentuale inferiore, il 24,8%, ma lontana soltanto per un esiguo 2,3%, nessun medium viene percepito meno lontano dai giovani e ciò dà conto del particolare rapporto fra giovani e radiofonia. L'eccezione, nel set di media elettronici/digitali, è costituita da internet perché ha contemporaneamente il più basso tasso di vicinanza (23,1%) e il più alto tasso di lontananza (30%): come a dire che, ancora una volta, le tecnologie connesse alla navigazione in rete spaccano quasi in due la popolazione giovanile, esattamente come spaccavano quasi in due la popolazione in generale. Internet divide, perché con la stessa forza che attrae una buona fetta di giovani ne respinge un'altra. I media cartacei (libri, quotidiani, periodici) sono in fondo alla lista delle preferenze dei giovani. Nell'ordine, più lontani sono percepiti i periodici (solo il 3,6% li sente vicini, e ben il 25,6% li sente lontani); poi i quotidiani (l'11,8% li sente vicini, e il 22,9% li sente lontani); e infine i libri, sentiti vicini solo dal 12,1%, ma per fortuna lontani solo dal 17,8%). Fra le diverse generazioni di giovani (14-18 anni; 19-24 anni; 25-30 anni) le differenze sono fortissime. Talmente evidenti da far pensare che forse, dal punto di vista dei consumi mediali, i giovani non esistono, oppure possono essere considerati tali solo i più giovani, fino a massimo vent'anni, mentre gli altri in fondo hanno comportamenti di consumo via via assimilabili a quelli adulti. Le quote d'uso di televisione (93,4%), cellulare (93,4%), radio (73,5%) e libri (54,4%) fra i più giovani (14-18 anni) sono nettamente superiori alla media, nonché alla diffusione fra i meno giovani (25-30 anni), mentre per quotidiani, internet e periodici i dati si invertono e sono più elevati fra quest'ultimi. Come a dire che il grande consumo di media fra i giovani (fino a 30 anni) viene sostanzialmente trainato dai più giovani (fino a 18 anni). Un'altra caratteristica che differenzia le generazioni consiste nell'uso ludico dei media, molto pronunciato fra i più giovani e meno presente nelle altre fasce d'età. Se fino a 18 anni è il 47,1% a guardare la televisione solo per svago tale percentuale dopo i 25 anni scende al 39,1%; e, per fare un altro esempio, se fino a 18 anni a usare il cellulare per svago è 21,7%, dopo i 25 anni appena l'8,2% del totale. Anche la geografia della "vicinanza/lontananza" dei media cambia molto fra le generazioni giovanili. Si possono rilevare delle coppie di media specifiche per ciascuna fascia d'età: il cellulare (65,9%) e la radio (27,5%) sono nel cuore degli adolescenti molto più che in nessun'altra età; internet (25,4%) e libri (13,4%) hanno un ruolo molto importante nella vita dei 19-24enni (non a caso alle prese con l'università); televisione (60,7%) e quotidiani (14,3%) costituiscono le pietanze di base della dieta mediatica dei meno giovani, ossia di coloro che dovrebbero essere fuori dall'università e in cerca di strade nel mondo. Non di poco conto sono anche le differenze di genere fra i giovani. La televisione (92,5%), il cellulare (92,2%), la radio (75,5%) e i libri (55,9%) fra le donne riscuotono consensi in maniera sensibilmente maggiore rispetto alla media; mentre quotidiani, internet e periodici si confermano un terzetto oltre che più adulto che giovanile anche più maschile che femminile. Lo stesso vale per un uso più ludico dei media, generalmente più diffuso fra le donne. Nel gioco della vicinanza/lontananza dei media internet e libri costituiscono i fattori di reciproco scambio di ruoli nelle diete mediatiche femminili e maschili dato che internet è molto più vicino agli uomini (28,4% contro il 17,5% delle donne) così come i libri sono molto più vicini alle donne (16,4% contro l'8% degli uomini). Cosa cercano nei media? Conoscenze, nella percentuale più alta, pari al 34% del totale; informazione, per il 31,3%; utilità per il 14,3%. Tutti gli altri item - divertimento (8,7%), emozioni (5,4%), compagnia (4,6%), ideali (1,8%) - riscuotono consensi molto più bassi. Ma anche qui sono percepibili eccezioni generazionali: sotto i 18 anni la ricerca di divertimento sale fino al 15%, ossia quasi il doppio della media. Cosa li disturba di più nei media? La volgarità, soprattutto, nella percentuale più alta del 23,3%; poi l'impressione che in fondo i media "vogliano imporre il loro punto di vista" (20,7%); e al terzo posto la superficialità (15,1%). Una terna di critiche tutt'altro che trascurabili, tenuto conto della provenienza giovanile, ossia quella considerata quasi sempre quiescente rispetto ai media. Con un po' di tempo libero a disposizione qual è il medium che si sceglie più volentieri? Vedere la TV innanzitutto (31,7%), e non stupisce che la madre di tutti i media resti il polo di attrazione più forte; ma sorprende non poco vedere al secondo posto "leggere un libro" (29,7%) e forse questo dato riflette più che altro un'aspirazione ideale che poi nel caso si verifichino davvero le condizioni non è detto che si traduca in realtà, comunque si capisce che in fondo ai giovani piacerebbe leggere al di là della quantità di letture effettivamente fatte, e ciò non è poco. Al terzo posto c'è "ascoltare la radio" (27,9%), al quarto "collegarmi ad internet" (15,4%). Si conferma pertanto il gruppetto di media giovanili per antonomasia televisione-radio-internet, con l'inaspettata irruzione del libro che sembra dare più spessore al giovanilismo latente. Il profilo ideale dei media, secondo il parere dei giovani. E' stato chiesto agli intervistati quali fossero le caratteristiche che preferiscono dei media; il 91,8% ha risposto che preferisce i media che "offrono molti temi diversi e lasciano la libertà di scegliere", e ciò sembra ribadire che il binomio "varietà dei contenuti e libertà di consultazione" dovrebbe essere in cima alle preoccupazioni di un medium che voglia essere scelto dai giovani. L'86,3% ha risposto che preferisce i media che: "consentono di approfondire le notizie che mi interessano", e ciò significa che fatte salve la varietà e la libertà di scelta non è affatto detto che i giovani non abbiano voglia o propensione ad approfondire le cose, l'importante è che non si sentano obbligati a farlo. Il 79,8% ha risposto che preferisce i media che: "permettono di essere sempre aggiornati sui fatti che accadono, anche senza approfondirli", confermando l'impressione di avere voglia di sapere cosa accade nel mondo senza il vincolo eterodiretto dell'approfondimento. Il 72,5% preferisce i media che: "sanno proporsi in maniera seria e autorevole" smentendo quell'altro luogo comune che vuole i giovani sempre più favorevolmente dediti al versante leggero delle cose, e ribadendo la necessità che i media non sappiano solo inseguirli e rinforzarli su tale versante, bensì sappiano assumersi l'onere della serietà e dell'autorevolezza anche nei confronti dei più giovani. Questi sono alcuni dei risultati del Terzo Rapporto Censis/Ucsi sulla comunicazione in Italia che verranno presentati oggi a Milano presso la sede della Fondazione Cariplo. Il Rapporto è stato realizzato in collaborazione con la Fondazione COR, Mediaset, Mondadori, l'Ordine dei Giornalisti, la Rai e Telecom Italia.
Note: Fonte: http://www.censis.it/277/372/3192/3193/3195/content.ASP

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