Va in onda TeleLiberta', ma nessuno la vede

Un aereo trasmette su Baghdad il telemessaggio di Bush e Blair. Pero' non c'e' l'elettricita'...
George W. Bush "In questo momento il regime di Saddam sta per essere rimosso": sfondo rosso e sottotitoli in arabo per la prima comunicazione del presidente americano agli iracheni. Un ripetitore era stato risparmiato per trasmettere il messaggio. Ma le centrali elettriche no
Tony Blair "Sono lieto di poter parlare con voi per dirvi che il regime sta cadendo". Anche il leader britannico appare sottotitolato in arabo. Il messaggio era stato registrato a Belfast, durante il vertice tra Bush e Blair nel castello di Hillsborough, poco prima della presa di Baghdad
11 aprile 2003
F. PAN.
Fonte: Il Manifesto

NEW YORK - George Bush sente educatamente il bisogno di presentarsi: "Sono George Bush, il presidente degli Stati Uniti". Tony Blair invece va subito al sodo: "Sono lieto di poter parlare a voi oggi per dire che il regime di Saddam Hussein sta cadendo". L'idea era di piombare sui disperati iracheni con un "benvenuti nel mondo libero" proveniente direttamente dalla voce e la faccia dei vincitori al massimo livello, con le loro parole rese comprensibili dai sottotitoli in arabo, convinti che cio' avrebbe immediatamente diffuso un senso di sicurezza, tranquillita', fiducia nel futuro. E tanto erano stati considerati importanti, quei messaggi, che una buona parte del tempo che Bush e Blair avevano trascorso insieme in Irlanda del Nord martedi' scorso era stata dedicata appunto alla loro registrazione. Un C-130 Hercules era stato attrezzato alla "messa in onda" e i trasmettitori della tv irachena erano stati "risparmiati" dai bombardamenti perche' al momento opportuno diventasero i portatori del nuovo verbo. Ma ieri, al momento di realizzare il piano, si e' scoperto che due pezzi non proprio secondari mancavano all'appello. Uno era la certezza che la gente di Baghdad, invece che arrabbattarsi a trovare qualcosa da mangiare per i propri figli, se ne stesse attaccata davanti ai televisori. L'altro era che anche se qualcuno avesse voluto farlo, non c'era la corrente elettrica per accenderlo, il televisore. Cosi' quelle facce e quelle voci le hanno ascoltate tutti nel mondo (un po' come Bin Laden su Al Jazeera) tranne quelli cui erano diretti. E l'immagine di quel C-130 che volteggia nel cielo con il suo messaggio che non va in nessun posto e di quei cinque milioni di persone che la' sotto non lo possono ascoltare e comunque hanno ben altro a cui pensare supera ogni immaginazione surrealistica. "In questo momento il regime di Saddam Hussein viene rimosso dal potere e una lunga era di paura e crudelta' sta finendo", diceva Bush dal C-130 ma in fondo questo i suoi mancati ascoltatori lo sapevano gia'. "I nostri scopi sono chiari e limitati: porre fine a un regime brutale la cui agressivita' e le cui armi di distruzione di massa ne facevano una minaccia di portata unica per il mondo intero", continuava il prode, anche se quelle famose armi sono ancora un altro pezzo mancante di questa storia. "Le nostre forze vi aiuteranno a mantenere il rispetto delle legge e dell'ordine", e intanto Baghdad era in preda ai furti, ai saccheggi e all'arraffa tutto quello che puoi e quelli smarriti in quel caos non potevano neanche consolarsi con il fatto che comunque Bush li ama ("Voi siete gente buona e brava, eredi di una grande civilta' che da' il suo contributo all'intera umanita'") e li aprezza: "Rispetteremo la vostra grande religione i cui principi saranno essenziali nel futuro dell'Iraq".

La trasmissione del messaggio era l'inaugurazione di un canale televisivo nuovo. Il suo nome e' "Verso la liberta'", la sua gestione e' affidata ai militari americani e inglesi e i suoi programmi consisteranno in cinque ore al giorno, cinque giorni la settimana.

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