Come ti decodifico il decoder

Sai di cosa scrivi? Il TG5 delle 20.00 presenta la nuova tv digitale terrestre interattiva e Critter ve la decodifica
27 febbraio 2004
Critter
Fonte: Il Barbiere della Sera - 24 febbraio 2004

Lunedi' 23 febbraio 2004 il TG5 di prima serata alle 20.20 presente un bel servizi(ett)o sulla tv digitale terrestre DTT (acronimo di Digital Terrestrial Tv).

Il pezzo annuncia che il Governo ha stanziato 110 milioni di euro per favorire l'acquisto del decoder terrestre e che, con questa manovra, un milione di famiglie potranno comprare a prezzo scontato di circa il 50% il set top box adatto a ricevere i canali digitali terrestri.

Il meccanismo e' semplice: ci si presenta nei negozi convenzionati con un documento di riconoscimento e il codice fiscale (chissa' se chiederanno se si e' in regola con l'abbonamento RAI) e all'atto dell'acquisto di un set top box verra' riconosciuto uno sconto di 150 euro (che al negozio vengono rimborsati dal Governo) limitato pero' a tutti i modelli dotati di funzioni interattive. Costo previsto di questi set top box o decoder, circa 300 euro.

Fantastico, una notizia che porta l'Italia in cima ai paesi europei tecnocamente piu' evoluti, un meraviglioso boccone prima della cena gia' pronta in tavola. Mentre invece a ben guardare ...

A parte che dividendo 110 milioni di euro per 150 euro di contributo a ognuno si ottengono 733.333 decoder e non un milione, ma tralasciando questo dettaglio, cosa si cela dietro questa meravigliosa DTT?

Oggi per motivi tecnici, con il segnale analogico, possono coesistere solo 12 Tv nazionali con frequenze assegnate dal Ministero, perche' lo spettro di frequenza libero per coprire tutto il territorio e' sufficiente solo per 12 segnali, a cui aggiungere le tv locali.

Col passaggio al digitale lo spazio oggi occupato da ogni canale analogico si moltiplica per 4 e quindi 12x4 =48 canali nazionali.

Si capisce che avere 3 reti su 48 appare percentualmente irrilevante rispetto ad averne 3 su 12. Ecco perche' tanto interesse su questa tecnologia, della quale nessuno dubita sul lungo periodo, ma quello che preoccupa e' la fretta di adottarla per dimostrare che esiste una situazione diversa da quella reale.

Si vogliono forzare i tempi ma e' come se quando e' nata la telefonia mobile nel 1990 i signori dell'allora SIP avessero chiesto al Governo un incentivo per la vendita dei telefonini, che nessuno conosceva a quel tempo, per dimostrare che c'era gia' un grosso parco utenti pronto.

Invece le nuove tecnologie devono crescere da sole, piano piano, col gradimento del pubblico.

Anche perche' l'unico paese che ha una vera esperienza in questo campo e' la Gran Bretagna che dal 2000 la sperimenta e oggi siamo arrivati ad avere dopo circa 4 anni 2 milioni di utenti.

Ma dopo numerosi fallimenti editoriali, come la DTT a pagamento, e considerato che l'offerta di canali nazionali generalisti e' minima, appena 5 canali.

Ma il decoder non cambia poi cosi' tanto la vita del pluralismo, vediamo perche':

1) con il set top box digitale si vedranno in primis i canali scelti da chi gia' posside le frequenze: Rai, Mediaset e Telecom Italia con La7 che stanno gia' preparando degli altri canali tematici e quindi non avranno solo 3 canali su 48 a testa ma forse 6 o 9 su 48!!!

2) costoro possono (devono?) mettere a disposizione una parte dei canali che gli avanzano, ma ovviamente facendoseli pagare profumatamente perche':

3) a differenza del satellite, che per l'utente richiede parabola, abbonamento, decoder, scheda etc, questa DTT e' quasi pronta all'uso: compro il decoder (domani sara' dentro le tv come oggi il televideo), lo monto come fosse un lettore DVD e vedo i miei canali tradizionali piu' nuovi canali tematici, senza pagare altro. (Anche se spesso si dovranno cambiare le antenne sul tetto perche' se troppo vecchie e ossidate non sono adatte a ricevere il segnale digitale).

Quindi i 48 canali potenziali saranno ben "valutati" da chi li offrira' ai nuovi editori, di fatto chi li prende in affitto ha la stessa copertura di territorio di Rai o Mediaset, mentre ovviamente il contenuto ce lo mette lui.

E quindi l'affitto di questi canali sara' per forza di cose valutato in modo molto consistente, e' la c.d. "illuminazione del territorio", quindi un altro bell'introito per i bilanci delle suddette tv.

4) si parla tanto di Decoder Interattivo ma sapete cosa significa? Sostanzialmente che abbia sul resto una presa del telefono in modo da poterlo collegare alla linea di casa (un domani anche rete Gsm o xDSL) e poter per esempio pagare il bollo auto o controllare il conto corrente.

Finora pero' non hai mai funzionato questo uso versatile del televisore, invece il vero obiettivo e' un altro: far votare il grande fratello di turno premendo solo un tasto sul telecomando, che scatena una telefonata senza dover fare -come oggi- il numero o mandare un sms.

Meraviglioso, peccato che questo televoto si paghera', oggi costa circa 1 Euro votare i numerosi reality show quindi si immagina che il costo sara' quello. Solo che e' psicologicamente molto piu' facile premere un tasto rispetto a fare la chiamata, e vedrete che ci porteranno a votare anche per il look del conduttore del tg in onda, cosi' ognuno di noi si sentira' partecipe di quello che vede e le tutte le tv incasseranno un bel po' di soldini.

Con questa rivoluzione che ci fa andare cosi' avanti nel tempo ci troveremo ad avere piu' canali controllati sempre dagli stessi editori, che comunque avranno diritto di vita o di morte sulla propria piattaforma, e in piu' saremo (forse?) invasi da telesondaggi per spingere al massimo gli introiti diversi dalla pubblicita'.

Sia chiaro, non vogliamo dire che la DTT non sia il futuro, e' solo che il futuro si costruisce con i tempi e i modi giusti.

A nostro modo di vedere, il Governo stanzia 110 milioni di euro "solo" per accelerare la penetrazione di questi decoder (comprati all'estero e quindi finanziando qualche azienda coreana che ringrazia) e dimostrare questo pluralismo televisivo.

Peraltro i set top box oggi costano tantissimo perche' sono la novita' e perche' ovviamente, sapendo dell'incentivo statale, le aziende non abbasseranno certo i prezzi, ma nel giro di qualche mese a fine incentivo il loro costo si ridurra' anche sotto il 50% del prezzo attuale, come sempre avviene con l'elettronica di consumo.

E poi non saranno 733.333 decoder a cambiare le sorti del pluralismo ma il successo ci sara' solo quando aumentera' l'offerta tv e gli italiani compreranno in massa questi decoder non sull'onda del contributo ma per vedere programmi quantomeno piu' vari.

Ricordiamo che secondo la Gasparri dal 2006 non ci saranno che canali digitali terrestri: ma allora i decoder ce li tiranno dietro.

Critter

Note: Tratto da http://www.ilbarbieredellasera.com/article.php?sid=10592

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