Spagna: come e' stata messa sotto silenzio la verita' sull'attentato
Un gruppo di rappresentanti dei giornalisti dell' agenzia di stampa statale spagnola EFE, assicura che ebbe rapidamente l 'informazione che puntava su terroristi islamici come responsabili degli attacchi di Madrid e la nascose per pressioni del governo di José María Aznar.
18 marzo 2004
Redazione IPS - trad. Nello Margiotta
Fonte: agenzia IPS
http://ipsenespanol.net
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Madrid 17 marzo - "L'EFE conosceva, dalla stessa mattina degli attentati di giovedi' a Madrid, l'esistenza di un telefono cellulare configurato in arabo, il furgone
abbandonato all' Alcalá de Henares e sapeva che uno dei morti era un
terrorista", ha sostenuto lunedi il comitato dei lavoratori dell'agenzia.
"La diffusione delle informazioni ottenute da fonti proprie dai redattori
del servizio di stampa nazionale e la relazione con il terrorismo radicale
estremista (islamico) furono espressamente proibite" segue il comitato dei
lavoratori.Poco piu' di un'ora dopo l'esplosioni nei tre treni che causarono
piu' di 200 morti e 1500 feriti, il governo attribui' la responsabilita' al
gruppo terrorista basco ETA, versione che fu fatta propria dai mezzi di
comunicazione, partiti politici, sindacati ed organizzazioni sociali.
Una lunga storia di attentati dell' ETA e degli intenti perseguiti con
alcuni elementi simili alle esplosioni di giovedi 11, rendevano verosimile
l'attribuzione all'ETA e le edizioni internet dei principali giornali
spagnoli titolavano con diverse versioni dl "Massacro dell'ETA".
IPS titolo' il suo primo dispaccio "L'ETA vota con le bombe e i morti
civili".
Solo alla fine della giornata, il governo informo' che la polizia aveva
recuperato il furgone rubato in Alcalá de Henares con dentro detonatori di
esplosivi ed un nastro registrato con versi del Corano in arabo
Si trovo' anche ,nel luogo di una esplosione, un borsa sportiva con
esplosivi, un detonatore e un telefono cellulare.
Poco piu' tardi, il giornale londinese in araboAl-Quds Al-Arabi, affermava
di aver ricevuto un e-mail a nome della rete terroristica islamica Al Qaeda,
che rivendicava la responsabilita' delle bombe.
A causa di cio' Aznar chiamo' durante la giornata i direttori d' El Pais,
Jesús Ceberio, e d' El Periódico di Barcelona, Antonio Franco, ai quali
assicuro' che il responsabile degli attentati era l'ETA.
"Fu per questo che, convinto del fatto che il presidente del governo del mio
paese fosse incapace, nell'esercizio del suo mandato , di darmi sicurezze su
un tema sul quale non fosse stato sicuro, decisi il titolo "Il 11-M
dell'ETA", ha dichiarato Franco in un editoriale.
"Il presidente del governo impegno' la sua parola davanti ai principali
responsabili dei mezzi di comunicazione perche' presentassero l'attentato
come opera della banda terrorista ETA" spiego' El Pais in un editoriali di
domenica 14.
Il Circolo dei corrispondenti stranieri, che raggruppa uan parte dei
giornalisti accreditati in Spagna, denuncio' anche che una decina dei suoi
membri ricevettero delle telefonate dalla Segreteria di Stato per le
Comunicazioni " con la specifica richiesta di puntare nelle loro cronache
sull'ETA come autore degli attentati"
Anche i sindacati dei lavoratori della televisione pubblica della Comunita'
Autonoma di Madrid denunciarono "una chiara manipolazione", "censura",
"falsificazione delle notizie " e "occultamento" in relazione all'attentato.
Il direttore della televisione, Manuel Soriano, ha rigettato l'accusa.
Soriano e' stato capo dell'ufficio stampa dell'allora presidente di Madrid,
Esperanza Aguirre, del governo di destra dell PP, quando era presidente al
Senato.
Dopo l'attentato, il presidente dell'EFE, Miguel Angel Gozalo, e il suo
direttore dell'informazione, Miguel Platón, hanno ordinato la censura
preventiva di tutta l'informazione relativa all'indagine di polizia" dice un
suo comunicato.
I dirigenti dell'Associazione della Stampa di Madrid (APM) si sono riuniti
questo mercoledi' con il comitato dei giornalisti dell'agenzia EFE, che
reclama ora la denuncia del suo direttore dell'Informazione, Miguel Platón
I giornalisti e gli editori dell'agenzia hanno accusato Platon "di avere
imposto in questi ultimi giorni un regime di manipolazione e censura
preventiva in questa azienda per favorire gli interessi del partito Popolare
di fronte alle elezioni del 14 marzo".La APM e' preoccupata per questi
conflitti e " guardando al futuro, richiediamo che si rispettino le norme
etiche affinche' i giornalisti possano lavorare con liberta' e diffondere
una informazione veritiera", ha detto a IPS il suo presidente, Fernando
González Urbaneja.
Ana Vaca de Osma, diretttrice della comunicazione dell'EFE, ha replicato
che "l'informazione diffusa dall'agenzia ha sempre avuto origine da fonti
ufficiali".
Lo sforzo propagandistico si e' avuto anche su altri fronti.
Il ministro degli Esteri Ana Palacios invio' lo stesso giovedi un
telegramnma ai responsabili delle ambasciate spagnole in tutto il mondo con
l'istruzione di " sfruttare le occasioni " che si presentavano loro per
diffondere la versione del governo perche' "il ministero degli Interni aveva
confermato la responsabilita' dell'ETA"
Perfino il Consiglio di Sicurezza dell'ONU aveva emanato una risoluzone di
condanna dei brutali attentati perpretrati dall'ETA" dopo la richiesta
espressa da Madrid che assicurava di possedere prove inoppugnabili.
Ora l'Organismo si appresta, non senza vergogna, ad annullare questa
dichiarazione.
Lo spagnolo Javier Solana, massimo funzionario della politica estera
dell'Unione Europea, aveva dato un'intervista alla televisione asserendo che
pareve sicura la responsabilita' dell'ETA, sia per la tattica che per il
tipo di esplosivo utlizzato.
Giovedi' il goverrno comunico' erroneamente che l'esplosivo era dinamite
Titadyne (usato dall'ETA dopo il furto di diverse tonnellate in Francia).
" E' evidente che ci furono pressioni, E' la prima volta che il capo del
governo ha chiamato tutti i grandi media e che nell'agenzia ufficiale (EFE)
si e' applicata la censura ed il controllo dell'informazione" ha detto a IPS
il cattedratico Enrique Bustamante membro dello staff del candidato del
trionfante PSOE, José Luis Rodríguez Zapatero.
Quando la catena radiofonica SER, una con il maggior ascolto nel paese,
informo' che le piste el Centro nazionale di Informazione (dei servizi
militari) puntavano al 99% sui gruppi islamici " immediatamente suono' il
telefono ed arrivo' una smentita dello stesso direttore del Centro", ha reso
noto Bustamante.
Mentre il governo ripeteva il nome dell'ETA come un mantra, si era prodotto
un cumulo di indizi che indicava sempre piu' chiaramente un gruppo islamico
come l'autore del massacro.
Il montaggio di falsita' aveva stretta relazione con le elezioni convocate
in Spagna per la domenica 14, nelle quali il PP ha sofferto una bruciante
sconfitta in un clima di costernazione e di sensazioine diffusa che
l'informazione sugli attentati era stata data a piccole dosi.
Secondo un sondaggio, l' 83 % degl ispafgnolo si erano opposti all'invasione
dell'Iraq fatta dagli USA, il governo Aznar aveva appoggiato la guerra
inviando 1300 effettivi.
L'attacco di giovedi, provenendo in apparenza da qualcuno di quei gruppi
radicali islamici che avevavo gia' minacciato gli alleati di questa guerra,
ha avuto l' effetto di attivare la memoria collettiva antibellica.In questo
panorama di disinformazione, il sabato 13, soprese la mobilitazione
cittadina contro il terrorismo e le manipolazioni dell'informazione da parte
del governo "spinta da messaggi SMS e attraverso internet", ha detto
Bustamante.
La convinzione iniziale della colpa dell'ETA, si puo' paragonare a cio ' che
era accaduto dopo che un'auto bomba aveva distrutto un edificio del governo
federale nella citta' di Oklahoma, il 19 aprile del 1995.
Morirono 169 persone. Nessuno rivendico' l' attacco.
Ma rapidamnete si diffuse la versione della responsabilita' di "terroristi
arabi", sostenuta dalla stampa per due giorni.
Viceversa, IPS affermo', alcune ore l'esplosione , che alcuni indizi
conducevano a settori della ultradestra razzista bianca.
"Si ebbe un problema di carattere culturale; gli statunitensi non pensavano
che i propri giovani fossero capaci della violenza manifestata nell'edificio
federale, ma attraverso i film, le notizie, i preconcetti dei presunti
esperti di terrorismo (molti dei queli con fobie verso l'Islam) ed alcune
dichiarazioni ufficiali, si fece avanti l'idea della matrice araba" ricorda
a IPS il giornalista Jim Lobe autore di quel dispaccio
"Noi precedemmo di 36 ore il resto dei media nel segnalare le milizie
dell'ultradestra, poiche' ci basammo sulla nostra specifica esperienza dei
rapporti giudiziari su questi gruppi" ha annotato.
"Era chiaro che alcuni statunitensi erano perfettamente capaci di commettere
quell'orrore e che lo stesso bianco, un edificio del governo, aveva sentito"
disse Lobe.
"Con il nostro ex collega Pratap Chatterjee, visitammo siti internet,
leggemo le chiacchiere dei gruppi di destra e ci rendemmo conto che il 19
aprile era un anniversario importante. Ci volle poco ad collegare una cosa
con l'altra." ha ricordato Lobe.
Il 19 aprile del 1993, 85 persone di una setta fondata da David Koresh
morirono in un'incendio a Waco, nello stato del Texas, dop aver resistito 51
giorni all'assedio della polizia
Nella maniera opposta, il condizionamento culturale degli spagnoli e la
manipolazione dell'informazione fatta dal governo aveva puntato tutti gli
occhi, in un primo momento di confusione, sull' ETA
Note: traduzione di Nello Margiotta a cura di Peacelink
la versione originale in spagnolo: http://ipsenespanol.net/interna.asp?idnews=27401
la versione originale in spagnolo: http://ipsenespanol.net/interna.asp?idnews=27401
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