Perché ci odiano

Una foto scioccante, la denuncia anonima di un soldato Usa e fonti locali di PeaceReporter portano alla luce lo scandalo degli abusi sessuali dei militari statunitensi contro le ragazzine irachene e del giro di prostituzione minorile generato dai comandi americani in Iraq


7 aprile 2004
Enrico Piovesana
Fonte: PeaceReporter - www.peacereporter.net - 05 aprile 2004


“Il caporale Boudreaux ha ucciso mio padre e ha ingravidato mia sorella”. Il bambino iracheno che tiene in mano il cartello con questa scritta non ha idea del suo significato. Sorride. Chissà cosa gli ha detto il caporale Boudreaux, che gli sta accanto con l’aria divertita di chi si può permettere di aggiungere al danno la beffa.

Questa foto, che da qualche giorno gira su Internet, ha scatenato un putiferio. Non solo sui blog americani, dove l’ironia cinica e il cattivo gusto stanno superando ogni limite, ma anche al Pentagono, che per l’ennesima volta si vede scoperchiare in faccia il pentolone bollente degli abusi dei soldati Usa contro i civili iracheni, in particolare delle violenze sessuali compiute dai militari americani ai danni di donne e bambine.

La foto, sulla cui autenticità lo stesso Pentagono sta indagando, è arrivata sulla scrivania di Nihad Awad, direttore del Consiglio per le relazioni islamico-americane (Cair) con sede a Washington, che ha immediatamente denunciato la cosa al Dipartimento della Difesa, chiedendo di istruire un’indagine.

“Se gli Stati Uniti hanno intenzione di conquistare i cuori e le menti degli iracheni, beh, non è certo questo il modo”, commenta Awad. “Il Dipartimento deve prendere provvedimenti per far sapere ai militari Usa che simili comportamenti danneggiano l’immagine dell’America e non possono essere tollerati”.

Awad ha riferito di aver ricevuto anche una lettera anonima da un soldato appena rientrato dall’Iraq che, facendo nome e cognome, accusa un suo superiore non solo di aver abusato di ragazzine irachene, ma di aver addirittura instaurato un sistema di ricatto verso i locali per farsene fornire sempre di nuove. Gli anziani dovevano consegnare ragazzine in età premestruale se volevano che la loro comunità non diventasse oggetto delle azioni militari Usa.

L'estensore di questa lettera l’ha conclusa così: “Pensare a tutto questo mi fa venire la nausea. E ho paura di denunciare la cosa all’esercito, perché non penso che crederanno a quello che dice un soldato semplice su quanto commesso da un comandante di battaglione”.

Fonti locali di PeaceReporter confermano inoltre che, almeno a Baghdad, è evidente che all’interno degli ambienti militari Usa si è sviluppato un grosso giro di prostituzione minorile. “Tante ragazzine, e ragazzini, bazzicano nelle sedi dei comandi militari e negli alberghi in cui si trovano gli uffici dell’Amministrazione provvisoria statunitense. E’ normale vedere due o tre bambine che stanno in compagnia dei soldati americani in giro per la città, o ai checkpoint. Questo avviene alla luce del giorno”.

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