Nadia Redoglia. Un saluto e un ricordo.
Sono sempre online i suoi articoli pungenti e sarcastici che raccontavano col suo stile inconfondibile fatti e misfatti dei mondo politico nostrano.
Di lei ho un forte ricordo personale quando nel 2005 mi invitò a Viareggio alla premiazione dei giornalisti Ranucci e Torrealta di Rainews per i loro servizi sulla guerra nell'Iraq e la strage con bombe chimiche di Falluja. Fu per me una grande emozione anche per quell'incontro in familiarità con loro e con tanti operatori dell'informazione avvezzi alla cronaca di avvenimenti scottanti. Fu un mondo che avevo finora conosciuto solo attraverso articoli e servizi ma mai nel contatto personale.
Mancheranno i suoi messaggini che via via mandava su Whatsapp col link dei suoi nuovi pezzi pubblicati. Mi ha sempre scosso la sua volontà di andare avanti, sapevo della sua malattia, delle sue cure, della sua sfinitezza. Col link all'ultimo "pezzo" che però sempre arrivava, e il mio salto a leggere - e a ringraziare in risposta al messaggino, con l'affetto e lo stupore per la sua forza d'animo.
Mai perdere i nostri minuti preziosi. La vita è un orologio che scandisce il tempo e fa scorrere anni ed occasioni.
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Ciao Nadia, amica della libertà di stampa
Una passione inossidabile quella per il giornalismo che ha coltivato. Una passione incrollabile per il giornalismo perché sostenuta da un’incrollabile passione civica, sempre in difesa dei più deboli.Sigfrido Ranucci
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