La compagnia d'armi di Bush senior discute, a porte chiuse, di appalti in Iraq e dei legami con Osama bin Laden
Il management della Carlyle Group sta preparando un incontro a porte
chiuse da tenersi la prossima settimana a Lisbona. La notizia è stata
riportata il 4 aprile scorso dal Portugal News (pubblicato sul sito
www.gloabalresearch.ca). Il gruppo Carlyle, che, lo ricordiamo, è
un'enorme società d'investimenti con base negli Stati uniti, attualmente
coinvolta nella fornitura di armi alle forze della coalizione
anglo-americana presente in Iraq, gestisce (tra gli altri capitali) i
patrimoni della Saudi Binladen Corporation (SBC) - guidata dai membri
della famiglia di Osama.
Che ci siano stati stretti legami economico-finanziari tra la famiglia
Bush e quella di Osama bin Laden e altre potenti famiglie saudite
dovrebbe essere un fatto risaputo (si veda Michel Chossudovsky, Guerra e
globalizzazione, Ega 2002).. Ma che molti ufficiali statunitensi
sostengano, oggi, che la Saudi Binladen Corporation continui a
finanziare le attività politiche del capo di Al Qaeda, Osama bin Laden
(come ha fatto per molti anni), dovrebbe essere quanto meno imbarazzante
per diverse persone dell'establishment statunitense.
Si tratta naturalmente di uno degli argomenti che saranno affrontati a
Lisbona, sebbene al primo posto dell'agenda del meeting sembra che ci
sia la richiesta di un maggior coinvolgimento del Carlyle Group nella
ricostruzione della infrastrutture di Baghdad e delle altre aree urbane
irachene una volta cessate le ostilità (ci si metterà al lavoro il 30
giugno?). Contratti da miliardi di dollari per rimettere in sesto le
piste dell'aeroporto e le aree urbane distrutte dai bombardamenti della
coalizione.
Oltre a George Bush senior, questa grande società finanziaria è gestita
da una squadra di personaggi che in passato hanno avuto ruoli di spicco
nella politica statunitense: come Frank Carlucci, attuale presidente
della società, che è stato un ex direttore della Cia prima di diventare
Segretario di Stato alla Difesa, e l'ex primo ministro britannico
conservatore John Major. Vice di Carlucci un altro illustre ex, James
Baker II, segretario di stato sotto Bush il vecchio. E siccome «gli
affari sono affari», senza troppe distinzioni geopolitiche e culturali,
il Gruppo Carlyle si può permettere di rifornire l'Autorità
dell'aviazione federale statunitense di sistemi di sorveglianza per il
controllo del traffico aereo e, allo stesso tempo, di firmare (come ha
fatto di recente) contratti per 12 miliardi di dollari con l'United
Defense Industries al fine di equipaggiare gli eserciti turco e
arabosaudita ... tanto per confutare le tesi dei perditempo sullo
scontro di civiltà.
La SBC, in particolare, ha giocato un ruolo centrale proprio
nell'aiutare George W. Bush ad ottenere, ad esempio, le concessioni di
sfruttamento off-shore da parte dello Stato del Bahrain, quando, nel
1989, l'attuale presidente Usa era a capo della piccola compagnia
petrolifera texana (Harken Energy, che sostituì l'Arbusto di Bush
senior). Per di più, nel consiglio d'amministrazione della Harken vi era
Salem, il fratello di Osama bin Laden, lì rappresentato dal suo agente
americano James R. Bath.
Dunque, al meeting di Lisbona si parlerà degli affari di Carlyle, ma
anche dei legami attuali tra la SBC e Osama bin Laden; e, se la
continuità di questi sarà confermata «ciò metterà George Bush senior e i
suoi colleghi della Carlyle in una posizione imbarazzante. Come managers
degli investimenti finanziari della Saudi Binladen Corporation,
potrebbero benissimo essere accusati di aiutare indirettamente ed essere
complici del nemico numero uno degli Usa», come rileva il Portugal News.
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