Fact-checking

Che cosa ha detto esattamente Zelensky sull'attacco preventivo della Nato alla Russia?

Intervenendo online all’Australian Lowy Institute, il presidente ucraino ha detto che, per escludere la possibilità dell’uso di armi nucleari da parte della Russia, la Nato dovrebbe prevedere attacchi preventivi. Poi Zelensky ha fatto sapere di essere stato male interpretato. Ma qual è la verità?
11 ottobre 2022

Dove e quando è intervenuto Zelensky

Zelensky il 6 ottobre 2022 ringrazia per la domanda a cui risponderà parlando di attacchi preventivi per scongiurare il rischio di attacchi nucleari della Russia

Il presidente dell'Ucraina è intervenuto on line all'Australian Lowy Institute il 6 ottobre 2022.

L'Australian Lowy Institute è una delle sedi del Lowy Institute che è un think tank indipendente fondato nel 2003. Al think tank è stato considerato da alcuni un centro studi di orientamento liberale, da altri di centro-destra e da altri ancora reazionario, come si legge su Wikipedia. Organizza conferenze e seminari.

Cosa ha detto Zelensky

Intervenendo all’Australian Lowy Istitute, il presidente ucraino avrebbe detto per "escludere la possibilità dell’uso di armi nucleari da parte della Russia", la Nato "dovrebbe colpire preventivamente". Questi virgolettati sono tratti dal sito del Fatto Quotidiano che titola:

“Nato dovrebbe attaccare preventivamente la Russia”: scontro su parole di Zelensky. Mosca: “Vuole guerra mondiale”. Kiev: “Parlava al passato”

PeaceLink ha subito rilanciato la notizia citando il Fatto Quotidiano.

Su Youtube c'è la videoconferenza di Zelensky, basata su un'intervista pubblicata sul canale della ABC, un'emittente pubblica australiana. Le sue parole sono state tradotte in inglese all'istante dall'interprete.

Il punto che ha suscitato clamore mediatico inizia al minuto 20 e dalla traduzione emergono le parole "attacchi preventivi". L'intervistatore chiede a Zelensky: "Cosa vuole che la Nato faccia per dissuadere la Russia dall'usare armi nucleari?"

Zelensky risponde: "Grazie per questa domanda". Ma incomincia a parlare della centrale nucleare di Zaporizhia, andando fuori discorso. Ma dopo cinque minuti si focalizza sulla domanda parla di "preventive strikes" (attacchi preventivi) per la precisione al minuto 25 e 28 secondi. Zelensky parla di "colpire prima degli attacchi nucleari". Non sono parole dette di sfuggita perché ritorna su concetto al minuto 25 e 50 secondi dicendo: "C'è bisogno di rivedere il modo in cui viene esercitata la pressione. Quindi c'è bisogno di rivedere questa procedura".   

Facta.news illustra il suddetto passaggio in questo modo: "Zelensky ha risposto alla domanda affermando, tra le altre cose, che la Nato deve prevenire e scoraggiare l’uso di armi nucleari da parte della Russia, facendo poi riferimento al fatto che ci sarebbe bisogno di «attacchi preventivi, in modo che sappiano cosa accadrà loro se useranno le armi nucleari, e non il contrario». Il presidente ucraino ha inoltre aggiunto che la Nato dovrebbe riconsiderare l’ordine in cui applica la pressione sulla Russia". 

Vi è una sostanziale coincidenza di traduzione e di recepimento del senso delle dichiarazioni di Zelensky.

Ciò nonostante Zelensky ha fatto poi sapere di essere stato male interpretato. Ma qual è la verità?

Il fact-checking sulle dichiarazioni di Zelensky

Vi sono stati degli approfondimenti da parte di siti di fact-checking come:

  • Facta ("Zelensky non ha detto alla Nato di valutare un «attacco nucleare preventivo» contro la Russia")
  • Open.online ("No! Zelensky non ha detto che la Nato dovrebbe considerare un attacco nucleare preventivo contro la Russia")

Il primo parla di "notizia imprecisa" e il secondo di "notizia falsa".

Entrambi puntano a fare il fact-checking din un articolo pubblicato su MeteoWeb e intitolato “Zelensky: «la NATO dovrebbe considerare un attacco nucleare preventivo contro la Russia»”.

Nessuno dei due siti di fact-checking tuttavia contestano le informazioni apparse su Fatto Quotidiano (a cui PeaceLink ha fatto riferimento), anzi le confermano.

Quello che viene appurato è che Zelensky non abbia parlato di "nuclear strike" ma di "strike".

La reazione del governo russo

Ma la dura reazione di Mosca non è nata dalla lettura di una pagina web in italiano pubblicata sul sito MeteoWeb. E' nata ovviamente da quanto è stato diffuso dalla stampa internazionale e da quanto è apparso online. Queste sono le dichiarazioni di Dmitry Peskov.

Mosca, 7 ott. (Adnkronos) – Gli appelli del presidente ucraino Volodymyr Zelensky a lanciare un attacco preventivo sulla Russia "la dicono tutta della sua morale, che può portare a pericolosi errori". Lo ha affermato Dmitry Peskov, portavoce del presidente della Federazione Russa, ripreso dall'agenzia Interfax.

"Questa è un'affermazione molto pericolosa – ha aggiunto – Infatti il ​​capo dell'Ucraina invita i principali stati del mondo, i paesi del club nucleare, a lanciare un attacco preventivo sul nostro paese, sul Federazione Russa. Errori pericolosi e irreparabili. Questo sottolinea ancora una volta la correttezza del presidente quando ha preso la decisione di condurre un'operazione militare speciale".

"Naturalmente, non possiamo passare sopra queste affermazioni – ha detto ancora Peskov – Esortiamo anche i leader degli altri stati a non farlo. Ci sono stati alcuni fragili tentativi di condannare questo tono di Zelensky. Lo abbiamo sentito dalle Nazioni Unite. Ma, con nostro rammarico, non è venuto in mente a nessuno di tenere a freno il loro vassallo. Questo è molto pericoloso".

La replica del governo ucraino

Zelensky ha fatto sapere di essere stato male interpretato e che la traduzione delle sue parole sarebbe stata strumentalizzata da Mosca. Così riferisce l'ANSA il 7 ottobre.

Dopo l’intervista che ha destato clamore, Mykhailo Podoliak, consigliere del presidente dell’Ucraina, ha specificato su Twitter che Zelensky con le sue parole «ha ricordato il ricatto nucleare russo, ha suggerito di delineare preventivamente le conseguenze per la Russia e di intensificare gli attacchi contro di essa: sanzioni e assistenza armata». Lo riferisce Facta.news.

Ma qual è la verità?

Open.online riporta la dichiarazione del capo ufficio stampa di Zelensky, ossia Serhii Nykyforov, al fine di precisare la frase di Zelensky: "The president spoke about the period before February 24. At that time, it was necessary to apply preventive measures to prevent Russia from starting a war. Let me remind you that the only measures that were discussed at that time were preemptive sanctions". Traduzione: "Il presidente ha parlato del periodo prima del 24 febbraio. In quel momento era necessario applicare misure preventive per impedire alla Russia di iniziare una guerra. Vorrei ricordarvi che le uniche misure discusse in quel momento erano le sanzioni preventive".

Ma quali sono le frasi dette da Zelensky? Le abbiamo prese prima da Youtube. ma facciamo un ulteriore approfondimento per verificare come queste informazioni sono state date in Ucraina dal sistema di comunicazione nazionale. Open.online le prende dal sito Meduza (censurato in Russia) che attinge direttamente a fonti ucraine: 

"What should NATO do? Exclude the possibility of use of nuclear weapons by Russia. But the most important, I’m again addressing the international community, is how it was before February 24: preventative strikes, so that they know what will happen if they use [a nuke]. And not the opposite, waiting for Russia to strike". Traduzione: "Cosa dovrebbe fare la NATO? Escludere la possibilità di utilizzo di armi nucleari da parte della Russia. Ma la cosa più importante, mi rivolgo ancora una volta alla comunità internazionale, è com'era prima del 24 febbraio: attacchi preventivi, in modo che sappiano cosa accadrà se usano [una bomba atomica]. E non il contrario, aspettare che la Russia colpisca".

Il sito di Meduza linka direttamente Ukrinform, agenzia nazionale di informazione ucraina nella quale si legge:

"Il presidente Volodymyr Zelensky ritiene che la NATO e l'intera comunità internazionale dovrebbero rivedere la procedura per rispondere al possibile uso di armi nucleari da parte della Russia e prevedere attacchi preventivi. Lo ha affermato durante una conferenza online presso l'Australian Lowy Institute".

Quindi Zelensky ha parlato di "attacchi preventivi". E' fuor di dubbio. Abbiamo un'ulteriore conferma. Lo comunica la stessa agenzia di informazione ucraina Ukrinform. Ed è la conferma che le successive "reinterpretazioni" del capo ufficio stampa di Zelensky, Serhii Nykyforov, appaiono dei goffi tentativi di negare la verità manipolandola.

Il tentativo maldestro di fare disinformazione

Il capo ufficio stampa di Zelensky ha tentato di mettere una toppa che è ancora peggiore del buco, scrivendo sul sito Ukrinform, al fine di precisare la frase di Zelensky, le seguenti parole: "The president spoke about the period before February 24". Ossia: "Il presidente ha parlato del periodo prima del 24 febbraio". Questo significa che la Nato avrebbe dovuto attaccare la Russia prima dell'invasione.

Nel tentativo di confondere l'opinione pubblica, facendo quindi disinformazione, il capo ufficio stampa di Zelensky ha auspicato che la Nato dovesse lanciare un attacco prima del 24 febbraio, confermando appieno la tesi del Cremlino che ha sempre sostenuto la teoria di una minaccia ai propri confini pronta ad attacchi militari.

E siccome la cosa si qualificherebbe come una violazione del diritto internazionale, l'ufficio stampa del presidente Ucraino ha tentato maldestramente di attribuire alla parola "strike" il significato di "sanzioni", che ovviamente non avrebbero avuto alcun effetto nel prevenire un attacco nucleare russo, perché di quello si stava parlando.

Conclusioni

Il goffo tentativo di mettere una pezza peggiore della toppa pregiudica gravemente la credibilità di Zelensky e del suo staff su una questione militare molto importante per la sicurezza mondiale. Tutte le verifiche di questo fact-checking, confrontato anche su altri fact-checking riguardanti la medesima vicenda, non lasciano adito a dubbi: Zelensky ha parlato di attacchi preventivi Nato alla Russia. Che lo abbia fatto in relazione al passato, al presente o al futuro poco importa: non cambia la gravità della sua visione militare.

  • Se Zelensky ha parlato del passato, dà ragione alla Russia che ha sempre sostenuto di sentirsi minacciata dalla Nato e dall'Ucraina;
  • se Zelensky ha parlato del presente, in risposta all'uso delle atomiche tattiche ventilate dal Cremlino in caso di invasione, la questione è grave perché dà un ulteriore appiglio alla teoria russa delle atomiche "difensive";
  • se Zelensky ha parlato del futuro, svelando una sua visione strategica della dottrina militare dell'Ucraina una volta che fosse entrata nella Nato, finisce per rafforzare la richiesta russa di tenere l'Ucraina fuori dalla Nato.

Ciò che rimane di questa vicenda è l'inquietante sensazione di un leader che gioca con la terza guerra mondiale per avere la Nato schierata al suo fianco allo scopo di sconfiggere militarmente la Russia.

Articoli correlati

  • “Chi ama la pace non alimenta la guerra”, prosegue l'iniziativa contro l'escalation in Ucraina
    Pace
    Albert - bollettino pacifista dal 27 gennaio al 2 febbraio 2025

    “Chi ama la pace non alimenta la guerra”, prosegue l'iniziativa contro l'escalation in Ucraina

    Pubblichiamo l'appello pacifista ai deputati che il 28 gennaio hanno votato per il rinnovo dell'invio di armi in Ucraina. L’iniziativa, promossa da figure come padre Alex Zanotelli e monsignor Giovanni Ricchiuti, presidente di Pax Christi, prosegue contro la guerra e i nuovi programmi di riarmo
    29 gennaio 2025 - Redazione PeaceLink
  • Armi all'Ucraina: lettera di un pacifista ai deputati
    Editoriale
    Imminente il voto alla Camera sul nuovo invio di armi

    Armi all'Ucraina: lettera di un pacifista ai deputati

    Le nostre armi non saranno usate dal milione di ucraini che disertano o fuggono alla leva. Per ogni ucraino che combatte ve ne sono 5 che si rifiutano di farlo e che ci pongono un problema etico. Stiamo infatti costringendo a combattere persone che non vorrebbero fare più la guerra.
    28 gennaio 2025 - Alessandro Marescotti
  • Giorno della Memoria: il dovere di ricordare senza ambiguità
    Storia della Pace
    Il 27 gennaio 1945 l'Armata Rossa liberò il campo di concentramento di Auschwitz

    Giorno della Memoria: il dovere di ricordare senza ambiguità

    Oggi più che mai, a ottanta anni da quel giorno, il dovere di ricordare l'Olocausto si scontra con una realtà che desta preoccupazione: ambiguità, revisionismi e indulgenze verso figure e movimenti complici del genocidio e dell'ideologia nazifascista.
    26 gennaio 2025 - Alessandro Marescotti
  • Come proseguirà la campagna contro l’invio delle armi in Ucraina
    Pace
    Albert - bollettino pacifista dal 20 al 26 gennaio 2025

    Come proseguirà la campagna contro l’invio delle armi in Ucraina

    Il 28 gennaio la Camera dei Deputati esaminerà il decreto governativo che autorizza un nuovo invio secretato di armi in Ucraina. Sarà comunicata all'aula la petizione, inviata ai sensi dell'articolo 50 della Costituzione, con cui tanti cittadini si oppongono alla guerra e all'invio di altre armi.
    24 gennaio 2025 - Redazione PeaceLink
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.27 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)