Un'analisi sociologica e psicologica della manipolazione mediatica

La Russia si prepara ad attaccare l'Europa? Entrano in campo le PsyOps

Vengono costruiti titoli per generare un'accentuata percezione del rischio di invasione in assenza di dati oggettivi. Lo scopo è quello di generare paura e di modificare i sondaggi di opinione che oggi danno in vantaggio un'opinione pubblica contraria alla prosecuzione della guerra.

La Russia si prepara ad attaccare l'Europa? PsyOps, operazioni psicologiche. Dietro la guerra si muove un complesso lavoro di gestione delle informazioni, volte a influenzare l'opinione pubblica

Nessun analista militare direbbe seriamente di sì. Ma diversi titoli, in questi giorni, lo fanno percepire.

La Russia ha già notevoli difficoltà a combattere con l'Ucraina, figuriamoci se ha interesse ad attaccare l'Europa. Si troverebbe a dover combattere contro un'intera alleanza militare come la Nato, la più potente a livello mondiale e dotata di armi atomiche.

E tuttavia i recenti titoli di giornale fanno balenare questa eventualità di attacco russo come una probabilità realistica e plausibile. Zelensky batte e ribatte su questo e a fargli eco non sono in pochi.

Perché?

I mass media possono diffondere false percezioni dei pericoli di guerra per diversi motivi.

Informazione e percezione del pericolo

Prima di tutto è importante distinguere fra media che diffondono "informazione" verificata e accurata e media che diffondono una "percezione del pericolo" slegata dall'informazione basata su fonti verificabili.

La differenza fondamentale tra i mass media che diffondono informazioni accurate, veritiere e attendibili e quelli che diffondono percezioni del pericolo slegate da informazioni verificabili risiede nella qualità e nell'integrità del giornalismo praticato.

I mass media che diffondono informazioni accurate, veritiere e attendibili si impegnano a fornire una copertura equilibrata, completa e basata sui fatti. Si affidano a fonti verificabili, cercano la precisione nei dettagli e si sforzano di evitare sensazionalismo o distorsioni. Il loro obiettivo principale è informare il pubblico in modo accurato e obiettivo sulla realtà degli eventi. Questo dovrebbe essere ad esempio il ruolo dell'informazione del servizio pubblico.

Manipolazione dell'opinione pubblica

I mass media che diffondono percezioni del pericolo slegate da informazioni accurate e verificabili possono focalizzarsi più sull'aspetto emozionale o sensazionale di una storia piuttosto che sulla sua accuratezza. Potrebbero scegliere di enfatizzare i pericoli percepiti senza necessariamente fornire un contesto basato sui fatti. Questo può portare alla diffusione di percezioni distorte o semplificate della realtà, che possono influenzare l'opinione pubblica in modi non necessariamente in linea con la verità oggettiva dei fatti.

Ciò accade quando occorre avviare una campagna di manipolazione dell'opinione pubblica al fine di formare il consenso ad esempio - è il caso dell'Ucraina - per l'invio di truppe Nato in guerra.

In questo caso occorre sostenere determinate narrazioni politiche, portando a semplificazioni e distorsioni della realtà.

Bias cognitivi e distorsioni della percezione

I bias cognitivi sono distorsioni sistematiche nel modo in cui percepiamo la realtà e prendiamo decisioni, influenzate da fattori psicologici, sociali ed emotivi. Questi bias possono influenzare il nostro pensiero in modi inconsapevoli e portare a conclusioni o giudizi distorti.

In situazioni militari, i bias cognitivi possono giocare un ruolo significativo nelle decisioni prese in particolare dai decisori politici. Ad esempio durante la controffensiva ucraina buona parte deli decisori politici hanno creduto che le truppe ucraine potessero sfondare le difese russe grazie agli aiuti militari occidentali determinando la sconfitta di Putin. Cosa che non è avvenuta. Per il caso della guerra in Ucraina i bias cognitivi che hanno portato al flop della controffensiva di Kiev (si pensi all'ottimismo di Stoltemberg) possono essere i seguenti.

  1. Overconfidence bias. Questo bias porta le persone a sovrastimare le proprie capacità e le probabilità di successo delle proprie azioni. In contesti militari, potrebbe portare i leader a sottovalutare i rischi o a essere eccessivamente sicuri dei piani operativi. Nel caso del flop della controffensiva ucraina sono state gravemente sottovalutate le molteplici linee fortificate di trincea russe e i campi minati posti a loro difesa.

  2. Confirmation bias. Questo bias si verifica quando le persone cercano, interpretano o ricordano le informazioni in modo selettivo in modo da confermare le proprie convinzioni o ipotesi preesistenti. Nei contesti militari, potrebbe portare a una valutazione distorta delle minacce o delle informazioni di intelligence che confermano le convinzioni esistenti. Nel caso del fallimento della controffensiva ucraina non è stato dato ascolto agli analisti militari che ponevano in evidenza le criticità dei piani di attacco di Kiev e sono state bollate come "filoputiniane" e "disfattiste" le analisi che sottolineavano ll'insufficienza delle forze d'assalto ucraine (prive di copertura aerea) rispetto alle trincee fortificate russe posizionate su più linee.

  3. Anchoring bias. Questo bias si verifica quando le persone si affidano eccessivamente a una singola informazione (i carri armati tedeschi e americani che avrebbero dovuto sfondare le linee difensive russe) minimizzando altre informazioni rilevanti disponibili. Nei contesti militari, ciò potrebbe portare a decisioni errate o a eccessive aspettative su determinati risultati operativi.

La disinformazione non la fa solo Putin

La errata percezione della guerra può essere causata da diverse ragioni:

  1. Manipolazione politica. I governi o altri attori politici possono cercare di influenzare la percezione pubblica della guerra attraverso la propaganda o la manipolazione delle informazioni, presentando una narrazione distorta o parziale dei fatti.
  2. Disinformazione e propaganda. Gruppi o individui coinvolti nel conflitto possono diffondere disinformazione o propaganda per manipolare l'opinione pubblica a loro favore, creando così una percezione distorta della situazione.

  3. Interessi economici. Gli interessi economici legati all'industria bellica e alla vendita di armi possono influenzare la percezione della guerra, con alcuni attori che potrebbero trarre vantaggio dalla perpetuazione del conflitto.
  4. Paura e ansia pubblica. Le persone possono essere influenzate dalla paura e dall'ansia generata dalla guerra, il che può portare a una percezione distorta dei pericoli e delle conseguenze del conflitto.

Questi fattori possono interagire in modi complessi, contribuendo a una percezione errata e semplificata della guerra da parte del pubblico.

Pacifisti in pole position

E' più che legittimo pensare che in questo momento sia importante generare ansia pubblica per cambiare i sondaggi di opinione che vedono prevalente la posizione pacifista e contraria alla guerra. Occorre presenta un nemico che vuole invaderti. In tal modo si possono influenzare i sondaggi e far prevalere le posizioni più favorevoli alle spese militari, al riarmo e alla postura favorevole alla guerra e all'invio di truppe Nato in Ucraina.

Questa strategia è nota come "agenda setting" e "priming". Ecco come potrebbe funzionare.

  1. Agenda setting. I media possono influenzare l'opinione pubblica decidendo quali argomenti e temi coprire in modo preminente. Concentrandosi su minacce percepite o eventi bellici, i media possono plasmare l'agenda pubblica, portando il pubblico a considerare la questione della guerra e della sicurezza nazionale come più rilevante e urgente. Questo può influenzare i sondaggi di opinione.

  2. Priming. I media possono anche influenzare l'opinione pubblica presentando ripetutamente notizie e storie che ritraggono un nemico esterno come una minaccia imminente. Il pubblico finisce così per considerare la questione della sicurezza nazionale in modo prioritario. Quando le persone rispondono ai sondaggi di opinione le ragioni della guerra finiscono per diventare prioritarie rispetto a quella della pace e della trattativa sostenuta dal Papa.

In questo contesto, i media più legati alla Nato potrebbero presentare minacce percepite o narrare eventi in modo tale da generare ansia pubblica e far emergere una maggioranza favorevole alle spese militari, al riarmo e alla postura favorevole alla guerra

Di particolare interesse è la strategia di priming. Questa strategia è attualmente molto sfruttata da Putin dopo la strage di Mosca. Ma anche dalla Nato per la paura dell'invasione russa dell'Europa. 

Anche se non vi sono evidenze che avvalorino la pista della matrice ucraina dell'attentato di Mosca vengono tuttavia costruite congetture e formulati sospetti.

Stessa cosa per la presunta invasione russa dell'Europa. Anche se non vi sono evidenze, vengono tuttavia costruite congetture e formulati sospetti.

Nel contesto dei media e dell'opinione pubblica, il priming avviene quando i media presentano determinati argomenti, temi o narrazioni che influenzano le opinioni e le percezioni delle persone su questioni correlate. Ad esempio, se i media ripetutamente parlano di minacce terroristiche o di invasioni, questo può mettere per "prima" l'esigenza della guerra.

Nel contesto che abbiamo discusso prima, i media potrebbero utilizzare il priming per influenzare l'opinione pubblica sulla questione della guerra e della sicurezza nazionale. Presentando ripetutamente storie e narrazioni che ritraggono un nemico esterno come una minaccia imminente, i media possono predisporre il pubblico a considerare la guerra come un'opzione più accettabile o necessaria per difendersi da questa minaccia. Di conseguenza, le persone potrebbero essere più inclini a sostenere politiche bellicose o dolorose decisioni militari.

Come si vede sia Putin sia la Nato ricorrono all'armamentario collaudato nella manipolazione dell'opinione pubblica.

La strategia di utilizzare la paura e l'ansia pubblica per abituare la gente alla guerra è una pratica per ottenere un più forte sostegno dell'opinione pubblica.

PsyOps

Le operazioni psicologiche (Psychological Operations o PsyOps) sono azioni pianificate e condotte per influenzare le percezioni, le emozioni, le motivazioni e i comportamenti delle persone al fine di raggiungere obiettivi specifici, come ad esempio influenzare l'opinione pubblica, ottenere il sostegno per una causa o sostenere gli sforzi militari. Le PsyOps possono essere collegate alla strategia di utilizzare la paura e l'ansia pubblica per abituare la gente alla guerra in diversi modi.

  1. Diffusione di messaggi persuasivi. Le PsyOps possono coinvolgere la diffusione mirata di messaggi persuasivi progettati per suscitare paura o ansia nella popolazione, ad esempio attraverso articoli di giornale, trasmissioni televisive, annunci sensazionali o campagne sui social media. Questi messaggi possono essere progettati per far percepire una minaccia imminente o per sottolineare la necessità di adottare misure di sicurezza o di supportare un intervento militare. Queste attività possono contribuire a aumentare l'ansia pubblica e preparare la popolazione a una potenziale escalation del conflitto.

  2. Manipolazione dell'informazione. Le PsyOps possono coinvolgere la manipolazione dell'informazione per influenzare la percezione pubblica della situazione. Ciò può includere la diffusione di informazioni distorte o la manipolazione dei fatti per dipingere un quadro di pericolo imminente o per sostenere la giustificazione di azioni militari.

  3. Costruzione di narrazioni. Le PsyOps possono coinvolgere la costruzione di narrazioni persuasive progettate per influenzare le percezioni e le opinioni della popolazione su determinati argomenti o eventi legati al conflitto. Queste narrazioni possono enfatizzare la minaccia rappresentata da un nemico esterno o interno e sottolineare la necessità di sostenere l'intervento militare.

In generale, le PsyOps sono utilizzate per manipolare le percezioni e le emozioni delle persone al fine di influenzare il loro comportamento o le loro opinioni in modo strategico. Quando utilizzate in contesti militari, le PsyOps possono essere impiegate per preparare la popolazione a una guerra imminente o per ottenere il sostegno per gli sforzi militari in corso.

Sono tutte cose che potete trovare su ChatGPT e che ChatGPT ha ricavato da un'estesa esplorazione della manipolazione mediatica in guerra.

E' importante conoscere tutto questo per non cadere nella trappola e non farsi manipolare dalle PsyOps.

Note: Elaborazione del testo con il supporto di LLM. Prompt e rielaborazione finale a cura dell'autore.

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