Perché i governi della Nato non rendono noto il numero delle vittime in Ucraina?
Il numero dei morti in guerra in ucraina è un segreto di Stato. "Le informazioni sulle perdite dell'Ucraina nella guerra sono un segreto di Stato". Lo aveva già affermato nel luglio del 2022 il vice capo del ministero della Difesa Anna Malyar, aggiungendo: "Bisogna non lavorare per il nemico e non rivelare questi numeri fino alla fine della legge marziale". Le nazioni alleate dell'Ucraina non fanno domande in merito. Perché non fanno domande?
Lo abbiamo chiesto a ChatGPT.
Ci ha risposto, fra le varie cose, che "la divulgazione di perdite elevate potrebbe avere ripercussioni politiche interne nei paesi alleati, dove l'opinione pubblica potrebbe diventare più riluttante a continuare a supportare l'Ucraina, specialmente se il conflitto si protrae e le perdite diventano significative".
Risposta interessante.
Cerchiamo di saperne di più. E chiediamo un approfondimento dettagliato.
"La popolazione nei paesi alleati - risponde ChatGPT - può essere molto sensibile alle notizie riguardanti perdite umane significative. Se i cittadini percepiscono che l'Ucraina sta subendo perdite molto elevate, il sostegno per continuare ad aiutare l'Ucraina potrebbe diminuire. Questo è particolarmente vero se l'assistenza comporta spese significative o rischi di coinvolgimento diretto".
E ancora: "I governi dei paesi alleati potrebbero affrontare una crescente pressione da parte dei propri elettori e oppositori politici per rivedere o ridurre l'impegno nel conflitto, specialmente se le perdite ucraine sono percepite come inutilmente alte o se il conflitto sembra protrarsi senza una chiara soluzione".
Poi aggiunge parole che Stoltenberg non direbbe mai: "I governi dei paesi alleati potrebbero affrontare una crescente pressione da parte dei propri elettori e oppositori politici per rivedere o ridurre l'impegno nel conflitto, specialmente se le perdite ucraine sono percepite come inutilmente alte o se il conflitto sembra protrarsi senza una chiara soluzione".
E poi ci sono quelli che ChatGPT definisce i "rischi elettorali": "Per i politici nei paesi alleati, mantenere il sostegno al conflitto può diventare un rischio elettorale. Se l'opinione pubblica inizia a percepire il conflitto come troppo costoso in termini umani, economici o di sicurezza, i leader politici potrebbero perdere consenso e affrontare difficoltà nelle elezioni future". Non solo: "La divulgazione di alti numeri di perdite potrebbe polarizzare ulteriormente il dibattito politico interno, con alcuni partiti che potrebbero sfruttare la situazione per criticare il governo in carica e proporre una riduzione o cessazione del supporto all'Ucraina".
E arriviamo alla questione della "credibilità" della strategia dei paesi alleati dell'Ucraina, che ChatGPT sintetizza così: "I governi potrebbero temere che una reazione negativa interna possa danneggiare la loro credibilità a livello internazionale. Un calo di sostegno interno potrebbe obbligarli a riconsiderare il loro impegno verso l'Ucraina, influenzando la politica estera e le alleanze internazionali". E quel birichino di ChatGPT ci spiega anche le "strategie di comunicazione" che le nazioni alleate dell'Ucraina possono adottare per togliersi dall'imbarazzo: "I governi alleati possono scegliere di minimizzare la discussione sulle perdite per evitare di alimentare il dibattito interno. Invece, potrebbero focalizzarsi su narrazioni positive riguardo ai progressi fatti, alla resilienza dell'Ucraina e all'importanza di contrastare l'aggressione russa per la stabilità globale".
Abbiamo chiesto a ChatGPT: "Ma se emergesse che dopo l'invio delle armi all'Ucraina non solo sono morte più persone ma l'Ucraina ha anche perso territorio invece di guadagnarlo, quale potrebbe essere la giustificazione a continuare una strategica tutto sommato alla lunga controproducente sia per le vite umane sia per i territori ucraini?"
Le risposte sono così interessanti che rimandiamo a questa pagina web.
Qui ci focalizziamo sulle considerazioni finali relative alla scelta di non divulgare i fati delle perdite ucraine. Ecco cosa scrive ChatGPT: "La percezione di un alto costo umano può rendere più difficile giustificare il continuo supporto, specialmente se le perdite vengono viste come sproporzionate rispetto ai benefici percepiti. Il supporto all'Ucraina comporta spese significative in termini di aiuti economici e forniture militari. Se l'opinione pubblica diventa meno favorevole, i governi potrebbero dover affrontare critiche per l'allocazione di risorse che potrebbero essere percepite come meglio utilizzate a livello nazionale".
Ed ecco la chiosa finale: "In sintesi, il motivo per cui le nazioni alleate dell'Ucraina potrebbero evitare di fare domande esplicite riguardo alle perdite è strettamente legato alla gestione delle dinamiche politiche interne. Mantenere il supporto alla guerra senza scatenare reazioni negative interne richiede un equilibrio delicato, che potrebbe essere compromesso dalla divulgazione di numeri elevati di perdite".
Articoli correlati
- Albert - bollettino pacifista dal 16 al 22 dicembre 2024
Ucraina: è finita la fiducia della vittoria militare
Zelensky ha ammesso che l’Ucraina non ha le forze necessarie per riconquistare la Crimea e il Donbass. Siamo di fronte al fallimento di una strategia costruita sull’illusione e sulla propaganda che i mass media hanno diffuso a piene mani intossicando l'informazione pubblica.18 dicembre 2024 - Redazione PeaceLink - Albert - bollettino pacifista dal 9 al 15 dicembre 2024
Ucraina, quante sono le vittime della guerra?
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha recentemente dichiarato che, dall'inizio della guerra, sarebbero morti 43.000 soldati ucraini, mentre altri 370.000 risulterebbero feriti. Ma i dati non tornano e, soprattutto, su di essi incombe il segreto di stato.14 dicembre 2024 - Redazione PeaceLink - E' stato denunciato il rischio attuale di un conflitto armato globale
Mobilitazione pacifista mentre a Oslo i sopravvissuti all'olocausto nucleare ricevono il Nobel
A Roma un presidio ha protestato contro la Legge di Bilancio 2025, che prevede un aumento della spesa militare a 32 miliardi di euro. A Bari è stata illustrata l'adesione alla campagna ICAN per il Disarmo Nucleare. A Verona solidarietà con il Sudan, devastato da una guerra dimenticata.11 dicembre 2024 - Redazione PeaceLink - Lo ha dichiarato il procuratore generale del Paese
Oltre centomila soldati ucraini denunciati per diserzione
In Ucraina, "SZCH" è un termine militare che indica la diserzione o l'abbandono volontario del servizio. La situazione è diventata così critica che supera di gran lunga la questione dell'invio di armi occidentali.2 dicembre 2024 - Alessandro Marescotti
Sociale.network