Il Paradosso Progressista. Definizione della Fattibilita'

29 giugno 2004
Kim Petersen - Trad. S. Sgro'


Il presidente Repubblicano George Bush e' detestato a tal punto dagli Americani che negli Stati Uniti si e' levato un movimento ' Chiunque - Ma - Non - Bush ' (Anybody-But-Bush ABB) allo scopo di rimpiazzarlo. Il movimento ABB si e' coalizzato attorno a quel candidato che viene identificato come l'unica alternativa a Bush realmente "fattibile ". Dal momento che rimuovere Bush rappresenta la sola-ed-unica priorita' la strategia di ABB e' razionale. La logica che sta dietro al movimento ABB sarebbe invece discutibile se vi fossero altre priorita' .

Il movimento ABB comprende Democratici, Repubblicani delusi e Progressisti. Per i progressisti il supporto di ABB alla "fattibile" candidatura del capolista Democratico John Kerry rappresenta un rompicapo. Kerry non e' un progressista ed evita qualsiasi etichetta di questo tipo o similare.

In effetti, il programma elettorale di Kerry e' cos¨¬ patetico che generalmente egli viene definito con una piccola variante del nome del suo oppositore: Bush-light (la versione ridotta di Bush). Quanto deve essere seccante essere definiti come la versione economica di un ' presidente di guerra' cosi disprezzato! E' il machiavellico stratega politico di Bush, Karl Rove, ad avere formulato le sue tattiche. Bush si fa beffa di Kerry: a suo parere non e' abbastanza duro. Un disertore che deride la durezza di un veterano decorato. Sembra ridicolo. Ma continuando a definire se stesso secondo gli standard dettati da Bush, Kerry si ritrova intrappolato nella ragnatela Bush-Rove.

Kerry ha tentato, alquanto sconvenientemente, di presentarsi come un Bush-extra (la versione migliorata di Bush). Kerry vorrebbe far fuori Bush puntando sulla questione dell' occupazione dell' Iraq e sul suo risoluto sostegno ad Israele - dannate atrocit¨¤ contro gli Iracheni e i Palestinesi. Questa difficilmente sembra essere una strategia capace di accattivarsi i progressisti tra la folla degli ABB.

In questo frangente, per i progressisti nel partito Democratico, sarebbe piu' ragionevole fare propaganda per Dennis Kucinich, che rimane in corsa per la leadership del partito. Kucinich sta sostenendo un programma politico apertamente progressista e pacifista. Per quale motivo, dunque, i progressisti non fanno pressione su Kerry? O sono davvero cosi pochi i progressisti nel partito Democratico?

Forse molti hanno gi¨¤ abbandonato la nave e si sono rivolti verso l' offerta presidenziale indipendente di Ralph Nader.

Questo ha suscitato l' ira di molti Democratici che si aspettavano il supporto dei progressisti; non importa che la politica dei progressisti non sia appoggiata dalle alte sfere del Partito Democratico. Ma il desiderio per l'ABB ¨¨ talmente profondo che qualche auto-dichiaratosi progressista si e' schierato per Kerry. Anche questi progressisti sono intrappolati in una ragnatela di auto-inganno.

UNA ANALOGIA CHE ATTINGE DAL PASSATO

Immaginate che Nader con una Macchine del Tempo faccia un viaggio nel passato con Sherman ed il professor Peabody. Si ritrovano nel bel mezzo di una immaginaria lotta elettorale tra Adolf Hitler, che aveva spinto la sua nazione in una guerra con i vicini Europei, e Benito Mussolini. Nader decide di essere la terza alternativa. Ignoriamo il fatto che i tre avversari siano di tre nazionalit¨¤ diverse (ricordiamo che Hitler ¨¨ Austriaco e non Tedesco). Mussolini viene sminuito, definito un Hitler-light, ma viene visto come una scelta pi¨´ fattibile rispetto a quella di Ralph Nader. Molta gente e' contraria al protrarsi della guerra sotto Hitler e c'¨¨ un forte movimento sotterraneo del Chiunque - Ma - Non - Hitler. Mussolini declama una programma pressappoco identico a quello di Hitler, ma ci sarebbero delle piccole differenze che potrebbero trasformarsi in grandi conseguenze per i fiduciosi progressisti.

Mussolini era fatto della stessa stoffa fascista di Hitler. Sembrerebbe assurdo scegliere tra due figure di questo genere, quando e' disponibile una terza alternativa. Bush e Kerry sono fatti della stessa privilegiata stoffa istituzional - imperialista. Perch¨¨ uno dovrebbe aspettarsi grandi esiti positivi dall'elezione di Kerry? Lui sostiene che sconfigger¨¤ Bush militarmente.

LA NOZIONE DELLA FATTIBILITA' ELETTORALE

Ad ogni modo, chi determina la fattibilita' ? In una democrazia che funzioni correttamente e' chiaramente l'elettorato a determinarla. La fattibilit¨¤ viene determinata dopo lo spoglio dei voti -- in genere. Tuttavia, la fattibilit¨¤ ha effettivamente importanza solo nella misura in cui il candidato vincer¨¤. Nel 2000, Il successo di voti ricevuti del candidato presidenziale democratico Al Gore non venne seguito da una vittoria, bens¨¬ da una suprema sconfitta. Gli elettori non avevano determinato da soli la fattibilit¨¤. L'elezione del 2000 fu anomala - un abuso di democrazia - in cui le norme di fattibilit¨¤ furono gettate fuori dalla finestra e la vittoria sancita dagli elettori di Gore fu irrilevante.

A chi giovano le rilevazioni di fattibilit¨¤ pre-elettorali ? Le dichiarazioni dei media istituzionali circa la fattibilita' di un candidato tendono a rafforzare lo status quo del duopolio politico. Spesso la vana corsa di Nader alla presidenza nel 2000 viene colpevolizzata come responsabile della vittoria di Bush. Certe affermazioni non sono scientificamente valide. Un'elezione non ¨¨ un esperimento controllato e pertanto non pu¨° essere attribuito alcun decisivo rapporto di casualita' ai risultati elettorali. Nader e' responsabile della sua candidatura e questo e' tutto. Nader non e' responsabile per come ha votato l'elettorato; non e' responsabile per le politiche di Bush; non e' responsabile per il rifiuto da parte di Gore di un programma pi¨´ progressista. A meno che non venga obbligata, ogni persona e' responsabile delle proprie azioni.

Quando fu il turno dei Democratici, sotto il governo del Presidente Bill Clinton, le piccole differenze che li separavano dai Repubblicani si rivelarono apportatrici di ben poche conseguenze positive. Morirono pi¨´ Iracheni negli anni di Clinton di quanti ne siano morti fino ad ora sotto ognuna delle amministrazioni Bush.

Numerosi progressisti si rifiutano di scegliere il paradosso del male minore davanti al quale si ritrovano i progressisti. Le cifre indicano che Nader ha un sostegno significativo. I sostenitori di ABB sono atterriti e hanno paura che la vittoria di Kerry possa essere messa in pericolo dai Naderiani. La squadra di Kerry, con una mossa alla Rove, ha fatto ricorso al passaggio di pubblicit¨¤ anti-Nader in TV e su internet. Una tale campagna per sottrarre voti a Nader sembra destinata al fallimento e potrebbe innescare un colpo di frusta.

Coloro che sostengono che Nader si ritirera' dalla corsa alla casa Bianca rivelano una posizione anti-democratica. Altrettanto inutile e' attribuire la sconfitta di Gore alle presidenziali del 2000 alla presenza di Nader. Negli anni precedenti vi erano voci Repubblicane che lamentavano la candidatura di Ross Perot ma questo era nulla in confronto all'attacco frontale che i Democratici sferrarono contro Nader.

Gore si allontano' , a suo discapito, dai progressisti associandosi invece ad un aggressivo candidato alla vice presidenza. Se Gore avesse condotto Nader nel gregge dei Democratici allora forse si sarebbe potuto ottenere qualche risultato significativo. Il risultato fu invece l'elezione di Bush.

Sembra che Kerry non abbia imparato alcuna lezione da questo. Circolano nomi dell'ala sinistra militare Repubblicana, come il veterano del Vietnam John McCain ed il Generale in congedo Anthony Zinni, quali potenziali candidati alla vicepresidenza per Kerry. Kerry estranierebbe ancora una volta i progressisti. Discutere il fatto che Nader sia in corsa, significherebbe effettivamente escludere l'unica voce dei valori progressisti e delle risoluzioni pacifiche nelle zone di occupazione Americana. Perch¨¦ i progressisti sarebbero d'accordo con l'esclusione dal tavolo dell'alternativa progressista?

Chiudere la porta ad una candidatura progressista significa lasciare il campo aperto ad una manipolazione da parte del duopolio istituzionale. Il messaggio dei Democratici ai progressisti sta arrivando chiaro e forte alle menti piu' sensibili: vogliamo i vostri voti ma non vogliamo i vostri ideali.

Kim Petersen e' uno scrittore che vive in Nova Scotia, Canada. Potete contattarla all'indirizzo email: kimpete@start.no.
Note: Traduzione di Simona Sgro' - A Cura di Peacelink

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