Verso il summit di Tunisi 2005
[ZEUS News - www.zeusnews.it - L'occhio di Zeus, 30-08-2004]
Il settimanale Carta ha curato la pubblicazione di un prezioso volume dal titolo "Diritto a comunicare e accesso ai saperi. La nuova frontiera dei diritti nella società della conoscenza".
Il tema del libro è il lavoro di preparazione della Società Civile Italiana alla seconda parte del WSIS (Summit Internazionale sulla Società dell'Informazione), promosso dall'Onu, la cui prima parte si è chiusa a Ginevra nel dicembre 2003.
Il pubblicazione colma una notevole lacuna poichè i media hanno parlato poco dell'evento, rispetto per esempio alla tempesta mediatica che ha accompagnato avvenimenti simili quali il G-8 di Genova o i meeting del WTO sul commercio internazionale.
Questi ultimi sono stati accompagnati da contro-eventi organizzati dal movimento No-Global e, purtroppo, spesso segnati da fatti di violenza sia da parte dei dimostranti che delle forze dell'ordine.
Come però sottolinea Claudia Padovani, una dei curatori del libro, insieme a Jason Nardi di Unimondo, il Summit di Ginevra e le sue riflessioni sui temi della democrazia elettronica, del diritto all'accesso alla Rete, del digital divide, del pluralismo dell'informazione a livello globale, hanno avuto largo spazio a livello della Rete, in forum, mailing list, blog, siti di informazione indipendente e alternativa.
Nel libro si descrivono bene le prime fasi di questo summit, la preparazione avvenuta attraverso cinque incontri a livello di continente, di cui quello per l'Europa a Lione che ha fatto emergere la forte iniziativa delle amministrazioni locali, in particolare le città, nel far crescere la democrazia elettronica.
E' emerso inoltre che i governi locali sono spesso più avanti dei governi centrali nella scelta dell'open source, ad esempio, e che cercano un rapporto con il resto della società civile, associazioni non governative e movimenti, più che con i governi.
Il WSIS nasce grazie all'Unione Internazionale delle Telecomunicazioni (UIT) con sede a Ginevra e non dall'Unesco; ciò ha avuto un riflesso negativo nell'organizzazione e conduzione dei lavori perché la UIT ha una prassi di confronto, soprattutto con le grandi imprese di telecomunicazione e con i governi e non con le grandi organizzazioni non governative con le quali invece, altre organizzazioni delle Nazioni Unite, in questi anni, hanno dovuto imparare a fare i conti.
Questo ha fatto si che, addirittura, il summit di Ginevra 2003 si sia chiuso con due relazioni, una ufficiale approvata dai Governi partecipanti, e un'altra alternativa approvata dai rappresentanti della Società Civile di tutte le nazioni.
Quest'ultima ha criticato la scelta di concludere il Summit nel 2005 in Tunisia, paese in cui sono state comminate pesanti pene detentive a cyberdissidenti e in cui viene violata la libertà di espressione su Internet con chiusura e filtraggio di siti esteri e non, da parte del Governo.
Ci sono due approcci che emergono per affrontare il grande tema del digital divide, che il Segretario dell'Onu Boutros Ghali aveva definito con la frase "il 50% degli abitanti del pianeta non ha mai fatto una telefonata" e che vede nemmeno il 10% della popolazione mondiale avere acesso alla Rete e alle sue grandi risorse di comunicazione e cultura.
Quello dei Governi e delle grandi imprese che vedono questo tema soprattutto in termini di mercato, di allargamento dell'accesso alle risorse informatiche e di opportunità di business; e quello della società civile che vuole spostare l'azione anche su temi dell'alfabetizzazione e della diffusione delle conoscenze, della relazione dello sviluppo digitale con le altre dimensioni della lotta alle discriminazioni, del pluralismo della comunicazione e della tutela delle identità culturali.
Per questo è nata la Campagna Internazionale del Cris, Comunication Rights in Information Society. Esiste anche un sito che consente di conoscere meglio questi temi: è quello della piattaforma italiana della Società Civile per il summit sulla Società dell'informazione.
Si tratta anche di un meeting-point a cui possono partecipare quanti vogliono dare un contributo alla prepazione della Piattaforma della Società Civile per Tunisi 2005, e cioè, operatori dell'informazione alternativa e utenti-navigatori, bibliotecari e insegnanti, webmasters e quanti si occupano di open source.
Il libro veramente completo, con capitoli molto interessanti sul lavoro e precarietà nella società dell'informazione, privacy, open source, problemi della libertà della comunicazione, vede tanti contributi anche diversi fra loro: da Paolo Zocchi di Una.org a Marco Trotta di Carta, ad Anna Pizzo, Carlo Gubitosa di Peacelink.it, Francesca Bria di IndyMedia e Telestreet, con una sitografia conclusiva molto ricca ed esauriente.
Pier Luigi Tolardo
Scheda
Titolo: Diritto a comunicare ed accesso ai saperi
Sottotitolo: La nuova frontiera dei diritti nella società della conoscenza
Autore: AA.VV. a cura di Jason Nardi e Claudia Padovani
Editore: Yema.biz con CARTA
Prezzo: (allegato al settimanale Carta) 9 euro
Articoli correlati
- Le regole della rete al centro di una consultazione del ministero Riforme e innovazioni
Un governo del non governo
Il dibattito è sempre più affollato, come la frequentazione della rete cui ormai accede più di un miliardo di persone. Un punto e un forum aperto19 ottobre 2006 - Raffaele Mastrolonardo Le parabole di Tunisi
Un'analisi sul ruolo dei satelliti nell'erodere i sistemi tradizionali di controllo dell'informazione in Tunisia27 settembre 2005 - Cristopher CepernichTUNISIE: L'envoyé spécial de "Libération" agressé à Tunis
15 novembre 2005 - Volontari per lo Sviluppo
Sociale.network