Sui media egiziani ipotesi di complotto dopo gli attacchi terroristici nel Sinai
Quelli che seguono sono servizi dei media egiziani che accusano Stati Uniti e Israele degli attacchi di Taba. Nel corso della sua recente visita in Italia il presidente Hosni Mubarak, rispondendo a una domanda di un giornalista, ha respinto le accuse contro Israele e Stati Uniti "fino a quando le indagini non portino a dei risultati". Il giornalista progressista Mamoun Fandy ha attaccato le teorie del complotto e i loro sostenitori. Seguono brani di articoli egiziani 'colpevolisti':
Il quotidiano governativo egiziano Al Gumhuriya: "Gli Stati Uniti sono il principale responsabile di tutti gli atti di violenza"
L'editorialista Adli Barsum su questo giornale scrive: "Chi ha programmato le esplosioni di Taba e chi le ha compiute? E' stata Al Qaeda, che Israele si è precipitato ad accusare prima ancora che il fumo degli incendi si fosse dissolto?
E' stato il Mossad? [Dopo tutto] a Tel Aviv c'è chi non è per nulla contento degli sforzi compiuti dall'Egitto per risolvere le contese fra le varie fazioni palestinesi, e c'è chi si dà da fare per attizzare la guerra civile fra palestinesi ed Egitto.
E' stata la CIA? Forse potrebbe essere interessata a spaventare gli arabi con i fatti di Taba invece che occuparsi dello scandaloso recente veto statunitense.
E' stato un gruppo palestinese? […]
La risposta sta nelle mani delle autorità incaricate dell'inchiesta e della polizia criminale […]. Sia che l'autore dell'attentato venga trovato in fretta o sia che occorra del tempo per stabilire la verità dei fatti, l'opinione politica già conosce cosa è accaduto a Taba. Gli Stati Uniti sono il maggior responsabile in tutti gli atti di violenza. Approfittano dell'appello alla lotta al terrorismo per nascondere che cosa realmente fanno, il terrorismo di una potente nazione [realizzato] per mezzo dell'invasione, dell'economia e del lavaggio del cervello.
Siano gli U.S.A. il principale responsabile, siano essi [solo] gli ispiratori, gli organizzatori o quelli che forniscono il sostegno dietro le quinte, fatto sta che essi mirano a salvaguardare i loro interessi e a stabilizzare le loro basi in tutto il mondo per mezzo di violenza o contro-violenza. Tutto ciò per non far cessare i conflitti, per alimentare il fuoco e perché l'odio continui a infuriare. In tal modo gli U.S.A. si sentiranno la potenza suprema in grado di manovrare tutti i fili o la maggior parte di essi, e faranno muovere il mondo a loro piacere, per intascare ricchezze su ricchezze, schiavi su schiavi e per procurarsi sempre più servi fra i governanti del mondo che fanno a gara fra loro per accaparrarsene l'amicizia e il consenso […].
La verità è che non ci interessano gli israeliani che sono morti nell'esplosione di Taba, e gli Stati Uniti non hanno il coraggio di invitarci a dire che ci dispiace per questi israeliani, perché i nostri occhi arabi non si avviliranno mai e piangeranno solo per i nostri eroici martiri. Ai nostri occhi il sangue arabo è mille volte più prezioso del sangue israeliano. Se gli Stati Uniti non vogliono vedere se non il sangue israeliano, sono affari loro". 2
Giornali governativi: Nell'attentato implicati Israele o il Mossad
Il quotidiano londinese Al Quds Al Arabi riporta un titolo di Al Mustaqbal Al Jadid, organo ufficiale del Comitato per le politiche del Partito Nazionale guidato da Gamal Mubarak, che suona così: "Prova del coinvolgimento del Mossad negli attentati di Taba".
Il giornale londinese citando Al Mustaqbal Al Jadid scrive: " Al Mustaqbal Al Jadid è entrato in possesso di numerose dimostrazioni o prove di prima mano che comprovano il coinvolgimento israeliano negli attentati di Taba e Nueiba. Fra tutte spicca la straordinaria rapidità con cui le ambulanze stavano pronte ad arrivare nel sito degli attentati, oltre alla storia di Amira Shemi [sic] che immediatamente dopo il fatto ha telefonato dall'Hilton di Taba al Servizio medico di emergenza israeliano, che hanno potuto così trasferirla sulla loro linea diretta perché parlasse coi deputati israeliani. Questo oltre ad altre precise prove che il Mossad era coinvolto in questi attacchi, i cui principi sono il depistaggio dell'indagine e la diffusione di comunicati in contraddizione fra loro [a nome di gruppi che ne rivendicano la responsabilità] […]". 3
L'editorialista Majdi Salem ha scritto sul settimanale religioso ufficiale Aqidati: "Per molti anni gli israeliani hanno continuato a venire nel Sinai, e specialmente a Taba, con visti che il governo egiziano concede a chiunque ne faccia richiesta, e mai è successa una cosa come quella della scorsa settimana a Taba, neppure durante il clou dell'attività terroristica diretta contro l'Egitto e la sua gente.
In tutto questo tempo, nemmeno una volta le autorità israeliane hanno dissuaso gli israeliani dal venire nel Sinai […] e questo non ci porta a sollevare interrogativi sulla posizione di Israele riguardo a questa vicenda, dato che sembra che Israele la sapesse lunga in proposito? Israele ha messo al corrente le autorità egiziane sulle informazioni in suo possesso o no? E da dove gli venivano queste informazioni? […]
Io spero che si tengano d'occhio i gruppi estremistici israeliani che hanno una lunga esperienza in fatto di terrorismo, non solo quello contro arabi e musulmani ma anche contro ebrei […] specialmente se non sono religiosi". 4
Figure Politiche
Il Dr. Abdallah Al-Ash'al, ex assistente del Ministero degli Esteri egiziano e professore di diritto internazionale all' Università del Cairo, è stato citato nel sito internet www.islamonline.net: "Tutti i segnali indicano che vi sono mani israeliane [dietro gli attacchi]. L'area è vicina ad Israele ed Israele è stato il primo ad avvertire i suoi cittadini a non andare nel Sinai […]". 5
Nel settimanale egiziano Nahdat Misr, egli ha detto che Israele "è interessato ad imbarazzarel'Egitto e nel danneggiare il turismo egiziano, proprio come l' Intifada palestinese ha danneggiato il turismo israeliano […]. E' nell' interesse di Israele che vi sia una risposta egiziana a ciò che è accaduto, perché vuole che l'Egitto si allinei nella campagna americana contro il terrorismo […]. E' probabile che Israele abbia reclutato alcune persone in coordinamento con gruppi terroristi per colpire l'Egitto […]. L' obiettivo di Israele in questa operazione era di riportare il terrorismo in Egitto […]. 6
Il Generale Fuad Allam, ex vice capo dei servizi egiziani per la sicurezza dello stato, ha detto a Nahdat Misr: "Nessuno dei sospetti di questi bombardamenti –che sia l'Egitto, la Palestina, o Al-Qai'da- ha nulla da guadagnare [dall'averli effettuati], eccetto Israele. Tutte le prove puntano alla conclusione che il Mossad israeliano è il primo e l'ultimo a guadagnare da questa operazione […]. Quanto alle fazioni palestinesi, nessuno sospetta che siano implicate in questo incidente –eccetto Israele che le accusa - a meno che il Mossad non abbia fatto in modo da coinvolgere una di queste fazioni [nel portare gli attacchi]". 7
Muhammad Abd Al-Fattah Omar, ex assistente del Ministro degli Interni egiziano, ha detto a www.islamonline.net: "Per ogni azione dobbiamo capire chi ci guadagna […]. Israele è il solo che trae beneficio da queste esplosioni. Ciò è dovuto al fatto che i soli due [elementi] che possono entrare nell'area con facilità sono gli Israeliani ed i loro agenti […]. La destra israeliana era in crisi a causa delle pressioni americane su Sharon, dopo che l'America aveva messo il veto [alle Nazioni Unite] per salvare Israele dalla proposta di condannarlo per i massacri che sta perpetrando contro i Palestinesi a Gaza. [Israele] non aveva altra scelta che di condurre una azione che alleggerisse la pressione americana nell'area e rilanciasse la palla nel campo americano, almeno fino alle elezioni […]". 8
Il Dr. Dhiaa Rashwan, del Centro per gli Studi Diplomatici e Strategici del giornale egiziano Al-Ahram, ha detto: " I fatti del Sinai non sono stati pianificati da islamisti, né da egiziani nè da Al.Qa'ida […]. L'unico che ha tratto grandi vantaggi da questa operazione è stato Israele e chi ne è stato danneggiato di più è stato l' Egitto. In Taba non vi è una popolazione da cui si possa essere originato un movimento islamista, vi sono solo turisti e forze di sicurezza, per cui non vi è attività islamista in questa regione sensibile. Inoltre, la intensa attività di sicurezza impedisce l'importazione di tali grandi quantità di esplosivi […].
Questa operazione è [il lavoro] di un apparato di sicurezza, o diversamente è stata eseguita in cooperazione con un importante apparato di sicurezza e chi se ne è maggiormente avvantaggiato è Israele, per cui bisognerebbe attribuire [l'operazione] ad Israele. Per [gli apparati di] sicurezza israeliani è facile condurre una operazione su terre adiacenti ai suoi confini e poi ritirarsi in Israele, mentre sarebbe difficile fare una cosa simile in profondità all'interno dell'Egitto". 9
Voci dall'opposizione
Il redattore capo del settimanale di opposizione Al-Usbu', Mustafa Bakri, ha scritto: "Vi è un tentativo deliberato di accusare l'Egitto per ciò che è accaduto, attraverso la dichiarazione che le auto bomba sono arrivate dal Sinai. Sia lodato Allah, queste sono informazioni israeliane, e noi comprendiamo che Israele voglia evitare l'accusa. Tuttavia, tutti i segni indicano che Israele è dietro l'accaduto, anche se gli esecutori dicono di appartenere ad Al-Qa'ida […]". 10
Un comunicato della Fratellanza Musulmana ha detto: "I maggiori profittatori di questi eventi e di altri simili sono il criminale di guerra Sharon, la sua banda ed i suoi supporter nella amministrazione USA che hanno interesse nello stornare l'attenzione dall'atroce massacro che viene perpetrato dalle forze israeliane da dieci giorni […]. Collegare la legittima resistenza in Palestina con il mostro del terrorismo che si sta diffondendo in tutto il mondo a causa della politica aggressiva dell' amministrazione attraverso l'anarchia mondiale […]. Indirizzare accuse in varie direzioni senza alcuna prova non libera il Sionismo ed il meccanismo dello spionaggio mondiale [dal sospetto che siano stati coinvolti nell'operazione], poiché hanno una enorme capacità nel pianificare simili azioni abominevoli, il cui scopo è quello di ottenere gli obiettivi dei loro governi […]". 11
La reazione del presidente Hosni Mubarak
Durante la sua recente visita in Italia, il presidente egiziano Hosni Mubarak ha dichiarato rispondendo alla domanda di un giornalista in merito alle teorie di complotto dei giornali egiziani sulla complicità d'Israele nell'attacco di Taba: "Quanto è stato detto riguardo al Sinai è privo di fondamento [...]. Non so che cosa sia accaduto. In primo luogo dobbiamo fare indagini approfondite [...]. Io non posso accusare nessuno, Israele o altri, finché le indagini non portano a dei risultati". 12
Un redattore progressista: i teorici del complotto sono "paranoici o pazzi"
Il redattore progressista di origine egiziana Mamoun Fandy ha pubblicato un articolo sul quotidiano londinese di lingua araba Al-Sharq Al-Awsat, nel quale ha rifiutato l'accusa infondata che Israele sia stato coinvolto nell'attacco terrorista di Taba: "Sarebbe logico supporre che siano stati gli israeliani stessi a far esplodere l'albergo di Taba, queste sono le parole di un commentatore del canale TV Al-Arabiya [...]. Lui stava parlando dal Cairo [...]. Invece di chiedere allo stagionato commentatore di dare una spiegazione a questa interessante rivelazione, la conduttrice del programma gli ha permesso di andare fuori tema su un'assurda indagine storica sul modo in cui Israele uccide i suoi civili per conseguire un vantaggio politico. Mentre accadeva questo, la conduttrice annuiva con la testa come se fosse d'accordo con tutto ciò che il nostro amico stava dicendo.
Io capiscono bene la rabbia degli arabi per le uccisioni israeliane di membri delle organizzazioni islamiche a Gaza, ma sono le bugie la risposta [appropriata] a questa aggressione, [bugie] che riguardano un avvenimento in cui sono stati uccisi degli egiziani, degli israeliani ed altri cittadini stranieri? Qualunque possa essere il livello della rabbia, non è forse vero che con questa [risposta] stiamo dando una giustificazione ai terroristi che uccidono persone che si godono le vacanze? E allora diciamo che sono gli israeliani ad uccidere i loro stessi concittadini.
Ci rattrista che i palestinesi vengono accusati di atti che non hanno affatto commesso e sosteniamo che il mondo incolpa la vittima invece del carnefice, cioè accusa i palestinesi per la resistenza e non accusa Israele per l'occupazione, [ma nello stesso tempo] noi non battiamo ciglio quando qualcuno incolpa le vittime di questo incidente. È il loro paese ad averle uccise?!
[...] Al-Arabiya non è stata l'unica rete televisiva ad adottare questa interpretazione cospirativa. Al-Jazeera ha ripetuto le stesse cose ed i suoi commentatori, particolarmente quelli che si trovano al Cairo, hanno spiegato come Israele effettui quotidianamente complotti di questo tipo.
Queste persone come pretendono di essere credute dal mondo quando tentano di difendere la verità araba inventandosi bugie e assurdità? A mio parere, ci sono migliaia di fatti in grado di fornire la migliore difesa della verità araba. Perché rinunciamo a questi fatti e invece preferiamo le bugie?! Che cosa causa questa malattia?!
[...] La conduttrice televisiva [ di Al-Arabiya ] ha chiesto provocatoriamente ad un altro commentatore dall'acuto ingegno se pensasse che questa azione debba essere considerata un atto terrorista?! [...] Ho sorriso tra di me quando ho sentito questa sciocchezza e mi sono chiesto: che cosa pensa lei, che questo sia stato un atto di carità?! È chiaro che questo è stato un diabolico atto terrorista, qualunque sia la nazionalità delle vittime, siano esse ebrei israeliani o buddisti indiani. Il terrorismo è terrorismo e l'uccisione di pacifici villeggianti è terrorismo; su questo non ci possono essere dubbi. Sono stati gli israeliani a far esplodere i loro concittadini per scopi politici?! E sono stati gli americani o i serbi ad attaccare le [Twin] Towers - o con le parole dei nostri giornalisti, gli eccezionali giornalisti del mondo arabo, forse è stato il Mossad a farlo?!
Alcuni di noi chiamano queste persone "teorici del complotto" [...] ma la
verità indiscussa è che questo è un gruppo di persone
paranoiche o pazze". 13
1 Jibril Rajoub, consigliere per la sicurezza nazionale di Arafat, presidente dell'Autorità Palestinese, ha dichiarato, in un'intervista del 10 ottobre sul canale della TV libanese LBC: "Chi ha tratto profitto dagli eventi di Taba? A mio parere, il primo ad approfittarne è stato Sharon ed il secondo è stato Bush. Sharon, nella sua aggressione continua e senza precedenti contro il popolo palestinese di Gaza e altrove, cercherà di usare quanto è accaduto a Taba come pretesto per continuare la guerra con l'appellativo di "lotta al terrorismo", anche se siamo sottoposti al terrorismo ufficiale di Sharon e a quello internazionale".
2 Al-Gumhuriya (Egitto), 12 ottobre 2004.
3 Al-Quds Al-Arabi (Londra), 15 ottobre 2004.
4 Aqidati (Egitto), 12 ottobre 2004.
5 http://www.islamonline.net/Arabic/politics/2004/10/article07.shtml
6 Nahdat Misr (Egitto), 9 ottobre 2004.
7 Nahdat Misr (Egitto), 9 ottobre 2004.
8 http://www.islamonline.net/Arabic/politics/2004/10/article07.shtml
http://www.islamonline.net/Arabic/politics/2004/article07.shtml
9 Al-Rai Al-Aam (Kuwait), 9 ottobre 2004.http://www.alraialaam.com/09-10-2004/ie5/international.htm
10 Al-Usbu' (Egitto), 11 ottobre 2004.
11 http://www.ikhwanonline.com/Article.asp?ID=8890&SectionID=356, 9 ottobre 2004.
12 Al-'Alam TV (Iran), 12 ottobre 2004.
13 Al-Sharq Al-Awsat (Londra), 10 ottobre 2004.
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