Pericolo blog
L'Iran è un buon esempio di quanto siano diventati importanti i «blog», abbreviazione di web log, veri e propri giornali su internet che ospitano commenti e aggiornamenti con minimo lavoro di editing. Lo spazio web iraniano è esploso negli ultimi tempi. Il farsi è la quarta lingua più usata su internet, il numero dei weblogs tenuti da iraniani è imprecisato ma alto: le stima vanno tra 60 e 100mila, su una popolazione di utenti di internet valutata da 5 e 7 milioni. I blog permettono a studenti o attivisti politici di far circolare idee e critiche, oppure a appassionati di arte o di sport di «chiacchierare» dele loro passioni. Quando Sina Motallebi, noto blogger, è stato arrestato un anno fa per aver «minacciato la sicurezza nazionale attraverso l'attività culturale», c'è stata una rivolta on-line di bloggers in tutto il mondo. Si capisce dunque che il giornalismo internet sia nel mirino della magistratura iraniana, roccaforte dei conservatori. Ma l'avvocato Mohammad Seyfzadeh, difensore dei blogger arrestati, avverte: i prossimi in linea sono gli attivisti di organizzazioni non governative, e anche gli avvocati dei diritti civili». (ma.fo.)
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