"USA 2004": Ancora dubbi sulla regolarità delle elezioni in Florida

23 novembre 2004
Daniele John Angrisani

Il 18 novembre il team di Ricerca dei Metodi Quantitativi dell'Università Berkeley in California ha pubblicato uno studio statistico - il solo metodo disponibile per monitorare l'accuratezza del voto elettronico- che sostiene che le irregolarità accertate dall'uso delle macchine per il voto elettronico potrebbero aver dato tra i 130.000 e i 260.000 o più voti in eccesso al presidente George W. Bush in Florida nel conteggio dei voti delle recenti elezioni presidenziali.. Lo studio mostra una discrepanza inspiegabile tra i voti per il presidente Bush nelle contee dove sono state usate le macchine per il voto elettronico, rispetto ai dati delle contee che hanno usato metodi di voto tradizionale. Cosa questa che il team definisce come "allarmante".

Il team di ricerca ha fatto conoscere i risultati dello studio effettuato in una conferenza stampa tenuta al Centro di Ricerca dell'Università di Berkeley, e nel corso di questa conferenza hanno richiesto l'apertura di una indagine per capire come sia stata possibile questa discrepanza di risultati.

Inoltre le tre contee dove le anomalie nel voto sono state prevalenti sono anche quelle più apertamente democratiche: Broward, Palm Beach e Miami-Dade. Gli andamenti statistici delle contee che non hanno usato le macchine per il voto elettronico lasciavano prevedere una diminuzione di 28.000 a danno di Bush nella Contea di Broward; il risultato finale ha invece portato un aumento di 51.000 voti per Bush - vale a dire un aumento di 81.000 voti a favore del presidente in carica.

Il presidente Bush avrebbe dovuto perdere 8.900 voti nella Contea di Palm Beach, ma ne ha invece guadagnati altri 41.000 - una differenza totale di 49.900 voti. Inoltre avrebbe dovuto guadagnare solo 18.400 voti nella Contea di Miami-Dade ed invece il guadagno è stato di 37.000 voti - vale a dire una differenza a favore di Bush di 19.300 voti.

"Per la correttezza di tutte le future elezioni che si terranno con il voto elettronico, qualcuno deve investigare e spiegare il perchè di queste anomalie statistiche in Florida", ha affermato il professore Michael Hout. "Chiediamo perciò agli ufficiali elettorali di aprire una indagine".

Il team di ricerca comprende studenti del dottorato e del dipartimento di sociologia dell'Università di Berkeley, ed è stato guidato dal professore di sociologia Michael Hout, un esperto a livello nazionale di metodi statistici nonchè membro dell'Accademia Nazionale delle Scienze e del Centro di Ricerca Sondaggi dell'Università di Berkeley. Per le sue ricerche, il team ha usato un metodo di analisi a regressione multipla, un metodo largamente usato nelle scienze fisiche e sociali per distinguere gli effetti individuali delle principali variabili sui risultati quantitativi come i totali dei voti.

Questa regressione multipla ha usato le seguenti variabili, considerate contea per contea: * Numero di voti * Reddito medio * Popolazione ispanica * Cambiamento nell'affluenza alle urne tra il 2000 ed il 2004 * Voti per il senatore Bob Dole nelle elezioni 1996 * Voti per il presidente George W. Bush nelle elezioni 2000 * Uso di macchine per il voto elettronico o di schede di carta*.

"A prescindere da quanti fattori si immettono nella regressione, la correlazione significativa tra i voti per il president Bush ed il voto elettronico non può essere in alcun modo spiegata", afferma Hout. "Lo studio mostra che l'uso del voto elettronico da parte di una Contea è sistematicamente risultato in una crescita spoporzionata di voti per Bush. Dal punto di vista statistico la probabilità che si possa avere un andamento del genere in condizioni normali è meno che una su mille".

I dati elaborati per lo studio provengono da fonti pubbliche come CNN.com, il Censimento americano del 2000, e la Verified Voting Foundation.

Una copia del paper di ricerca, dei dati e di altre informazioni usate nello studio può essere raggiunta sul sito: http://ucdata.berkeley.edu/. E' possibile inoltre continuare l'analisi comparando i 260.000 voti extra della Florida con il totale degli elettori della Florida, 7.446.434 (Bush 3.911.825 e Kerry 3.534,609), e ricavandone perciò un margine di errore del 3,49%.

Il totale dei voti espressi negli Stati Uniti, stando alla CNN è stato di 115.409.172 (Bush 59.459.765 e Kerry 55.949.407). Supponendo che anche per il resto degli Stati Uniti il margine d'errore rimanga fissato al 3,49%, questo comporterebbe una differenza a favore di Kerry di 4.029.631 voti.

Di conseguenza la situazione risulterebbe capovolta con Bush che avrebbe preso solo 55.430.134 voti e Kerry 59.979.038. Non è un caso che anche l'ex candidato indipendente Ralph Nader cominci ad affermare ora che Bush potrebbe essersi appropriato in questo modo tra il 5% ed il 15% di tutti i voti che sarebbero dovuti andare a Kerry.


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