Nasce la "Carta di Firenze per un giornalismo libero"
"I giornalisti dovranno essere uomini liberi che agiscono secondo principi etici e deontologici universalmente riconosciuti e tutelati e dovranno rifiutare di farsi promotori di campagne di odio, violenza, discriminazione nei confronti di singoli individui o comunita".
E' questo il primo punto della "Carta di Firenze per un giornalismo libero" varata , nel capoluogo toscano, nel corso del workshop internazionale (3-4 dicembre 2004) su "Giornalismo e democrazia in Europa e Medio Oriente". Un incontro promosso da Isf (Informazione senza Frontiere) ed al quale hanno preso parte operatori dell'informazione italiani e stranieri, compresi giornalisti israeliani e palestinesi e il portavoce di Al Jazeera, Jihad Ballout.
Nel corso dell'incontro Isf, per bocca del suo segretario Stefano Marcelli, ha avanzato anche la proposta di istituire a Firenze - citta' nella quale, per la prima volta al mondo, vennero abolite, nel 1786, la pena di morte e la tortura - un "osservatorio internazionale" per i crimini contro i giornalisti.
Nella "Carta" - sottoscritta, tra gli altri, da IFJ (Federazione Internazionale dei Giornalisti), Fnsi, Ordine dei Giornalisti, Al Jazeera, Amnesty International - si afferma che "e' fondamentale l'accesso all'informazione libera e pluralista da parte di ogni popolo" e si chiede all'Ue e all'Onu di "emettere una nuova legislazione".
Cioe' norme che garantiscano "l'incolumita' dei giornalisti nei luoghi di guerra" e al di fuori delle aree di crisi, "tutelandoli da attacchi di governi, criminalita' o gruppi politici". Inoltre si rivendica che, "a garanzia del pieno pluralismo del sistema informativo e della netta autonomia di questo dal potere politico e dalle concentrazioni di tipo economi-finanziario", si fissi "un quadro di incompatibilita' e di limiti oggettivi che impediscano a democrazie formali di originare oligarchie di fatto che condizionano il libero orientamento dell'opinione pubblica".
Il varo della Carta di Firenze ha sancito il successo del primo giorno dei lavori che era iniziato con l'intervento del segretario nazionale della FNSI Paolo Serventi Longhi. La seconda giornata si e' incentrata sul confronto fra Jihad Ballout, portavoce di Al Jazeera, e una nutrita schiera di giornalisti italiani e stranieri coordinati da Aidan White, general secretary' dell'"International Federation of Journalists" (Ifj).
Appassionate le dichiarazioni di Ballout per spiegare e raccontare l'esperienza del network arabo: una vera e propria rivoluzione, una prospettiva di cambiamento senza eguali sulla strada della formazione di un opinione pubblica diffusa, la dove ha contato sempre e soltanto l'opinione delle classi dirigenti al potere: questo in estrema sintesi il senso del suo lungo argomentare durate piu' di tre ore.
Jihad Ballout ha poi risposto ad una domanda sul video dell'uccisione del giornalista Enzo Baldoni. "Non abbiamo la cassetta dell'uccisione di Enzo Baldoni, ma 'al Jazeera' possiede materiali televisivi sulla morte del giornalista italiano e se le autorita' italiane ne faranno richiesta noi ci saremo" queste le sue parole.
Ballout ha anche detto che al momento nessuna richiesta in tal senso e' mai arrivata ad Al Jazeera da parte dell'autorita' giudiziaria italiana. Ed e' stato a questo punto che Aidan White gli ha chiesto la disponibilita' a mostrare quel video ad una delegazione internazionale composta da giornalisti anche italiani, perche' "come federazione non ci rivolgiamo soltanto ai governi, ma per ragioni anche umanitarie e di completezza dell'informazione chiediamo anche a tutti i media di mettere a disposizione di familiari e colleghi di giornalisti uccisi in guerra tutti i materiali documentari di cui dispongono. Solo in tal modo riusciremo forse prima di tutto a capire perche' i giornalisti vengono uccisi".
Ballout ha risposto che al momento in cui la richiesta arrivera' ufficialmente sara' presa in considerazione con "mente aperta".
La seconda giornata del convegno-workshop "Giornalisti, Journalists, Sahafyun - Giornalismo e democrazia in Europa e Medio Oriente" organizzato da 'Informazione Senza Frontiere" era cominciata con un'introduzione di Roberto Natale, segretario generale delll'Usigrai, sindacato dei giornalisti della Rai.
Il prossimo incontro,ha annunciato il segretario di ISF Stefano Marcelli, avverra' in un Paese arabo.
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