Le cinque raccomandazioni di Reporters sans Frontières per la libertà di espressione su Internet
1. Qualsiasa legislazione sulla circolazione dell'informazione su Internet dev'essere fondata sul principio della libert d'espressione come sancito dall'articolo 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo.
2. Solo l'internauta può decidere a quali informazioni può e vuole accedere sulla Rete. Il filtraggio a priori dei contenuti, da parte dello Stato o di un'entità privata, è inaccettabile. Di conseguenza, i sistemi di filtro possono essere installati solo su richiesta del navigatore e solo alla sua connessione personale. Ogni politica di fitraggio ad un livello superiore - nazionale o locale - è contraria al principio di libera circolazione dell'informazione.
3. La decisione di chiudere un sito web, anche se illegale, non può essere presa da un host o da qualsiasi altro fornitore tecnico. Solo un giudice può ordinare l'interdizione di una pubblicazione su Internet. Di conseguenza, un host non dev'essere perseguito a livello civile o penale per aver ospitato contenuti illeciti, salvo nel caso in cui esso abbia rifiutato di eseguire una decisione giudiziaria di un tribunale imparziale ed indipendente.
4. La giurisdizione di una Stato, in materia civile o penale, dev'essere esercitata esclusivamente sui contenuti ospitati sul suo territorio o diretti specificamente ai suoi cittadini internauti.
5. I responsabili di pubblicazioni online, compresi i webloggers e i responsabili di siti personali, devono beneficiare delle stesse protezioni e riguardi dei giornalisti professionisti poichè, come questi ultimi, essi mettono in pratica una libertà fondamentale: la libertà d'espressione.
Tradotto da Chiara Rancati per www.peacelink.it.
Il testo può essere liberamente utilizzato per scopi non commerciali citando la fonte, l'autore e il traduttore.
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