Immigrazione, arrestato sacerdote accusato di sequestro di persona
L'inchiesta dopo le denunce di maltrattamenti degli immigrati
LECCE - E' stato arrestato con l'accusa di sequestro di persona don Cesare Lodeserto, direttore del centro di permanenza temporanea Regina Pacis di San Foca a Melendugno (Lecce) che dipende dalla curia della provincia pugliese. Nei giorni scorsi, su disposizione della procura di Lecce, i carabinieri avevano compiuto perquisizioni nel centro e acquisito varia documentazione. L'arresto è stato eseguito su richiesta del pm del pool 'fasce deboli' della procura pugliese, Carolina Elia.
Don Cesare Lodeserto è stato arrestato a Mantova, dove esiste un altro centro gemello del Regina Pacis. Il sacerdote è ora detenuto nel carcere di Verona. L'imputazione a suo carico, oltre a quella di sequestro di persona, è di abuso dei mezzi di correzione. A quanto si è saputo, gli inquirenti avrebbero tra l'altro accertato che un sms di minaccia giunto nei mesi scorsi a don Cesare Lodeserto era stato inviato da lui stesso da un'altra utenza telefonica.
Dal dicembre scorso il Centro di Lecce non è più un Cpt, su richiesta dello stesso arcivescovo di Lecce, monignor Cosmo Francesco Ruppi. Oltre a due-tre indagini per maltrattamenti, per una delle quali don Cesare è già a giudizio, è in corso anche un'indagine sulla gestione dei fondi pubblici assegnati al Regina Pacis, indagine che ha coinvolto lo stesso monsignor Ruppi, prosciolto dopo mesi di indagine nell'ottobre 2004.
Don Cesare è a giudizio, dinanzi ai giudici della seconda Sezione penale del Tribunale di Lecce, per presunti maltrattamenti a 17 maghrebini ospiti nel centro 'Regina Pacis'. Imputate con Lodeserto sono altre 18 persone, volontari, operatori, carabinieri e medici in servizio nel centro. Per tutti l'accusa, a vario titolo, è di lesioni, abuso di mezzi di disciplina e falso.
Il processo costituisce l'appendice di un'inchiesta avviata nel dicembre 2002 dal sostituto procuratore della Repubblica Carolina Elia, dopo la denuncia sporta da un gruppo di maghrebini su presunte violenze subite da parte di carabinieri e dei responsabili del Regina Pacis, durante un tentativo di fuga del 23 novembre del 2002 messo in atto per evitare il rimpatrio. Un'altra indagine - che sembra sia quella che oggi ha portato l'arresto - riguarda il fatto che don Cesare avrebbe cercato di trattenere nel Centro donne moldave che invece volevano allontanarsene.
La struttura, che fa parte dei 15 centri di accoglienza temporanea italiani, era sotto osservazione dopo numerose denunce arrivate da immigrati, che avevano raccontato di maltrattamenti ripetuti. La cronaca ha registrato inoltre numerosi tentativi di fuga e la polizia è dovuta intervenire più volte per sedare proteste e fughe di massa, l'ultima delle quali lo scorso gennaio.
Già nel 2002, una delegazione di deputati e di osservatori internazionali aveva denunciato la mancanza di spazi idonei all'accoglienza degli immigrati, la mancanza di luce e areazione e le ripetute violazione delle norme sul diritto di asilo.
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