"Presentato un rapporto sull'asilo politico in Italia"
Roma - Perdere un Paese, la casa, la famiglia, ma non la vita. Fuggire da guerre, violenze e persecuzioni e arrivare in un paese straniero. Vivere il distacco da una vita che si interrompe e riprende, senza averlo scelto, altrove. Questa è la condizione dei richiedenti asilo e dei rifugiati, migranti forzati che arrivano in Italia per cercare una protezione troppo spesso negata, una condizione della quale il nostro paese sembra essere veramente all´oscuro.
Ecco perchè Il Consorzio italiano di solidarietà (Ics) ha presentato presso la Provincia di Roma il primo rapporto sull´asilo politico nel Paese dal titolo “Rifugiati in Italia: la protezione negata!”.
Secondo l´Ics, rispetto all´asilo politico, non si hanno notizie e statistiche che possano assumere il carattere dell´incontrovertibilità. Sui richiedenti asilo, non esistono cifre definitive o veramente attendibili, e gli stessi monitoraggi del fenomeno risultano essere parziali.
La parte più grande del lavoro è stata eseguita da 36 associazioni ed enti locali, disseminati sul territorio italiano, che da molti anni sono impegnati a sul tema e che hanno potuto fornire dati desunti dall´approccio diretto rispetto a questa problematica. Importante è stato incrociare le informazioni provenienti dalle istituzioni che però non coinciderebbero con quelle contenute nel rapporto. Gianfranco Schiavone, responsabile del settore asilo e migrazioni dell´Ics ha sottolineato come «L´Ics si propone di far divenire il rapporto un punto di partenza per iniziare un cammino puntuale, non necessariamente annuale, che possa trasformarsi in uno strumento affidabile, un punto di riferimento e di riflessione, per tutti coloro che si occupano del fenomeno».
Le cifre presentate dal documento dell´Ics, mostrano come nel 2003 i richiedenti asilo in Italia siano stati 25.795, contro i 10.550 che il Ministero dell´Interno dava per certi. Durante il medesimo anno, delle 11.319 richieste di asilo prese in esame dalla Commissione centrale per il riconoscimento di status di rifugiato, 555 sono state accolte e 9878 respinte. In particolare 7348 appartengono a richiedenti asilo di cui si sono perse le tracce. Ciò ha fatto dire a Federica Gai, la quale ha lavorato alla costruzione del rapporto, che «non è dato sapere nemmeno se queste persone siano stati effettivamente raggiunti dalla notifica di audizione. Ma sarebbe utile chiedersi: perché non si sono presentati? Una delle risposte è che, in molti casi, le condizioni di grave precarietà in cui queste persone vivono non consente loro neppure di avere in indirizzo certo al quale essere raggiunti».
L´approssimazione delle statistiche istituzionali ha determinato problemi anche in sede europea riguardo alle risorse che dovrebbero garantire la gestione della problematica: l´Italia, nel 2003, ha ricevuto solo il 5,97% di quanto erogato dal Fondo Europeo per i Rifugiati (FER), pari a 2.396.267,75 euro. Tutto ciò è stato sottolineato dal rapporto stesso il quale ha messo in luce come si tratti di «Una cifra nettamente inadeguata, in quanto fortemente deficitario il sistema italiano di rilevazione statistica della presenza di richiedenti asilo, rifugiati e titolari di protezione umanitaria».
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