Sara e l'inafferrabile popolo del vento...
Una volta l'anno, il 24 e 25 maggio, il popolo del vento si riunisce nel sud
della Francia in Camargue in un ambiente naturale unico in Europa abitato da
fenicotteri rosa, cavalli bradi e tori...
Arriva, il popolo del vento, a Saintes Maries-de-la-Mer nei pressi di una
chiesetta medioevale senza finestre, e porta con se' una carovana di suoni e
di colori...
Arriva, il popolo del vento, e porta con se' un colossale accampamento di
zingari veri, con le loro roulottes irte di antenne satellitari, le
Mercedes, i denti d'oro, i mucchi di spazzatura abbandonata, gli odori
grevi, la musica a tutto volume da altoparlanti un po' sfondati...
Disobbedienza, mistero, fede.
Ricchezza e miseria.
Sortilegi, lacrime e riso.
Concepiti nella musica, impregnati di buona e cattiva sorte; per loro il
tutto e il niente non esistono, cosi' come il capire di non poter capire per
loro significa, forse, capire.
Inafferrabili, sono.
Il culto dell'ignoto apre loro le porte dell'avvenire.
Prezioso e' il tempo, la magia sta nello sprecarlo...
Dare e ricevere, per loro, ha lo stesso valore.
Niente e nessuno puo' fermarli, perche' loro a niente e a nessuno
appartengono.
Ignorano la liberta', perche' loro sono la liberta'!
Gitani spagnoli, Rom balcanici, Sinti dispersi qua e la', Manouche e tutte
le altre tante declinazioni del popolo zingaro si ritrovano per il loro
annuale Pellegrinaggio in onore della loro Santa protettrice, Santa Sara.
La tradizione vuole che Sara fosse la schiava egiziana di Maria Jacobe' (zia
di Gesu') e di Maria Salome' (madre degli apostoli Giacomo e Giovanni)
cacciate dalla Palestina insieme a un gruppo di altre donne al seguito di
Gesu'. L'imbarcazione, senza timone e senza remi, sulla quale furono
abbandonate approdo' su quel lembo di terra, e le donne si diedero subito da
fare per convertire la popolazione locale allora dedita all'adorazione del
dio egizio Ra.
Non si sa come sia cominciata la tradizione di questo ritrovarsi del popolo
del vento; ma qualunque sia la sua origine, la tradizione vive almeno da
cinquecento anni, e l'essere diventata il principale evento turistico della
zona non le ha tolto nulla della sua spontaneita' zingaresca.
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