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Il cpt? A una coop «rossa»

La Minerva, che aderisce a Legacoop, gestirà il nuovo centro per immigrati di Gradisca.
75 euro per «ospite». I Verdi gettano dubbi sulla gara d'appalto: la richiesta massima era di 35 euro. Loro ne chiedevano invece più del doppio e hanno vinto comunque.
2 febbraio 2006
MATTEO MODER
Fonte: Il Manifesto

La cooperativa Minerva di Sagrado d'Isonzo (Gorizia), aderente alla Lega delle Cooperative, si è aggiudicata la gara d'appalto per la gestione del Centro di permanenza temporanea per immigrati clandestini di Gradisca (Gorizia), realizzato nell'ex caserma Polonio e che dovrebbe entrare in funzione fra pochi giorni. Si tratta del primo caso in Italia di una cooperativa «rossa» che va a gestire i servizi all'interno di un cpt, strutture di detenzione per persone che non hanno commesso alcun tipo di reato e che da anni sono al centro delle lotte dei movimenti e delle reti antirazziste di tutto il paese, che si battono per la chiusura di questi veri e propri lager, già previsti dalla legge Turco-Napolitano. E proprio i cpt di Gradisca e di Bari - sui 17 centri previsti dal ministero dell'interno - sono stati oggetto, nell'ultimo anno, di diverse manifestazioni per impedirne l'apertura, diventando nel contempo il simbolo delle azioni di coloro che si battono contro la presenza di questi centri in Italia e ne chiedono l'immediata chiusura. Sulla costruzione del centro a Gradisca si sono sempre detti contrari anche il comune della cittadina, la provincia di Gorizia e la regione Friuli Venezia Giulia, che insieme hanno presentato un ricorso al Tar del Lazio contro la realizzazione del cpt di cui è atteso l'esito il 23 febbraio prossimo. Questo, comunque, non ha impedito che l'amministrazione di centrosinistra di Gradisca, non più tardi di qualche mese fa, concedesse l'autorizzazione dell'allacciamento dell'ex caserma Polonio al sistema fognario comunale.

«Mi sembra paradossale e nello stesso tempo emblematico - rileva Alessandro Metz, consigliere regionale dei Verdi, che ha partecipato a numerose azioni contro il cpt di Gradisca e gli altri sparsi per il Paese - che una cooperativa, aderente alla Lega delle cooperative (ma anche all'Unione degli industriali), abbia partecipato e vinto un bando d'appalto per la gestione dei servizi interni di una simile struttura, dimostrando quanto il business e il profitto possano sull'impegno e l'idealità che dovrebbero essere alla base della filosofia e della politica di simili cooperative». La Minerva è stata costituita nel 1980, presa in mano nel 1990 dall'attuale presidente, Adriano Ruchini, quando aveva solo due dipendenti. «La cooperativa agisce nel settore delle pulizie civili e industriali e dell'assistenza alla persona, della manutenzione del verde, delle sanificazioni ospedaliere, della gestione di strutture residenziali e altre attività correlate. Attualmente - come si legge sul sito della cooperativa - essa occupa circa 200 lavoratori».

«Che attorno alla partita della gestione dei servizi dei cpt ci sia un grosso giro di affari e interessi - continua Metz - è ormai risaputo da anni, anche se, nonostante le richieste di numerosi parlamentari di centrosinistra, questo governo non ha mai voluto fornire le cifre dei finanziamenti che vanno a chi si assume l'onere di svolgere il compito di aguzzino in simili strutture». Solo tre mesi fa un blitz degli «invisibili» nella sede della Croce Verde gradiscana aveva fatto sì che la stessa si ritirasse dalla gara d'appalto, all'epoca ancora in corso e alla quale partecipavano, oltre alla Minerva, una decina di altri soggetti. «In questa vicenda - secondo Metz - colpisce soprattutto il grande presenzialismo del presidente Ruchini, il quale non manca di essere attivo in numerosi settori, che vanno dal culturale allo sportivo, dal sociale all'economico. Infatti - prosegue - lo vediamo presente, ad esempio, nel comitato d'onore del circolo del tennis di Grado assieme al prefetto di Gorizia, al presidente della regione, Riccardo Illy, al presidente della provincia di Gorizia, Giorgio Brandolin, all'assessore alla cultura e allo sport, Roberto Antonaz, e ad altre personalità regionali». Solamente sei mesi fa, Adriano Ruchini aveva ricevuto, assieme ad altre persone, un avviso di garanzia per la morte di un operaio sloveno, D. B., di 34 anni, che lavorava alle Fornaci Giuliane di Sagrado, prima per la cooperativa Minerva e poi per la cooperativa Alba - a quel che risultò al magistrato inquirente strettamente legate l'una all'altra - di cui lo stesso Ruchini era vicepresidente. Il giovane, schiacciato da una tritasassi, era stato inviato dalla cooperativa allo stabilimento di Sagrado per occuparsi delle pulizie, ma le indagini condotte subito dopo il mortale infortunio avrebbero fatto sorgere il sospetto che in realtà egli, assieme ad altri dipendenti della cooperativa Alba, fosse stato impiegato direttamente sulla linea di produzione delle Fornaci.

La cooperativa Minerva, inoltre, ha vinto - come risulta sempre dal suo sito, www.minerva.it - la gara d'appalto per l'affidamento dell'assistenza domiciliare nei 16 comuni che fanno parte dell'ambito Alto Isontino. «A questi comuni - spiega ancora Metz - tutti di centrosinistra, non appena ho saputo che la Minerva si era aggiudicato l'appalto per l'ex caserma Polonio, ho inviato una lettera in cui chiedo agli amministratori di recedere immediatamente da tutti i contratti di servizio con la stessa cooperativa, come atto concreto e conseguente alla loro più volte manifestata opposizione alla costruzione del cpt». «Last but not least - precisa il consigliere verde - il fatto che crea i maggiori interrogativi sulla gara d'appalto è che, mentre gli altri soggetti partecipanti, a fronte di una richiesta massima di 35 euro al giorno per "ospite" e avendo quasi tutti i necessari requisiti e i profili professionali richiesti dal ministero dell'interno, hanno perso la gara, la Minerva, pur con molte carenze in tal senso e chiedendo ben 75 euro al giorno per persona, l'abbia invece vinta. Se calcoliamo che il cpt di Gradisca è stato realizzato per poter contenere una media di 200 immigrati clandestini al giorno - conclude Metz - possiamo prefigurare introiti annuali per la cooperativa che si aggirano sui 5 milioni e mezzo di euro. In base a questi fatti ho chiesto ufficialmente al prefetto di Gorizia di rendere pubblici tutti gli atti relativi alla gara d'appalto. Se non c'è niente da nascondere... mi risponderà».

Note: per informazioni:

http://www.ilmanifesto.it

http://www.meltingpot.org

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