Migranti

Lista Diritti Globali

Archivio pubblico

Il caso del cittadino afghano perseguitato per apostasia

Abdul va all'asilo. Ma sarà solo ...

Abdul Rahman è in Italia. Gli è stato concesso l'asilo politico. Sul quale finora i nostri governanti sono sempre rimasti indifferenti ed inerti
30 marzo 2006

La vicenda è ormai nota. Abdul Rahman è un cittadino afgano. 16 anni fa prende contatti e lavora per un periodo con una Ong cristiana a Peshawar, in Pakistan. In questo periodo si avvicina al cristianesimo, decidendo di abbandonare l’islam. Emigra poi in Germania, dove è rimasto fino al 2002, per tornare in Afghanistan dopo la caduta dei talebani. E veniamo ai nostri giorni, alle ultime settimane. Secondo la sharia, la legge coranica sulla quale si basa la costituzione afgana, rischia la pena di morte per apostasia. Il suo caso rimbalza dall’Afghanistan, arrivando ad interessare anche diversi governi. Tra cui quello italiano. E’ notizia di queste ore che Abdul Rahman è giunto nel nostro paese nella giornata di ieri, nella quale il Consiglio dei Ministri ha deciso di concedergli l’asilo politico, bruciando sul tempo la Germania che si preparava ad un provvedimento simile.
Tanto per evitare fraintendimenti. Chi scrive è ben felice di questa decisione. Abdul Rahman è una persona alla quale nel suo paese è impedita la libertà religiosa, fondamentale diritto umano. Ma questo non può esimere da una certa amarezza, considerando il più ampio panorama italiano in materia. Secondo alcuni la decisione presa sul caso Rahman è frutto di una scelta demagogica e propagandistica. C’è ne fossero altre del genere!
L’Italia è infatti il paese europeo con il minor numero di rifugiati accolti, 150 mila. Numeri che impallidiscono nel confronto, per esempio, con Germania e Regno Unito, che rispettivamente accolgono 876 mila e 289 mila rifugiati. Numeri ai quali vanno aggiunti quelli ricordati dall’Arci nel suo comunicato stampa sulla vicenda( che è disponibile sul sito dell’associazione, http://www.arci.it/news.php?id=7034 ) , inerenti il rapporto tra richieste d’asilo presentate e accoglimenti, e che parlano da soli.
Anno 2001: 13.309 domande esaminate, 2103 accolte; anno 2002: 17.025 domande esaminate, 1270 accolte; anno 2003: 11.319 domande esaminate 555 accolte; anno 2004: 8.771 domande esaminate, 780 accolte.

Per concludere il quadro della situazione, così come ricorda sul suo sito la sezione italiana dell’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati(http://www.unhcr.it/new_site/unhcr_italia/italia_normativa.asp ), l’Italia resta in Europa l’unico paese a non avere una legge sul diritto d’asilo, una legge organica e lineare che consenta di tutelare e garantire questo fondamentale diritto umano. Ed infatti non sono passati molti mesi dal caso dei rifugiati di Via Lecco a Milano. Persone alle quali sulla carta è stato riconosciuto lo status di rifugiato ma costretti a vivere in condizioni disumane, senza alcuna tutela giuridica o abitativa. E’ questa la realtà nella quale l’Italia si trova da anni. Anni che sono stati scanditi dall’istituzione dei Centri di Permanenza Temporanea e da leggi come la Bossi-Fini, rimanendo inerti invece sull’asilo politico e sull’accoglienza umanitaria. Oggi, a poche settimane dal voto, la situazione sembra essersi rovesciata.
Ogni conclusione è lecita …

Articoli correlati

  • La tragedia del Canale di Sicilia: il nostro lutto, il nostro impegno
    Europace

    La tragedia del Canale di Sicilia: il nostro lutto, il nostro impegno

    La redazione di Europace pubblica il comunicato dell'Arci sulla tragedia nel canale di Sicilia con l'invito a un piccolo gesto individuale per dare simbolicamente la cittadinanza alle persone in fuga dall'Africa che sono morte in mare.
    7 aprile 2011
  • Migranti

    «Impossibile vivere per i rifugiati»

    Intervista a Younis Tawfik, scritore iracheno e componente della Consulta islamica: «Chiedere asilo politico in Itaia è difficilissimo, e molti profughi preferiscono trasferirsi in un altro paese. Al ministro degli Interni Amato ho chiesto di sveltire le procedure per l'ottenimento della cittadinanza. Bisognerebbe ridurre a cinque, come negli Usa, gli anni necessari per ottenerla»
    24 giugno 2006 - Geraldina Colotti
  • Migranti
    Asilo

    Rapporto Ics: in Italia è utopia

    24 giugno 2006 - Stefano Milani
  • Migranti
    Dal sito di Nigrizia un'altra incredibile vicenda di diritti(d'asilo)negati.

    Eritrei rischiano plotone di esecuzione

    In un'interrogazione al governo l'onorevole Marco Zacchera (An) solleva la questione degli eritrei che, ottenuto lo status di rifugiati al tempo della guerra, rischiano ora, espulsi dall'Italia, di essere accusati di diserzione.
    21 ottobre 2004
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.17 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)