Aggredito a Milano lo scrittore Pap Khouma
Ieri il noto intellettuale e scrittore Pap Khouma è stato aggredito da due
dipendenti in divisa dell'Azienda Tramviaria Milanese (ATM). Ricostruire lo
svolgimento del controllo è utile perché ancora una volta ci dimostra a
quanta arbitrarietà e illegittimità, i cittadini sono costretti.
Il controllo è stato effettuato quando lo scrittore era già sceso dal tram
da diversi minuti e di conseguenza non rientrava nei compiti dei controllori
di ATM, che invece al grido di "sei a casa nostra e devi seguire le nostre
regole" hanno deciso di effettuarlo comunque a calci e pugni.
Desideriamo esprimere a Pap Khouma la nostra piena e totale solidarietà e
denunciare con forza l'inammissibilità di questo tipo di comportamenti.
E’ davvero questa la società in cui vogliamo vivere? La violenza e il
razzismo che sottostanno in maniera evidente a questo tipo di comportamenti
e, in maniera meno evidente ma non meno grave, a tutta una serie di episodi
a cui i cittadini immigrati sono quotidianamente sottoposti, fotografano una
società debole, spaventata e ottusa, che di fronte alle sue incertezze
sociali e culturali si sente legittimata a reagire liberamente con le
aggressioni e gli insulti.
Pap Khouma è cittadino italiano, ma il colore della sua pelle è nero e
questo è motivo sufficiente per scatenare un'aggressività incontrollata da
parte di chi le famose "regole" dovrebbe farle rispettare.
No, non è questa la società in cui vogliamo vivere!
Sempre ieri, nel rapporto di Amnesty 2006, l'Italia ne è uscita ancora una
volta sconfitta, con un livello di rispetto dei diritti umani giudicato
troppo basso per un paese che si definisce civile e democratico.
Il rispetto dei diritti umani non è un concetto astratto e non può essere
accompagnato da deboli giustificazioni: o siamo pronti, oggi, adesso!, a
impegnarci perché sia pienamente realizzato oppure dimentichiamo Pap Khouma
e tutti gli episodi di razzismo e discriminazione che avvengono nei posti di
lavoro, nelle strade, negli uffici pubblici, nelle metropolitane. e speriamo
di non trovarci mai di fronte un controllore aggressivo, o, in un futuro non
troppo lontano, di non essere per qualche motivo "diversi" dall'ambiente
circostante: di non avere i capelli troppo ricci o un cappellino
stravagante, un simbolo religioso non conforme o un accento troppo strano
perché potremmo venire aggrediti a nostra volta senza che nessuno lo trovi
strano.
Vogliamo questo? .... noi NO.
Provincia (ASMP), Associazione Senegalesi di Yoff e amici in Italia (AYSIA),
PRC Milano
citta.pertutti@libero.it
http://cittapertutti.blogspot.com
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