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«Bene così, ora chiudere i cpt»

Intervista ad Aboubakar Sohumaoro, leader del comitato immigrati in Italia: il nodo vero è la Bossi-Fini
29 luglio 2006
Ilaria Urbani
Fonte: Il Manifesto (http://www.ilmanifesto.it)

Un primo passo verso la decriminalizzazione della condizione di immigrato che in questi ultimi anni si è andata consolidando nel nostro paese. Aboubakar Sohumaoro, uno dei leader del Comitato Immigrati in Italia e sindacalista Cub, commenta così a caldo i provvedimenti presi ieri dal governo in materia di immigrazione.
Un anno in meno per la carta di soggiorno, ricongiungimenti familiari più rapidi e in futuro dimezzare il tempo di attesa per ottenere la cittadinanza. Come interpreti queste decisioni dell'esecutivo?
Accogliamo con favore questi interventi, prendiamo atto di quanto il governo si sta impegnando a portare avanti, sono interventi forti. Anche portare da 10 a 5 anni il tempo per ottenere la cittadinanza ritengo che sia un intervento importante, innanzitutto perché si può ottenere più velocemente il diritto al voto. Poi bisognerà procedere a slegare la cittadinanza dallo ius sanguinise concederla anche in base alla residenza.
Il ministro dell'Interno Amato ha anche annunciato di voler modificare la Bossi-Fini. In quali fasi immagini possa avvenire questo cambiamento?
E' questo il nodo fondamentale. Queste misure infatti sono lodevoli, ma allo stesso tempo il governo deve andare alla radice del problema. Questo significa abrogare tout courtla Bossi-Fini, che ancora oggi sta colpendo migliaia di cittadini immigrati costringendoli a subire la schiavitù del nuovo millennio. Il cambiamento passa innanzitutto dall'abolizione del soggiorno legato al contratto lavorativo, dei cpt e di modificare l'idea che la clandestinità, quindi la mancanza di documenti d'identità, rappresenti di per se un reato. Un altro passo importante sarebbe quello di approntare una normativa sul diritto di asilo che finora l'Italia non ha mai elaborato.
Il governo comunque sta cercando una mediazione con le normative europee in materia di immigrazione.
Appunto per questo i prossimi interventi non possono partire dall'impianto della Bossi-Fini, come del resto neanche dalla Turco-Napolitano del '98, bensì dal considerare l'immigrato un essere umano e non una macchina che deve produrre. Non a caso la stessa Ue, pur avendo un approccio del tutto contestabile in materia di immigrazione, ha richiamato più volte negli scorsi anni il governo Berlusconi sulla Bossi-Fini ritenendola in larghissima parte illegittima.
Quali auspichi possano essere i prossimi passi?
Non si deve più perdere tempo a discutere se inserire l'aria condizionata o il riscaldamento nei cpt, ma questi vanno chiusi e basta. Solo da qui si può ripartire e non continuando a parlare di decreti flussi come quello che ha varato l'esecutivo la settimana scorsa. Dal governo ci aspettiamo provvedimenti come quello di oggi (ieri, ndr). Non dimentichiamoci che gli immigrati in attesa di permesso di soggiorno, come lavoratori edili, badanti e contadini che lavorano nei campi di raccolta pugliesi con la pistola puntata alla testa, aspettano ancora una risposta.

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