Fortezza Europa, record di sbarchi e di morti
Di immigrazione si continua a morire. Nel mese di agosto si è raggiunto il più alto record di sbarchi e di vittime.
Tra la costa Mauritania e Lampedusa in un mese sono morte 269 persone di cui 77 dispersi e 13 bambini.
Una situazione drammatica della quale è necessario discutere. Per questo si prevede presto una nuova conferenza nazionale sull’immigrazione. Lo ha confermato il ministro della Solidarietà Paolo Ferrero che in un’intervista al mensile Vita ha anche illustrato i punti fondamentali del governo in tema di immigrazione, tra cui la modifica della legge Bossi-Fini. Un patto che andrebbe preparato con due interventi di legge: quello sulla cittadinanza e quello sulla libertà religiosa. «Intendiamo un vero e nuovo patto costituzionale - ha detto il ministro - che vogliamo stipulare con gli immigrati e con i fedeli di altre religioni, ma che deve avere dei valori di fondo, i nostri, quelli della nostra civiltà e della nostra Costituzione». Ferrero critica anche le parole dell’ex premier Silvio Berlusconi al meeting di Cl a Rimini: «Quando dice con parole razziste e demagogiche, come ha fatto al meeting di Rimini, che l'Italia deve essere degli italiani disegna un modello della disgregazione, opposto al nostro che é quello dell'accoglienza e dell'integrazione».
Veniamo ora ai drammatici dati sulle morti dei migranti alla ricerca di una vita migliore. Le vittime del Canale di Sicilia lo scorso mese sono state invece 84, tra cui 63 dispersi. Tentando di raggiungere le Canarie sono morte almeno 185 persone, 14 sono ancora disperse. In Germania e Gran Bretagna sono morti 8 migranti che viaggiavano nascosti in due camion perché senza visto d‘ingresso, mentre in Marocco un uomo ha perso la vita dopo essere stato espulso nel deserto.
Secondo Fortress europe (fortresseurope. blogspot. com, osservatorio mediatico) dal 1988 sono morte lungo le frontiere europee almeno 5.236 persone, di cui 1.697 dispersi. Nel Mar Mediterraneo sono annegate 4.057 persone. 1.697 corpi non sono mai stati recuperati. Nel Canale di Sicilia le vittime sono state 1.815, tra cui 1.088 dispersi. Lungo le rotte che vanno dal Marocco e dalla Mauritania alla Spagna, puntando verso le isole Canarie o attraversando lo stretto di Gibilterra, sono morte 1.237 persone e 231 risultano disperse. Nello stesso tratto di mare, dati della Guardia Civil spagnola parlano addirittura di 1.200 dispersi nel dicembre 2005, mentre il quotidiano spagnolo El Pais cita una stima di Croce rossa e Mezzaluna rossa che stima tra 2 e 3mila le vittime al largo dell‘arcipelago spagnolo nel 2006. Nell'Egeo invece, tra la Turchia e la Grecia, hanno perso la vita 392 migranti, tra i quali si contano 159 dispersi. Ma non si muore solo di annegamento: 139 le morti accertate per soffocamento o annegamento, dei quali 83 risultano dispersi in due soli naufragi.
Viaggiando nascosti nei tir hanno perso la vita in seguito ad incidenti stradali, per soffocamento o schiacciati dal peso delle merci 230 persone. Per chi parte dalla Libia, il primo ostacolo da attraversare non è il mare, ma il deserto del Sahara. Lo si fa viaggiando in gruppi di trenta su dei pick-up che battono le piste tra Sudan e Libia o tra Niger e Libia. Stando alle testimonianze dei sopravvissuti, quasi ogni viaggio conta i suoi morti. Le 146 vittime censite dalla stampa potrebbero quindi essere solo una sottostima. In Libia inoltre si registrano gravi episodi di violenze contro i migranti. Non esistono dati sulla cronaca nera, ma è noto che nelle sommosse anti stranieri esplose nel settembre 2000 a Zawiyah, nel nord-ovest del Paese, vennero uccisi almeno 560 migranti.
In Grecia, al confine nord-orientale con la Turchia, nella provincia di Evros, esistono ancora i campi minati. Qui, tentando di attraversare a piedi il confine, sono rimaste uccise 86 persone. Infine almeno 51 migranti sono annegati attraversando fiumi di frontiera e 34 persone sono morte di freddo percorrendo a piedi valichi montuosi. Nascoste sotto i treni che attraversano il tunnel della Manica per raggiungere l'Inghilterra hanno perso la vita 20 persone. A Ceuta e Melilla, le due enclave spagnole in Marocco, sono morte 20 persone, uccise dal fuoco della Guardia civil e della polizia marocchina, o cadute scavalcando le recinzioni che delimitano il confine. Le forze dell'ordine hanno ammazzato almeno 9 persone, la maggior parte in Turchia.
Fortunatemente tra i 198 immigrati africani partiti per l'arcipelago spagnolo delle Isole Canarie e arrivati ieri non ci sono state vittime.
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