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Appello - Per una città solidale e multietnica

10 settembre 2006
Fonte: Liberazione (http://www.liberazione.it)

La presenza degli immigrati nella nostra città, Salerno, è ormai da tempo un fenomeno strutturale al pari di tutti i contesti urbani del Paese. E’ necessario che con questi nuovi cittadini si creino le condizioni per instaurare un nuovo rapporto fiduciario nella gestione dello spazio urbano e dei processi di insediamento lavorativo e abitativo, per cui diventano determinanti le scelte e gli esiti delle politiche per la convivenza e per una nuova coesione sociale. Chi pensa di ignorare questo processo di modificazione con provvedimenti di esclusiva pertinenza delle forze dell’ordine fa una scelta che riduce il fenomeno dell’immigrazione ad un semplice problema di sicurezza e a un atteggiamento di rifiuto verso la presenza di nuove popolazioni, vissuta come rischio per l’identità locale. Occorre, invece aprire un dialogo per superare le difficoltà che hanno caratterizzato il rapporto tra le istituzioni e questi nuovi cittadini. La necessità di evitare che l’immigrazione venga gestita dalla malavita organizzata è un obiettivo comune, ma la legalità deve essere una garanzia di tutela delle fasce deboli della comunità gestita con un autentico spirito di solidarietà, nel rispetto delle regole e della convivenza. Solo così si creano i presupposti della coesione e della integrazione. Occorre avviare politiche di inclusione, convivenza e tutte le operazioni culturali e legislative che innescano un dialogo. L’integrazione deve offrire la piena cittadinanza degli immigrati a partire dal diritto di voto, e la loro partecipazione alla vita democratica della città. Solo ascoltando e chiamando alla partecipazione si potrà governare un fenomeno complesso e strutturale con il quale la comunità sarà chiamata a confrontarsi quotidianamente. Rifiutiamo l’idea che l’immigrazione, il disagio sociale siano fenomeno esclusivo di ordine pubblico. Siamo convinti, al contrario, che in tal modo si rischia di generare separatezza e conflitto. Crediamo, inoltre, che, agendo in tal modo, ci si stia contrapponendo alle politiche guida in materia di immigrazione e disagio sociale tracciate, in discontinuità con il governo Berlusconi, dal nuovo governo di centrosinistra. Per questo chiediamo al sindaco di istituire la Consulta comunale dell’immigrazione, evitando interventi indiscriminati di sgombero, e di considerare l’ttività svolta in questi anni dal mondo dell’associazionismo e del volontariato locale. Al signor Prefetto chiediamo di convocare immediatamente il Consiglio territoriale per l’immigrazione, attivando un percorso di confronto e partecipazione democratica, unica strada praticabile in un paese civile.

Questo appello, promosso da Anselmo Botte, Titti Santulli, Giuseppe Cacciatore e Luigi Giannattasio, è stato firmato da rappresentanti delle comunità di immigrati, dell’associazionismo, del mondo sindacale, politico e della cultura.

Per ulteriori adesioni, inviare email a:
luigi.giannattasio@tin. it
armonias@libero.it
tittisantulli@virgilio. it

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