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Quella lettera maldestra

Tutti fuori «Entra solo la Commissione». Così il ministero continua a tenere fuori le associazioni
20 settembre 2006
Cinzia Gubbini
Fonte: Il Manifesto (http://www.ilmanifesto.it)

«Vi confermo l'intenzione di voler assicurare una priorità all'intervento della Commissione d'indagine istituita presso il ministero dell'Interno, che ha già programmato una visita al centro per i primi di settembre». Con poche cortesi righe il sottosegretario al Viminale Marcella Lucidi liquidava così, il 28 agosto, il portavoce del Forum «Sbilanciamoci!», Giulio Marcon, che aveva chiesto di poter visitare il cpt pugliese in occasione dell'iniziativa «L'impresa di un'economia diversa». E' pur vero che l'ingresso nel centro è sempre stato negato persino al sindaco di Bari, Michele Emiliano. Ma a nessuno sfugge che la nuova motivazione addotta dal ministero per negare l'accesso ai centri alla società civile (della serie basta la Commissione ministeriale) getta una luce fosca sui lavori del gruppo capitanato dal rappresentante dell'Onu, Staffan De Mistura, che ieri ha compiuto tre mesi di vita. Come dire, i patti non erano questi: le associazioni che hanno accettato di entrare a far parte della Commissione ispettiva - in particolare Arci e Ics - lo avevano detto chiaramente. I sei mesi di tempo concessi per verificare la situazione dei cpt e partorire un'indicazione su come «superarli» non dovevano tradursi in un congelamento delle iniziative politiche sui centri. Tanto più che tutte le visite effettuate finora dalla Commissione hanno rilevato carenze e storture. La collaborazione delle associazioni, affatto scontata, doveva garantire almeno una maggiore trasparenza. Invece la linea del Viminale è ormai chiara: finchè lavora la Commissione non si prende nessuna iniziativa, se non piccoli aggiustamenti interni. Neanche per quanto riguarda l'accesso ai centri, posti più chiusi al controllo «esterno» delle carceri. E non ci vuole certo il rapporto della Commissione per far capire a un governo di centrosinistra che si tratta di una condizione (preliminare) inaccettabile. Il ministero continua a cestinare le richieste di ingresso di chiunque, persino quelle vergate di propria mano da uno dei rappresentanti della Commissione, il responsabile immigrazione dell'Arci Filippo Miraglia, che in questi mesi ha inutilmente cercato di «patrocinare» visite nei cpt ai rappresentanti della sua associazione.
Non depone a favore della Commissione neanche la decisione di Sant'Egidio di tirarsi fuori dal gioco. A quanto pare l'associazione, molto cara al ministro Giuliano Amato che ha da poco pubblicato un libro scritto a due mani con monsignor Vincenzo Paglia («Dialoghi post-secolari»), non se l'è sentita di far parte di di un'iniziativa le cui finalità non sono chiare. E alla fine ha dato forfait. Come finirà? De Mistura ha tempo fino a dicembre per presentare il rapporto finale. Sembra che il direttore del centro alti studi dell'Onu, molto stimato da tutti i membri della Commissione, sia davvero intenzionato a indicare qualche soluzione per gestire le espulsioni in modo alternativo. Ma il clima potrebbe essere migliore.

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