Dai Cpt ai Cee. Ecco le modifiche alla legge
Un documento di 19 pagine, dal titolo interlocutorio «Note per la riforma del Testo unico sull'immigrazione». Seguono grafici, box di approfondimento, citazioni: dall'ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi a Massimo Calearo, presidente di Federmeccanica. In realtà, un vero e proprio progetto di riforma, dalla a alla zeta.
I flussi: Il decreto flussi da annuale diventerà triennale, con possibilità di modifiche annuali. La presidenza del Consiglio dovrà consultare il «Comitato per il coordinamento e il monitoraggio», che sarà integrato dai sindacati e dai patronati, nonché da enti e associazioni che operano nel mondo dell'immigrazione.
I «talenti»:Grande attenzione alla cosiddetta «manodopera qualificata». Dunque nessuna quota per «i talenti nei campi della ricerca, della scienza, della cultura, dell'arte, dell'imprenditoria, dello spettacolo e dello sport», che avranno anche la concessione veloce di un permesso di soggiorno aperto della durata massima di cinque anni.
I «lavoratori generici»: Per l'ingresso in Italia di lavoratori «non qualificati» si prevedono «una pluralità di strumenti». Resta la chiamata per conoscenza diretta resterà (cioè il sistema attualmente vigente, per cui un datore di lavoro chiede di far entrare in Italia un lavoratore straniero) ma «andrà messo a punto un sistema di liste presso le nostre rappresentanze diplomatiche adeguatamente attrezzate a tal fine». Nella formazione della graduatoria potrà costituire titolo di preferenza, oltre all'anzianità di iscrizione, l'aver frequentato corsi di formazione al lavoro». Le liste saranno disponibili su internet. I permessi di soggiorno:Il capitolo in questione si chiama «un permesso amico» e prevede l'allungamento del tempo di validità dei permessi di soggiorno: uno o due anni per i contratti a tempo determinato, tre anni per quelli a tempo indeterminato. Al rinnovo, potrebbe essere raddoppiato il tempo di durata.
I licenziati:Oggi un immigrato che perde il lavoro ha sei mesi per trovarne un altro. Si prevede di allungare il tempo a disposizione a un anno, che potrà essere rinnovato per un altro anno se lo straniero dimostra di avere un reddito non inferiore all'assegno sociale. Se usufruisce di ammortizzatori sociali potrebbe essere allungato di un u altro anno.
Le espulsioni:Obiettivo: far sì che l'immigrato collabori alla propria espulsione, permettendo alla polizia di identificare la propria nazionalità. Come? L'istituto cardine sarà «il fondo rimpatri» (finanziato dagli sponsor). Chi si fa espellere avrà il volo pagato, un aiuto per reinserirsi nel paese di origine e la possibilità di una riduzione sui tempi del reingresso in Italia.
I centri di permanenza:Obiettivo: ridurre la popolazione dei cpt (con il rimpatrio volontario) e distinguere «nettamente fra soggetti effettivamente pericolosi e quanti hanno magari violato soltanto la durata del loro permesso di soggiorno». Al posto dei cpt nasceranno «un limitato numero di 'centri per l'esecuzione dell'espulsione» (Cee?) destinata a «soggetti più inclini all'illegalità e di più elevata pericolosità». Ci saranno poi «strutture di accoglienza vere e proprie» riservate queste «al soccorso dei clandestini sbarcati o comunque individuati in condizioni irregolari e di bisogno».
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