Eccidio di migranti: 217 morti solo a luglio
Un massacro. Duecentodiciassette morti in un mese, luglio, che si conferma il peggiore del 2007: 79 annegati nel Canale di Sicilia e almeno 98 sulle rotte per le Canarie, in Spagna; 34 morti disidratati nel deserto del Sahara, tra Niger e Libia; 3 giovani trovati asfissiati su un camion diretto in Germania, a Mestre; 2 morti ammazzati sotto il fuoco della polizia di frontiera marocchina, durante un tentativo di imbarco, a El Ayun, e una ragazza investita a Calais, in Francia, mentre fuggiva dalla polizia. In anteprima per Redattore sociale il nuovo rapporto mensile di Fortress Europe, che dal 1988 ha censito sulla stampa internazionale 9.317 vittime dell'immigrazione clandestina.
Dall'inizio dell'anno le vittime dell'immigrazione clandestina sono già 666. Nell'intero 2006 i morti furono 1.582. Eppure gli sbarchi sono dimezzati. Meno 55% in Spagna, con 6.306 arrivi nei primi sei mesi del 2007. Meno 45% in Italia, dove da gennaio al 25 luglio sono sbarcate 5.200 persone contro le 9.389 dello stesso periodo nel 2006. É un corollario del pattugliamento in mare. Senza l'apertura di canali legali di ingresso, la pressione migratoria non cala. Le navi militari spostano solo i tragitti su rotte più lunghe e pericolose, e su imbarcazioni sempre più piccole, e quindi meno sicure, per sfuggire ai radar. I dati del Ministero degli interni italiano parlano chiaro. Nel 2005 viaggiavano in media 101 persone a bordo di ogni nave diretta in Sicilia. Nel 2006 erano 53 e nel 2007 sono 41. E i racconti di chi sbarca confermano la scomparsa della figura dello scafista. Al timone siede a caso uno dei passeggeri. Gli organizzatori risparmiano e i morti del Canale aumentano: già 327 nel 2007 contro i 302 di tutto il 2006.
Nel Sahara occidentale succede lo stesso. Spesso le tragedie si consumano nelle prime miglia di mare. L'ultima volta è successo la notte tra il 21 e il 22 luglio. Una settimana dopo vengono ripescati due corpi. Le vittime sono tutte Saharawi, di El ‘Ayun. I loro nomi si aggiungono alla lista nera degli almeno 1.836 morti dell'Atlantico sulle rotte per l'arcipelago spagnolo. Quattro giorni prima, il 18 luglio, una piroga con almeno 100 persone a bordo si era rovesciata 90 miglia a sud di Tenerife, durante le operazioni di soccorso. Si sono salvati soltanto in 48. Il mare ha riconsegnato tre corpi. I dispersi sono almeno 50. Almeno. Perchè ultimamente alle Canarie arrivano piroghe con 140, 150 passeggeri a bordo. E quindi i morti potrebbero essere anche 90. Secondo gli uomini di Salvamento Maritimo l'incidente sarebbe stato causato dal nervosismo dei passeggeri che alzandosi in piedi per chiedere aiuto avrebbero sbilanciato il legno. Erano nervosi perché erano in mare da dieci giorni. Erano partiti dalla Guinea Bissau, a sud del Senegal, per evitare i pattugliamenti Frontex, che in Senegal hanno respinto verso le coste africane 1.167 emigranti soltanto tra febbraio e aprile 2007.
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