L'ordinanza contro i lavavetri
Repubblica - 04 settembre 2007
Sentir parlare in questi giorni, a più riprese, di provvedimenti repressivi nei confronti dei 'lavavetri', dall'ordinanza sindacale di Firenze ai 'fogli di via' sino al carcere per i più violenti , sempre appartenenti a questa categoria di persone , mi ha convinto ancor di più di quanto siamo lontani da un ragionamento ponderato che distingua le persone dai comportamenti e, tra questi, tra le condotte penalmente illecite, quelli irregolari da un punto di vista amministrativo , da quelle meramente sgradevoli , o comunque avvertite come tali, certo degne di attenzione, ma mai da identificare con le precedenti.
Si impongono alcune doverose precisazioni: l'ordinanza del Sindaco di Firenze non può contenere la previsione di reati e sanzioni ad hoc, perché questo compete solo alla legislazione nazionale, come è ovvio.
Il provvedimento, assai discutibile sul piano dei presupposti giuridici, laddove individua tra le ragioni di urgenza anche il nocumento all'igiene delle strade per la presenza di secchi e acqua sporca (presupposto singolare in città divorate dall'inquinamento) e che potrà essere oggetto di ricorso, richiama il reato di cui all'art. 650 c.p., che prevede , per chi non ottempera l'ordinanza stessa, lßarresto fino a tre mesi o l'ammenda fino a euro 309.
Ha ragione il Procuratore della Repubblica di Torino quando esprime preoccupazione per una ulteriore ondata di procedimenti in un paese che non riesce a darsi una civile amministrazione della giustizia , intasata da milioni di piccoli e inutili procedimenti, per comportamenti che potrebbero essere in altro modo risolti ed evitati.
In Italia, unico paese al mondo, abbiamo oltre 10.000 figure di reato, disseminate in una congerie di leggi speciali, che continuano ad aumentare sull'onda emotiva di emergenze poi dimenticate, anche quelle drammatiche e reali di questo paese, che in questi mesi , per esempio ,dovrebbe occuparsi di una sconvolgente ripresa del territorio da parte di organizzazioni criminali che rendono una parte del paese non certo libera e democratica (incendi, questione dei rifiuti ) e dove l'illegalità diffusa è la cronica ordinarietà .
Dunque, i lavavetri, o meglio coloro che tentano di proporsi come tali, sono persone tutte straniere, alcune regolari, ma che a volte hanno perduto il lavoro, altre irregolari, e magari vittime di sfruttamento, molto difficile da scoprire, per ragioni che sarebbe qui troppo lungo da spiegare, in parte sono minori non accompagnati, cioè i minori di anni 18 che fanno ingresso nei territori dell'Unione europea senza che risultino accompagnati da un adulto per loro responsabili, e che per la normativa comunitaria che è parte del nostro ordinamento sono destinatari di interventi di assistenza, collocamento in comunità , se possibile, sino alla previsione di rimpatri assistiti ogni volta che si riesca ad effettuare.
Solo tra il 2000 e il 2005 sono stati identificati , sul territorio nazionale 50.000 minori in stato di abbandono, secondo i dati della Commissione bicamerale dell'infanzia, forse un decimo di quelli realmente presenti.
A questi ragazzi, comprovatamene vittime di sfruttamento di ogni tipo, vogliamo notificare un foglio di via , peraltro impossibile da un punto di vista normativo ?
Poi ci sono gli irregolari, gli abusivi, materia di un intervento amministrativo non facile, perché si inserisce in un contesto di forte presenza migratoria, con tutti i problemi connessi, ma certo possibile, e a vari livelli.
Se poi il lavavetri, che a volte potrà essere petulante, insistente (ma alcuni sono anche 'adottati' da qualche automobilista di buon cuore), nell'avvicinarsi ad una autovettura colpisce, percuote, ferisce, danneggia , certo commette uno dei reati già previsto, per chiunque, dal nostro codice penale, e verrà perseguito per tale condotta.
Abbiamo in città un carcere, come è in tutto il paese, in cui gran parte della popolazione è in condizioni di emarginazione sociale , come più volte ribadito dall'amministrazione penitenziaria, le persone entrano anche per piccoli fatti, restano 'parcheggiati' in assenza di altre soluzioni.
Le tante persone che si occupano di emarginazione, povertà e carcere sono sgomente per i messaggi di questi giorni.
Facciamo uno sforzo di intelligenza collettiva per capire che la sicurezza ricomprende necessariamente la salvaguardia dell'ordine pubblico, ma non si potrà mai identificare solo in questo aspetto.
Facciamo uno sforzo per selezionare la gravità dei comportamenti e ricordiamoci che il rispetto della legalità non è la rimozione del fastidio che l'emarginazione spesso ci provoca, ma l'impegno di tutti al rispetto delle regole, al loro cambiamento se necessario perché non giuste , al massimo sforzo politico e amministrativo per creare le condizioni perché tutti siano messi in condizione di osservarle.
In attesa delle piogge che spegneranno gli incendi e allontaneranno i pochi lavavetri in giro per le città, allontaniamo da noi stessi lo spettro del 'tipo d'autore', cioè di colui che merita di essere punito comunque per il suo modo di essere.
In passato, ed anche oggi, l'intolleranza culturale e sociale ha colpito ebrei , rom, zingari, omosessuali, oppositori politici, alleati politici ritenuti traditori , cattolici, protestanti ,musulmani , le donne, i negri, i disabili, i mendicanti, e l'elenco potrebbe continuare, perché l'intolleranza si alimenta con poco, mentre la ragione richiede esercizio, convinzione della bontà dei propri valori, ma anche capacità di guardare gli altri, e di riconoscere la complessità della condizione sociale che spesso li accompagna, senza inutili rimozioni .
Numero: 2007/00774
Del: 25/08/2007
Esecutiva da: 25/08/2007
Proponente: Direzione Corpo Polizia municipale
OGGETTO: Divieto di esercizio del mestiere girovago di "lavavetri"
IL SINDACO
CONSIDERATA la crescente situazione di degrado venutasi a creare nelle strade cittadine anche a causa della presenza sulla carreggiata di persone che esercitano il mestiere girovago di cosiddetto "lavavetri"; RITENUTO che i soggetti di cui sopra, nell'esercizio di tali attività, stanno causando gravi pericoli intralciando la circolazione veicolare e pedonale, bloccando le auto in carreggiata e costringendo i pedoni a scendere dal marciapiede a causa di occupazioni abusive di suolo pubblico composte da secchi, attrezzi, ombrelloni, generando disagi e ponendo a repentaglio l'incolumità personale propria e altrui; DATO ATTO che nell'esercizio delle attività suddette ed in particolare in quella di "lavavetri" si sono verificati molteplici episodi di molestie soprattutto agli incroci semaforizzati e che ciò configura pericolo di conflitto sociale per i numerosi alterchi verificatisi, in particolare nei confronti delle donne sole; DATO ATTO inoltre che in conseguenza all'esercizio delle attività suddette trova nocumento anche l'igiene delle strade a causa della presenza di secchi o altri contenitori e attrezzi usati per la lavatura dei parabrezza dei veicoli, nonché a causa dello sversamento dai medesimi di acqua sporca; VISTO l'articolo 119 del Regolamento di Polizia Municipale Del.Pod.28/09/1932 e successive modifiche e integrazioni che assoggetta ad autorizzazione dell'Amministrazione comunale tutti i mestieri girovaghi; CONSIDERATO che il mestiere di lavavetri, non essendo mai state rilasciate autorizzazioni, è quindi al momento svolto abusivamente ed esercitato con modalità tali da creare una situazione grave di pericolo per la cittadinanza e per la sicurezza, nonchè per l'ordinato svolgimento della circolazione stradale e l'igiene pubblica come sopra specificato; RITENUTO che ricorrano pertanto le condizioni per l'assunzione di un provvedimento contingibile ed urgente che vieti il mestiere di lavavetri; Visto l'art. 54 c.2 del D.Lgs.18/08/2000 n.267 e successive modifiche - Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali; Visto l'art. 81 dello Statuto del Comune di Firenze;
ORDINA
1 - Fino al 30 ottobre 2007:
a) è vietato su tutto il territorio comunale l'esercizio del mestiere girovago di "lavavetri" sia sulla carreggiata che fuori di essa;
2 - L'inosservanza delle disposizioni di cui al punto 1 è punita ai sensi dell'art. 650 c.p. e con il sequestro delle attrezzature utilizzate per lo svolgimento dell'attività e della merce.
Agli agenti e ufficiali di polizia giudiziaria e a chi altro spetti è affidato il compito di far osservare la presente ordinanza.
Firenze, lì 25/08/2007.
Sottoscritta digitalmente da:
Assessore
Graziano Cioni
Sociale.network