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Una "cronaca di un suicidio annunciato" a cui, razionalmente, non è facile nonostante tutto scegliere il colpevole, perché sicuramente ve n'è più di uno.

La prima vittima

Ma quando i colpevoli presi singolarmente son solo ingranaggi di un meccanismo di Stato che diventa e diventerà sempre più omicida e "selettore" per l'esistenza dei cittadini, come affidare a una giustizia terrena la misura del dolo?
8 agosto 2009

Nel turbinare veloce delle notizie online rimane impresso un titolo - oramai di ieri, e già sparito dalla home del quotidiano - e s'accende amara la riflessione.
Un'immigrata marocchina - ospite del fratello già da tempo regolare in Italia - non ce l'ha fatta. Disperata e terrorizzata dall'arrivo della data di oggi, quando parte la norma che chiama reato il solo esser stranieri e "clandestini" in Italia, e dopo che a lungo aveva cercato di mettersi a posto con la legge, s'è tolta la vita gettandosi nel fiume Brembo, in provincia di Bergamo.

Una "cronaca di un suicidio annunciato" a cui, razionalmente, non è facile nonostante tutto scegliere il colpevole, perché sicuramente ve n'è più di uno. La burocrazia che genera "mostri" e crea situazioni di stallo quasi impossibili da superare? Il legislatore (ma fa senso in Italia oramai chiamarlo così!) che non ha scrupoli nel scavalcare le più elementari norme della coscienza civica e umana per un'idea contorta di localismo e supremazia dell'Italiano o del Lumbard? Qualche sguardo insofferente che s'incrocia col "diverso" lungo il camminare per le strade (e anche se in mezzo a persone razionali e umane, le eccezioni ci son sempre)?

Fatto sta che la vittima è arrivata. La prima vittima, con qualche colpevole a cui vorrei potervi instillare nell'anima una briciola di coscienza e di rimorso. Ma quando i colpevoli presi singolarmente son solo ingranaggi di un meccanismo di Stato che diventa e diventerà sempre più omicida e "selettore" per l'esistenza dei cittadini, come affidare a una giustizia terrena la misura del dolo?
Resta l'amarezza per quanto è accaduto (Era una vita! Una vita umana!!) e la paura sempre più grande per la discesa in caduta libera, in questo nostro disgraziato Paese, di quanto avevamo in cuore come cultura, senso di appartenenza a un'umanità globale, rispetto di valori interiori e dello stesso "essere vivi". Filo spinato per immigrati

Una giustizia divina arriverà? Il Grande e Misericordioso alla fine userà la sua bilancia di giustizia ma ahimé non già qui su questa Terra. A noi - a noi che ancora nonostante tutto crediamo e lottiamo e soffriamo perché questi valori restino vitali! - rimane solo il "resistere" incessante e solidale, e intrecciato col comunicar valori e cronache anche se con le difficoltà e gli ostacoli che sempre più arriveranno. Il Grande e Misericordioso accolga l'anima della disperata sorella. Morta di un suicidio ma con altri colpevoli.

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