Da Idomeni, vista hotspot: l’Europa respinge, i cittadini accolgono
I giorni di #overthefortress in Grecia sono stati intensi, difficili e straordinari. La distribuzione degli aiuti raccolti, l’ascolto appassionato delle storie e dei percorsi soggettivi delle e dei migranti, l’incontro, la condivisione e la cooperazione con tantissim* attivist* hanno segnato, nel profondo, la nostra esperienza. Non viviamo #overthefortress come una bella esperienza collettiva conclusa.
Al contrario, siamo determinati a dare continuità al percorso. Abbiamo ancora tantissimo materiale raccolto ancora da trasportare in Grecia: la generosa partecipazione delle donne e degli uomini hanno riempito la nostre sedi degli scatoloni che abbiamo consegnato alle e ai migranti confinati a Idomeni.
Tanti altri materiali sono in attesa di essere traportati, già a partire dalle prossime settimane, quando torneremo nuovamente lungo la porzione meridionale della rotta balcanica. Di ritorno dalla Grecia, sentiamo che un modo intelligente e politicamente efficace di porre con forza, anche sui nostri territori, i temi della cosiddetta crisi delle migrazioni possa risiedere in una lettura comparata di ciò che avviene in Grecia alla luce di ciò che si muove sui nostri territori.
Da questo punto di vista abbiamo ben chiaro che le novità introdotte nell’ambito del cosiddetto approccio hotspot, finalizzate al filtraggio preventivo e all’aumento dei respingimenti, rispondono anch’esse al paradigma europeo di governo delle politiche migratorie. Non si tratta, ovviamente, di appiattire le differenze che, evidentemente, sono ben visibili.
Si tratta, dal nostro punto di vista, di ribadire che ciò che avviene a più livelli, ad intensità variabili, lungo le frontiere esterne ed interne europee deve essere letto congiuntamente. Anche per questa ragione il prossimo 3 Aprile saremo al Brennero per manifestare contro ogni ipotesi di ritorno dei dispositivi di blocco e filtraggio lungo i confini europei.
La manifestazione di domenica prossima verso il confine austriaco, infatti, è un’opportunità politica irrinunciabile, per dare continuità al percorso di #overthefortress e per sperimentare forme di traduzione del metodo di azione politica che abbiamo sperimentato in Grecia.
L’Austria e la Macedonia sono oggi tra i Paesi apripista di un modello che, seppur inserito in un quadro in cui la finanza e la circolazione delle merci sono sempre più globalizzate, sperimenta nuove forme di sovranità nazionale basate sull’esercizio della forza e sulla militarizzazione dei confini, indicando come nemico da cui difendersi il migrante che chiede asilo o che vuole transitare sul territorio per raggiungere altri Paesi.
L’effetto domino di questa strategia si sta già dando fino al confine greco-macedone, dove migliaia di persone che hanno perso tutto sono ingabbiate, senza possibilità di muoversi verso gli altri territori europei.
L’Europa che vogliamo costruire non prevede né muri né barriere, e solo la resistenza di corpi mobili e desideranti può demolire le passioni tristi dell’odio razziale e degli egoismi nazionalisti.
CAMPAGNA WELCOME TARANTO
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